Sfida: Tetrascontro

AlexMatteh - Cello - Salvare000 - Tabris_17

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    Non so nemmeno dove sono ora, figuriamoci se posso ricordare da dove provengo

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    Signore e signori, buongiorno e ben ritrovati, è con grande piacere che vi accolgo allo spettacolo d'inaugurazione della nuova stagione di scontri nelle nostra Arena.
    Dopo un prolungato periodo di inattività, che è quasi costato il posto al vecchio sindaco, accusato di aver sprecato soldi pubblici per la costruzione della struttura, finalmente riapriamo i battenti e lo facciamo offrendovi un grande incontro: quattro atleti, tutti contro tutti, senza regole.
    Diamo il benvenuto a Galatea Milkovich, Enma Koumori, Haiiro Kugatsu e Goro Nishimura.
    Chi, tra questi fantastici atleti, riuscirà a trionfare aggiudicandosi il titolo di “Re/Regina della Collina”?

    Se è tutto pronto allora non tergiversiamo e diamo subito inizio alla battaglia!




    Regole battaglia:
    - la personalità dei pg non incide (potete combattere “uscendo” dal pg)
    - le anormalità sono completamente sbloccate
    - si impiegano i 6 AP canonici
    - al primo turno, il primo che inizia ha soli 3AP
    - distruttibilità Attiva: l'arena è distruttibile
    - l'esito della battaglia non avrà conseguenze

    Una stranamente complicata operazione di estrazione ha dato luogo al seguente ordine.
    Enma
    Haiiro
    Goro
    Galatea
     
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    Enma

    Dio solo sa per quale motivo mi trovavo lì. Una grande piazza completamente piana, davvero enorme a vedersi -e a ritrovarvisi dentro era ancora più strepitosa- con tribune lungo tutto il perimetro, nel caso qualcuno fosse così malsanamente sadico da voler assistere in prima persona agli spettacoli che si tenevano in quel luogo.
    Da un posto sopraelevato, coperto dalla luce del sole e al riparo da tutto, quasi isolato fra le gradinate, osservava dall'alto con sguardo quasi di disapprovazione Aka Aoki: probabilmente da presidentessa del Comitato per la Salute a scuola non approvava appieno ciò che di lì a poco si sarebbe consumato in quello spazio circolare.
    Ancora non ho detto che non ero solo, nè dove mi trovavo di preciso, ma se avete pazienza spiego tutto, d'altronde devo ancora parlarvi del clima: mattinata particolarmente soleggiante, si stava veramente bene in quel clima quasi primaverile.
    Quattro persone si sarebbero sfidate poco dopo in uno scontro che avrebbe potuto risultare fra i più cruenti della storia dell'istituto Hakoniwa -dopotutto erano fra gli studenti più forti in fatto di anormalità, anche se alcuni non avevano il pieno controllo su di esse- ed indovinate chi aveva avuto la fortuna di essere fra di queste? Oltretutto fra quelli col minor controllo.
    Già, fin dall'inizio partivo con l'handicap, e non uno indifferente. Non avevo di certo da star tranquillo con tre avversari agguerriti come Goro, Galatea ed Hai... uhm, forse "agguerrito" per quest'ultimo è un po' troppo, ma se non altro molto temibile.
    Non avevo idea della portata dei loro poteri, nè delle loro abilità combattive reali, però lo stesso valeva per gli altri nei miei confronti, quindi fin da subito la tensione era palpabile mentre ci scrutavamo nel tentativo di cogliere il minimo movimento, o meglio addirittura l'intenzione del movimento, e in alcuni l'impeto era sicuramente più visibile che in altri anche se tutti cercavamo di mantenere segreti i nostri pensieri.
    Galatea, Goro e Haiiro eh? Due personaggi particolarmente adatti al combattimento ed uno insidioso, e a me tocca confrontarmi con loro? Vediamo se ne sono all'altezza...
    Il mio pensiero andava principalmente ai due più prestanti fisicamente: la forza di Goro e di Galatea era impareggiabile ed uno scontro puramente fisico sarebbe stato impossibile per due invece più gracili al loro confronto, e non è che il pensieri di poter venire curato dopo mi facesse sentire così bene in ogni caso. Haiiro invece doveva avere un qualche asso nella manica se era lì a confrontarsi con re e regina del corpo-a-corpo.
    Non c'è da star tranquilli insomma, da qualunque punto la veda è comunque un'impresa ardua. Un combattimento all'ultimo sangue con questi? Mi deve essere andato di volta il cervello...!
    Poi, dall'alto della tribuna, il consenso da parte della presidentessa avrebbe dato il via alle danze, e sapendo di non correre pericoli mortali di sicuro nessuno lì dentro si sarebbe trattenuto.
    Benvenuti all'arena, sfidanti! Come già saprete, io sono Aka Aoki, presidentessa del Comitato per la Salute dell'Hakoniwa, e sono qui a sovrintendere all'incontro che comincerà a momenti.
    Voglio rassicurarvi: grazie alla mia anormalità, se dovessero verificarsi incidenti mortali io sono in grado di guarirvi in ogni caso, quindi vi prego di non trattenervi e combattere dando il vostro meglio. Sentitevi pure liberi di distruggere lo spazio che vi circonda, tanto non sarà l'Hakoniwa a dover pagare nè tanto meno voi.
    Tuttavia, in caso doveste subire ferite debilitanti che vi impediscano di continuare l'incontro, per voi sarà Game Over. Se è tutto chiaro, dichiaro ufficialmente l'inizio di questo epico scontro!

    Levò il braccio destro al cielo, per calarlo rapidamente, come all'inizio delle gare di corsa, con l'unica differenza che quella volta non ci sarebbero stati corridori, ma veri e propri combattenti.


    Legenda:
    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altrui, Parlato Fuuta

    Status Mentale: Sano
    Equipaggiamento: //
    6 :Action Point
    Sano :Status Fisico
     
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    Haiiro Kugatsu
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    L’arena. C’era già stato? Sì, c’era già stato. Ma era una situazione diversa. Quella di oggi… era una cosa diversa. Era simile ad un sogno nel suo essere avulso. Avulso dalla situazione, dalle spiegazioni, dalle conseguenze, dalla normale realtà. Non c’era bisogno di spiegare perché fossero là, perché non c’erano ragioni. Non c’era bisogno di pensare alle conseguenze, perché non ce ne sarebbero state. Una volta finita la battaglia, come una volta finito il sogno, tutto sarebbe tornato come prima, senza conseguenze. E quindi non c’era bisogno di trattenersi. Sperava che anche i suoi avversari lo capissero. Guardò Galatea e Goro, quei due splendidi e mostruosamente forti esemplari di anormali, e Enma, il minus suo simile, debole come lui, problematico come lui. Sarebbe stata una lotta accesa, ma sarebbe stato il fuoco di un tronco che brucia a lungo o quello di un fuoco di paglia che si consuma subito?

    L’Ombra che aveva evocato al suo fianco [1PA] lo guardò interrogativo. Adesso che il loro potere era al massimo, entrambi potevano distinguere e comunicare i rispettivi pensieri con chiarezza. Ma anche allora il loro modo di pensare differiva.
    “Stai dicendo che per una volta sei intenzionato a combattere seriamente e vincere, Haiiro?”
    “Vincere? Mia ombra, mia metà, mio opposto, tu non capisci il concetto che c’è dietro un tutti-contro-tutti. Quale credi che sia il suo scopo, decretare il più forte tra i vari contendenti?”
    “Certo, che altro significato potrebbe avere? Tutti coloro che si affrontano in un tutti-contro-tutti mettono in gioco le rispettive forze, per decretare chi ha la forza maggiore, mediante uno scontro puro.”
    “Tu guardi il fine e non capisci che il significato sta nel mezzo. Chiunque abbia visto una royal rumble sa che il divertimento maggiore non sta nel vedere chi ne esce vincitore. Certo, anche in quello c’è suspense ed emozione. Ma si può dire lo stesso di ogni altro incontro. No, il vero significato della royal rumble sta nella confusione e nella mischia, nell’affannosa lotta del tutti-contro-tutti, nelle temporanee alleanze e nei tradimenti, nell’aggrovigliarsi e nell’accapigliarsi di una lotta confusa senza capo né coda. Quando gli altri concorrenti sono eliminati e si ricade in un uno-contro-uno, allora il divertimento e la stessa natura di royal rumble è finita.”
    “Dunque, come vuoi comportarti, Haiiro?”
    “E chiaro no? Voglio seminare confusione e delirio, voglio rendere caotica una battaglia già caotica, voglio che questo combattimento rimanga un disordinato tutti-contro-tutti il più a lungo possibile, aiutando chi è in svantaggio, indebolendo chi è in vantaggio”
    “Se è così, io dovrò condurre una duplice battaglia. Una contro gli altri, Goro, Galatea e Enma, per sconfiggerli. E una contro di te, Haiiro, per farti vincere contro la tua volontà.”

    Haiiro sorrise al termine del loro discorso mentale, mentre nel frattempo Aka aveva finito il suo discorso. La sua seconda anormalità era incredibile dopotutto. Non come forza, ma a un diverso livello. Grazie a essa lui poteva separare da sé la volontà di vincere e la volontà di combattere più a lungo possibile, dividendola equamente in due esseri che erano pur sempre lui stessi. In quel modo Haiiro poteva dedicare tutto il suo animo al confondere e disturbare, senza darsi pena del vincere, mentre Shero, la sua Ombra, avrebbe dato tutto sé stesso nel vincere.
    “Bene, iniziamo.”
    E l’inizio non poteva che essere uno solo: Haiiro si sedette in ginocchio (era la posizione dalla quale poteva rialzarsi o rotolare via più velocemente da seduto) ed entrò nel dormiveglia [1 PA].

    CITAZIONE
    Nel suo sogno percorreva quello che era un campo di battaglia, un campo di desolazione, un campo di armi, un campo di disfatta senza vittoria né sconfitta. Un vento carico di sabbia lo percuoteva. Armi, spade soprattutto ma non solo, erano conficcate per terra, ingranaggi ruotavano nello sfondo, ma staccati tra loro, senza senso né scopo, una melma fangosa colava per la terra, ingurgitando e sprofondando in sé chiunque ci mettesse piede, un calice cadeva rovesciato a terra. C’erano anche altre persone: un uomo trafitto dalla propria lancia (ne percepì il dolore e la fredda sorpresa), uno spadaccino che forgiava armi (ne sentiva la disperazione e la miseria), un giovane che si disperava cercando di raggiungere il proprio ideale, venendo ferito da varie spade ma continuando sulla sua strada (avvertiva la sua determinazione, che cancellava il dolore). Su un mucchio di cadaveri di guerrieri, si ergeva solitaria una donna-cavaliere, lacrime sui suoi occhi (e il rimorso era pari al desiderio di cambiare quel risultato).
    Lui percorreva questo campo senza interferire, ma gustandosi ogni cosa che capitasse, fosse buona o cattiva. E in sottofondo, calcando quello scenario, ovunque sentiva due emozioni opposte ma concomitanti. La disperazione per una lotta senza senso, l’eccitazione per una lotta senza senso.

    “Uh uh, sembra che abbia fatto bene a rivedermi quell’anime, ieri notte…”
    Con quel sogno, c’erano diverse cose che poteva fare. Intanto avrebbe cambiato un po’ lo scenario del loro scontro, davvero troppo spoglio così.
    Per cominciare, concretizzò tredici spade conficcate debolmente sul terreno [3 PA]. Una più o meno vicina a ogni concorrente, lui compreso, una in ogni linea del perimetro formato dai quattro contendenti, e altre quattro in mezzo all’arena. La tredicesima la concretizzò in alto a una cinquantina di metri dal suolo. Non sapeva dove sarebbe caduta. L’Ombra ne approfittò per prendere e impugnare la spada, una sorta di scimitarra, vicino a Haiiro[1 PA].
    Poi concretizzò uno degli ingranaggi, dal diametro di una mezza dozzina di metri [2 PA], nella parte dell’arena dietro a Galatea e Goro, all’incirca. L’aveva concretizzato in piedi, ma visto che a differenza che nei sogni, qui la forza di gravità non poteva essere ignorato, l’ingranaggio si inclinò per poi cadere, occupando parte dello spazio tra i sopraddetti anormali (senza pericolo che potesse colpire qualcuno).
    Per concludere, sparse tra i tre contendenti l’eccitazione per il combattimento che provava nel sogno [1 PA]. Era pronto a scommette che Galatea ne aveva in sovrabbondanza di spirito combattivo, ma forse a Enma e Goro sarebbe stata utile quel pizzico di emozione in più che serviva per dare il via a uno scontro epico.
    “Bravo, hai usato tutte le tue energie per ora disponibili in qualcosa che, a parte la spada vicino a me, sarà probabilmente inutile o si ritorcerà contro di noi.”
    “Non puoi divertirti un po’, Shero?”
    “No, ci sei già tu che lo prendi come divertimento. Quindi io devo prenderlo come sfida.”
    Anche immerso nel sogno com’era [sogno che, ricordo, perdura ancora e potrà essere utilizzato nel turno successivo, se Haiiro non viene costretto ad aprire gli occhi], il Sognatore sorrise. Divisi, lui e l’Ombra si completavano. Ora bisognava vedere cosa avrebbero fatto gli altri.
     
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    Non era mai stato nell'arena, ma non c'era tempo per porsi domande o inutili dubbi, era tempo di menare le mani...strano, si sentiva battagliero. I poteri di Haiiro si erano evidentemente attivati, non ci voleva un genio a notarlo, dunque era ora di attivare i suoi. Per prima cosa attivò lo Skeleton King (1 PA), ricoprendosi con l'esoscheletro, dopodiché potenziò la massa muscolare con 3 evoluzioni (3 PA) e la concentrò con una quarta (1 PA), a quel punto potenziò la forza ottenuta con il Mass Generator (1 PA), ottenendo una forza totale incredibile...ora doveva solo rimanere allerta. I suoi nemici erano un bel mischione, Galatea era pericolosa, e già lo sapeva, Haiiro era imprevedibile con i suoi sogni, mentre Enma...in realtà, ora che i loro poteri erano sbloccati al massimo, era abbastanza preoccupato da lui, perché la sfortuna e l'energia negativa al massimo potenziale erano un brutto pensiero da avere, in quel momento.

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    Finalmente nell'arena. Anzi, di nuovo. Quel luogo non era estraneo a Galatea, era la seconda volta che partecipava a uno scontro in quel posto. La prima volta fu parecchio divertente e aveva ottenuto anche una vittoria. Chissà se sarebbe stato di nuovo così, dopotutto le regole di questa battaglia erano leggermente diverse: nessun alleato ma tutti nemici, doveva tenere d'occhio ogni direzione per evitare di essere colta di sorpresa. Ma il gene Huntress avrebbe aiutato in uno scontro a squadre. Goro era sicuramente il più temibile in uno scontro diretto, specie dalla distanza ravvicinata. Ma sottovalutare gli altri due sarebbe stato un errore che avrebbe potuto esserle fatale, specie per i loro effetti non visibili immediatamente (come la sfortuna) o le illusioni dei sogni di Haiiro. Enma per ora era rimasto fermo, mentre una serie di spade e qualcosa di molto pesante (un ingranaggio??) erano comparsi sul campo di battaglia. Probabilmente Haiiro aveva iniziato ad usare i suoi poteri. Lasciargli preparare il terreno con altri sogni sarebbe stato un errore e anche Goro stava preparando le sue mutazioni molto probabilmente. L'idea di uno scontro con lui la stuzzicava parecchio e, per qualche ragione, il suo spirito combattivo era diventato improvvisamente più forte. Molto bene, era ora di iniziare.
    Decise di attivare il gene Huntress, che data la presenza di 3 nemici le avrebbe donato una forza fisica ed una velocità piuttosto elevate,
    oltre a ricoprire il suo corpo della consueta aurea violacea (1 PA). Dopo di che fu la volta di due anime animali, quella dell'Elefante e della Formica, potenziando ancora a dismisura la sua forza fisica (2PA). Aveva deciso di non potenziare ulteriormente la sua velocità, in ogni caso sarebbe stata comunque abbastanza superiore alla normale velocità degli esseri umani, mentre la forza fisica era ora mostruosa. Era ora di sollevare un polverone e scombussolare un po'il campo di battaglia e gli avversari per evitare i loro preparativi. Con un balzo veloce fu al centro dell'area delimitata dai suoi avversari per scagliare immediatamente un fortissimo colpo con il tallone destro del piede al terreno che una volta colpito si frantumò per svariati metri scagliando rocce più o meno grandi in ogni direzione in modo totalmente casuale, sollevando un enorme polverone e un'onda d'urto che, anche se non forte come l'impatto, avrebbe destabilizzato chi non era saldamente fisso al terreno (1 PA). Inoltre le spade avrebbero seguito il terreno distrutto. Sebbene le rocce sollevate avrebbero potuto colpire i suoi avversari,
    non erano così difficili da evitare. Per sicurezza, infatti, decise di utilizzare il potere di Respira (1 PA) con l'elemento del vento per scagliare una potente raffica di vento soffiando dalla bocca nella direzione di Goro, che avrebbe aumentato la velocità delle rocce, del polverone e,
    se impreparato, lo avrebbe colpito.
    Vero, quella mossa avrebbe potuto anche disperdere i suoi nemici, ma il polverone e le rocce non sarebbero durate a lungo. Inoltre il non vedere non era mai stato un problema per lei e le sue abilità da Cacciatrice.

    Numero di simulacri attivabili per ogni fiore [Elementali 5: Normali 4]
    Anime animali: Elefante (aumento elevato forza fisica), Formica (aumento superiore a quello dell'Elefante)
    Huntress: x3 aumenta forza fisica e velocità, aumento piuttosto notevole
    Radar: percezione perfetta nei 10 metri intorno a lei (sempre attiva)
    Fusione:
    Fiori attivati:
    Respira: Vento (intensità media)
     
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    Stare ad osservare ciò che mi stava accadendo davanti sarebbe stato senza dubbio spettacolare, se fossi stato al cinema: sul campo comparì un ingranaggio dalle dimensioni enormi, che nella caduta distrusse una parte dell'arena, oltre ad una serie di spade conficcate nel terreno (una delle quali si era posizionata vicino a me!), probabilmente opera di Haiiro e del suo Ultimate Dream Works [vedi SPOILER alla fine] -l'avevo detto io che doveva stare attento a non guardare roba troppo violenta prima di dormire!
    Goro invece aveva messo su muscoli, e pure un'armatura scheletrica a ricoprirlo, ma sicuramente non era tutta scena e ci sarebbe voluta una forza molto alta per fare breccia e colpirlo. Mentre tutti si preparavano Galatea era ovviamente partita all'attacco diretto contro Goro, dapprima distruggendo il terreno e poi scagliando con folate di vento i massi contro lo stesso.
    Io d'altro canto mi sentii come pervaso improvvisamente da una forza di volontà mai provata prima, o era voglia di combattere? In ogni caso mi sentivo più coraggioso e battagliero del normale, e in questa situazione non mi dispiaceva: preso dalla foga, mi gettai a prendere la spada, una normale spada medievale, prima che il terreno si frantumasse, e per proteggermi dai macigni evocai l'ombra completamente materializzata che con le mani enormi mi avrebbe protetto.
    Quando riuscii a vedere il campo la cena che mi si presentò non era diversa da poco prima, Haiiro era sempre inginocchiato di fianco a Shero, pronto a difenderlo, ma nonostante ciò anche se per ora avversari come Galatea e Goro potevano essere ancora fuori dalla mia portata, attaccare un nemico nel sonno non era tra le cose più nobili, e inoltre togliere subito di mezzo personaggi come lui non era comunque una bella mossa: mi sarei ritrovato da solo contro due bestie di quel calibro.
    Ma guardali! Da solo non ho speranze di farcela, di sicuro non mi butto fra di loro e non spreco le mie tecniche migliori all'inizio, dove sarebbe il divertimento!? Verrei fatto a pezzi in men che non si dica. D'altro canto, posso mettermi in mezzo in ben altri modi eheh...
    Appena questo pensiero sfiorò la mia mente non ci misi molto ad attivare il mio primo potere, il Rotten Luck, che si sarebbe esteso per tutti i 15m possibili inglobando nel suo raggio tutti e 4 i miei avversari [1 AP]. Da qui in poi avrei potuto intralciarli nel combattimento con eventi sfortunati, ed anche abbassargli notevolmente la voglia di scontrarsi e lo spirito combattivo.
    Probabilmente da ora in avanti potremo assistere a spettacolini come un Goro del peso di 400kg di ossa ed evoluzioni scivolare su bucce di banana casuali, un Goro così confuso da colpirsi da solo o un Goro che parte alla velocità della luce sotto i soffi di Galatea. Chissà perchè ho scelto proprio lui?
    Fatto ciò, arma alla mano mi precipitai poco più avanti di Shero, pronto a proteggere Haiiro nel caso lo avessero bersagliato (per due motivi: scelte tattiche di possibili alleanze e... a perderlo subito non ci sarebbe stato alcun divertimento, una volta tanto che possiamo darci batttaglia liberamente!); non essendo stupido -qualcuno potrebbe dissentire- materializzai nuovamente l'ombra, che mi avrebbe coperto le spalle.


    Legenda:
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    Status Mentale: Sano
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    Ultimate Dream Works nella mente di Enma: Dreamworks


    Edited by Salvare000 - 2/5/2017, 21:46
     
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    Haiiro Kugatsu
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    Le cose si erano movimentate… meno di quanto si aspettava. Solo Galatea sembrava aver afferrato il giusto spirito della competizione, piombando al centro dell’arena, sconquassando il terreno e sollevano rocce dirette verso di loro.
    Haiirosi si congratulò mentalmente con lei mentre concretizzava quella melma sprofondante nel punto in cui Galatea era piombata col suo calcio [1 PA], nel tentativo di limitarle/bloccarle la mobilità, e Shero intanto lo teneva per la maglia con la mano destra per il tempo della scossa, evitando che cascasse [1 PA].
    Per proteggersi dalle rocce invece Haiiro creò un altro ingranaggio davanti a sé e l’Ombra, stavolta più piccolo (circa tre metri) e del tipo che non perdura una volta finito il sonno [1 PA], infatti lo disfece al termine della pioggia di rocce.
    Poi Enma fece qualcosa di insolito: si mise a correre verso di lui.
    “Forse vuole un’alleanza…”
    “Ha una spada in mano, meglio non fidarsi.”
    “Ma gliela hai data te!”
    “Non gli ho detto di prenderla, però.”
    Per evitare possibili rischi, creò la stessa melma di prima nel cammino di Enma [1 PA] per bloccare la sua avanzata. Prima l’attenzione di Shero era concentrata su Galatea e non aveva visto come Enma si fosse protetto dalle rocce: voleva vedere se la sua compagna-ombra ora era capace di diventare materiale: per metterlo alla prova tirò la propria spada verso Enma [1 PA]. Ma visto che lo considerava un amico e che poteva ancora servire contro Goro e Galatea, mirò alla sua gamba.
    “Se è questo che fai per un amico, posso capire perché hai appena cercato di uccidere il tuo padrone…”
    Il pensiero di Haiiro si riferiva al fatto che Shero, impugnando la spada per lanciarla, aveva involontariamente sfiorato la spalla di Haiiro. Un piccolo taglio, non sufficiente a svegliarlo, da cui però usciva del sangue: il primo sangue nella lotta era stato provocato da un contendente verso sé stesso.
    “Sfortuna…”
    Quella cosa aveva messo di malumore Haiiro, ma non si era dimenticato del suo obiettivo: mettere confusione. Non poteva limitarsi a Enma, doveva pensare anche a Goro e Galatea. Per il primo di fisico non sapeva quanto poteva fare, quindi lo colpì mentalmente: usò l’immagine dell’uomo trafitto dalla sua stessa lancia, inviandogli l’immagine e la sensazione mentale della lancia che penetrava nelle proprie viscere, potenziata dal A Nightmare on Elm Street, che rendeva possibile che la ferita vissuta nel sogno/illusione si ripercuotesse nella realtà [2 PA].
    Invece a Galatea mandò l’illusione di una ferita di spada al fianco sinistro (non potenziata come quella di Goro, quindi non avrebbe procurato danni fisici) [1 PA], mentre ne concretizzava una reale che cadeva verso il suo tronco [1 PA] (a differenza delle spade evocate all’inizio, quella era del tipo che si dissolve poco dopo, quindi dopo che Galatea la evita/blocca/subisce, per non darle la possibilità di riutilizzarla).
    “Stai seriamente progettando di colpire ogni avversario per turno, per giunta in modo diverso per ciascuno…?”
    “Vedremo…”
     
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    Goro Nishimura
    Lo scontro era entrato nel vivo. Galatea saltò in mezzo al campo e distrusse il terreno con un calcio, facendo volare diverse macerie qua e la, specialmente contro Goro, e sospinte da un suo soffio. Erano molto veloci, ma si limitò a spaccare con un pugno il masso più grosso, lasciando che gli altri non gli facessero niente (1 PA). A quel punto iniziò a sentirsi un po' più giù di morale, doveva essere opera di Enma, e sapeva a cosa avrebbe portato questo...ma venne interrotto da una improvvisa fitta al ventre, sentendo anche una perdita di sangue.

    "Questa è nuova...quanto accanimento, però."

    Era tutto inutile, però, il suo piano era già in corso. Modificò la sua capacità polmonare e prese un bel respiro (2 PA), a quel punto iniziò a scavare, modificando l'esoscheletro in modo che gli permettesse di scavare con maggiore efficienza (2 PA), nel mentre, la ferita iniziò a dargli delle fitte abbastanza dolorose, come se si fosse piegato male.

    "Quanto odio quella abilità..."

    Ormai aveva iniziato, e con la sua velocità e forza, avrebbe raggiunto una certa profondità in poco tempo...finché non gli crollò tutto addosso...che palle.

    "Ok, ora inizio ad arrabbiarmi."

    Gli occhi erano rossi, come per la prima mutazione, ma la trattenne. Era bloccato sotto terra a circa due metri...avrebbe dovuto riposizionarsi, ma decise di farla facile. Si limitò ad attivare la rigenerazione per chiudere quella dannata ferita...era stato rallentato (1 PA).

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    Quello scontro sembrava piuttosto intenso, anche se era ancora nelle prime fasi. A quanto pare il suo colpo era servito solo a distrarli in minima parte, visto che li percepiva ancora tutti più o meno nelle loro postazioni di poco prima.
    All'improvviso fu ferita al fianco sinistro da.... Una spada? Eppure niente sangue.... Haiiro. Quel potere era una distrazione pericolosa. Per di più i suoi piedi erano affondati in una sorta di melma appiccicosa. Un'altra lama, questa volta in arrivo dall'alto. Quel potere era fin troppo versatile per i gusti di Galatea, era un'arma piuttosto pericolosa. Una semplice spada difficilmente le avrebbe causato seri danni, di conseguenza spostò il corpo verso destra, ricevendo un graffio all'avambraccio sinistro durante lo spostamento (1 PA). Era ora, però, di menare le mani seriamente.
    Una grande concentrazione di luce e oscurità avvolse il suo corpo, esplodendo poi un attimo dopo mentre lei saltava verso l'alto, liberandosi della melma per la grande forza impiegata. Una volta in volo apparve ai suoi nemici in tutta la sua magnificenza, la sua trasformazione era attivata (1 PA): un angelo dalle ali di luce ed ombra, con lunghi capelli d'oro e alcuni pezzi di armatura sul corpo. Evocò una serie di simulacri intorno a lei, 14 in tutto e facendo un mix fra orchidee e ninfee, unite al Dente di Leone. Quest'ultimo si attivò non appena evocato, aumentando ancora di più il numero degli altri due (1 PA). Attivando le orchidee, e data la loro grande quantità, Galatea riuscì a creare in poco tempo una gigantesca sfera d'acqua, che teneva quasi l'intera larghezza dell'arena. Dopo un istante la lasciò andare, creando un'enorme cascata che avrebbe colpito il centro dell'arena, per poi espandersi man mano che ricadeva su di esso e allagandola rapidamente (2 PA).
    In una battaglia del genere era inutile cercare di localizzarli e colpirli tutti uno alla volta, sarebbe stata un'enorme perdita di tempo. Tanto valeva provare a colpirli tutti quanti.
    L'acqua fluiva molto rapidamente e da lassù Galatea poteva tenere d'occhio la situazione. Strano, Goro sembrava sparito. Nella confusione di prima generata dal suo colpo non lo aveva visto. La ferita al braccio era un po'fastidiosa, ma il dolore non era mai stato un problema per lei. Ora l'acqua era ad un ottimo livello, e mischiandosi alla terra dissestata e che lei aveva sollevato sarebbe diventata una specie di lago fatto di melma e piuttosto insidioso. Li guardava da lassù, sicuramente avrebbero intuito il suo piano ma ci sarebbe voluto parecchio ingegno per trovare un punto "in alto" e non farsi raggiungere dall'acqua. Il momento era giunto: con un gesto della mano, che andò dall'alto verso il basso, fece partire una serie di forti scariche elettriche sotto forma di fasci di fulmini dai fiori di Orchidea, che bombardarono l'acqua, elettrificandola (1 PA). L'acqua era un ottimo conduttore, che avrebbe diffuso le scosse a tutti coloro che si trovavano a terra. E una scossa simile avrebbe causato senz'altro parecchi danni. Chissà come l'avrebbero evitata.

    Numero di simulacri attivabili per ogni fiore [Elementali 5: Normali 4]
    Anime animali: Dente di Leone, Orchidea, Ninfea
    Huntress: x3 aumenta forza fisica e velocità, aumento piuttosto notevole
    Radar: percezione perfetta nei 10 metri intorno a lei (sempre attiva)
    Fusione: 5 turni rimasti
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    Vi è mai capitato di cercare di proteggere qualcuno che poi vi si rivolta contro invischiandovi nelle sabbie mobili? No? Beh, non mi stupisce, di solito non si reagisce così quando qualcuno cerca di aiutarti, questa me la lego al dito, Haiiro.
    A parte l'episodio di quella melma che mi stava trattenendo -alla quale tentai di opporre resistenza senza molto successo- tentò anche di colpirmi alla gamba con una spada.
    Ma vuole proprio uccidermi!? Ah, beh, in effetti...
    L'ombra alle mie spalle era comunque abbastanza grande da pararmi per bene, quindi deviò la spada con il braccio [1AP]. Intanto Goro si trasformò in una talpa e andò forse alla scoperta del centro della terra, ma il buco da lui scavato si chiuse completamente poco dopo.
    Immagino che non lo rivedremo per un po'...
    Ultima ma non ultima, Galatea decise di trasformare l'arena in un acquario, e con grande stupore di tutti -o almeno da parte mia- evocò una gigantesca palla d'acqua che sommerse interamente lo stadio, e mentre Goro era al sicuro sotto terra (che avesse previsto tutto?) e lei svolazzava tranquilla per aria io, Haiiro e Shero ci ritrovammo ad annaspare in cerca di aria.
    Per via dell'acqua per il campo si disperse anche molto fango, risultato della mistura di acqua e terra, praticamente chi ci ha rimesso i vestiti siamo stati sempre noi due minus... ok che il campo di sfortuna lo avevo attivato io -a proposito, continuai a mantenerlo attivo [1AP]- però cominciai a stufarmi di quella situazione.
    Ormai però non c'era tempo per pensare, dovevo agire in fretta: l'ossigeno stava finendo, ed io ancora dovevo fare la mia mossa.
    Non riesco a respirare, devo prendere aria e subito...! Però quest'acqua è stata... -trovato!
    Un potere nuovo, ero riuscito solamente a sperimentarlo una volta, però ero sicuro che se quell'acqua proveniva da poteri anormali il mio braccio destro al contatto avrebbe potuto dissiparla completamente, e così fu [1AP]: essendo circondato da essa non dovetti nemmeno sforzarmi, tanto lo toccava già, e tutt'a un tratto ci ritrovammo a terra, forse sporchi di fango, ma vivi e vegeti. La cosa migliore era che era difficile che Galatea da fuori o Haiiro da dentro capissero il trucco -dopotutto non c'erano effetti speciali di sorta- e Goro l'analizzatore era ancora sotto terra.
    Piano geniale Enma, davvero ben fatto. -pensai dandomi una pacca sulla spalla, sia per orgoglio che per sputare fuori tutta l'acqua che avevo bevuto nel frattempo...
    L'acqua potrà anche essersi cancellata di botto, ma ai botti successivi non ero preparato: Galatea stava preparando degli attacchi elettrici, forse voleva sfruttare l'acqua, in assenza di essa sarebbe stato probabilmente più difficile colpirci. Vedendo che uno dei fulmini era diretto verso di me ero pronto a sfruttare un'altra volta il mio infallibile ingegno:
    Hah! Posso evocare l'ombra per proteggermi! Semplice ma sicuramente effic-bzzzzzzt.
    ...
    L'ombra non era isolante... "e caddi come corpo morto cade". Che sfortuna...
    Mi rialzai a fatica, ogni tanto sentivo degli spasmi, la scossa era molto forte, però non così debilitante. Ora era il mio turno di attaccare, e mi venne in mente un'idea piuttosto simpatica.
    Richiamai la sfortuna alla mia mano e le feci assumere la forma di un arco [1AP], e dopo aver raccattato due spade le lanciai sfruttando l'arco una contro Haiiro e l'altra contro Galatea [2AP], sperando di colpirli -anche se per via degli spasmi sarebbe stata un'impresa ardua.
    Mi accasciai sul ginocchio, quel fulmine mi aveva scosso più del previsto, l'unica cosa che mi supportava nelle ultime azioni era il fighting spirit che inspiegabilmente cominciai a sentire fin dall'inizio dello scontro.
    Se ho imparato una cosa, comunque, è che per il resto dello scontro guarderò con più diffidenza Haiiro.
    Maaaa... Goro?!


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    “Haiiro! L’ombra di Enma ha imparato a diventare solida!”
    “Ne sono felice… no. Sarà più problematico averci da che fare”
    Ma l’ombra di Enma, come si accorse Shero guardandosi attorno, non era l’unico problema. Goro era svanito e pure Galatea aveva messo le ali e preso il volo… in senso letterale. E non era quello l’aspetto peggiore.
    Vedendo quello che Shero vedeva, Haiiro si decise a svegliarsi. Non aveva qualcosa per fermare quella bolla d’acqua gigantesca, nel sogno. L’acqua cadde al centro, dando loro del tempo per agire… poco però, visto che presto furono raggiunti dall’acqua, che si era mischiata alla terra diventando una sorta di liquame. Shero e Haiiro si accordarono subito per un piano. Il primo entrò nel dormiveglia, il secondo “entrò” in Haiiro, adoperando lo Shadow’s Puppet e prendendo possesso del suo corpo[2 PA]. In quel modo Shero poteva muovere Haiiro come voleva, mentre il Sognatore era libero di lasciarsi andare al sonno. Mentre Shero correva via dal liquame verso il bordo dell’arena [1 PA] – ma era difficile perché già l’acqua saliva a lambire le loro caviglie – Haiiro si lasciò andare al sonno.

    CITAZIONE
    Sognò di essere in una foresta oscura e di entrare in una grotta. Sognò di dover scendere al suo interno per raggiungere il castello che vola nel cielo, l’utopia di pace. Sognò che le liane gli ostacolavano il cammino, le pietre gli perforavano i piedi, l’acqua gli saliva alla gola (o quella era una sensazione reale, proveniente dal mondo esterno? Non sapeva distinguerle, in quel momento). Sognò di perdersi nei cunicoli. Quando giunse alla sua meta, scoprì che non era il castello che perfora la terra, l’utopia di pace che desiderava, ma le mura dell’arena. Non aveva altre scelte: entrò.

    Strano, all’inizio della battaglia sentiva di essere felice di combattere, ma quel sogno sembrava implicare il contrario. Forse dipendeva da quel di pesantezza – una pesantezza diversa da quella del sonno – che sentiva da un po’. Gli faceva pensare a quanto sarebbe stato bello bere un caffè seduto in un locale, invece di star là a menare sogni a destra e a manca. Comunque cercò di concentrarsi sulla situazione come Shero, ancora al controllo del suo corpo, gli comunicava. Era entrato nel sogno per trovare un rimedio contro l’acqua, ma questa era svanita, non senza avergli inzaccherato tutti i vestiti. Escludendo che Galatea l’avesse annullata appena dopo averla evocata, mentre Goro ancora non si vedeva, non rimaneva che un responsabile, Enma. Parlando di Enma, aveva anche creato un arco dal nulla… ma quante cose era diventato capace di fare? Ovviamente l’arco non era lì solo per bella mostra, ma lo usò come si usa un arco… lanciandogli contro una spada.
    “E dire che gliele ho dato io le spade… che ingrato…”
    “…Ma sei serio?”
    Comunque la spada lanciata da Enma mancò Haiiro di mezzo metro, senza che lui dovesse schivare. Ma, mentre il Sognatore stava guardando l’arma, la tredicesima spada che aveva evocato a inizio combattimento nell’aria, cadde proprio verso di lui, ferendolo all'avambraccio destro.
    “Oggi le spade non mi portano fortuna…”
    “E chi è che ne ha evocate una dozzina…?”
    In realtà entrambi intuivano che più che le spade era qualcun altro a portare sfortuna… Quella era la seconda ferita, ma per fortuna erano entrambe lievi, anche se fastidiose.
    Ora arrivava il momento che Haiiro preferiva: la distribuzione casuale dei sogni. Visto che non sapeva dove Goro fosse, non aveva altra scelta che usare un’illusione su di lui. Non sapeva neppure la sua situazione, quindi andò a naso e gli inviò la sensazione e la confusione di essersi perso [1 PA]. A Enma evocò delle liane attorcigliate intorno ai suoi piedi e delle pietre appuntite intorno, entrambe reali [1 PA]. A Galatea… uh, cosa poteva farle? Provò una cosa un po’ diversa: visto che gli stava guardando dall’alto in basso – ancora una volta, in senso letterale – le mise davanti agli occhi l’immagine della foresta oscura [1 PA], sovrapponendola alla sua vista in modo che avesse difficoltà a individuare lui ed Enma.
    “È già la seconda volta che usi i tuoi sogni per limitare la mobilità di Enma… ha un senso particolare?”
    “Uh? No, non ci avevo fatto neppure caso… mi è venuto così.”

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    Potere attivo: Shadow's puppet
    Numero di turni: 1 su 2 massimi.
     
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    Goro, bloccato sotto terra, sentiva il caos che si stava sviluppando sopra di lui, una dimostrazione fu l'incredibile massa d'acqua che entrò sotto le macerie.

    "Acqua? Haiiro o Galatea per forza...meglio approfittarne."

    L'acqua venne assimilata naturalmente grazie ad Essence, facendogli recuperare forze e energie, permettendo alla ferita causata da Haiiro di chiudersi praticamente subito, per poi veder sparire tutto quel ben di Dio come era arrivato...strano. In ogni caso, non aveva tempo per queste cose, doveva agire; ricominciò a scavare senza riposizionarsi, usando solo la sua potenziata forza fisica per continuare la sua discesa finché gli fu possibile (3 PA).
    Era arrivato a praticamente 10 metri sotto terra, come faceva a saperlo? Semplice, di colpo si sentiva di buon umore...cioè, neutro, ma quello è il suo buon umore.

    "Considerando dove si trovava Enma, per ora devo essere fuori dal suo campo d'azione...beh, almeno ne ha uno, allora."

    Mentre pensava questo, sentì di colpo una forte sensazione di smarrimento, come se si fosse perso nel vuoto.

    "Cavolo, e questo cos'è?"

    Non poteva fare altro se non attivare la percezione tellurica per percepire almeno a cinque metri intorno a lui (1 PA), abbastanza da sentire dove si trovava il tunnel chiuso rispetto a lui.

    "Non so dove sono, ma almeno mi basterà continuare nella direzione opposta rispetto al tunnel."

    Continuò a scavare, arrivando a praticamente 15 metri di profondità (2 PA), e li si fermò per potersi riorganizzare...il suo piano stava arrivando al punto finale.
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    In un attimo, quasi in un batter d'occhio, tutta l'acqua che aveva evocato poco prima era sparita nel nulla. Difficilmente i suoi poteri avevano fallito: se aveva evocato tutta quell'acqua, qualcuno sicuramente l'aveva fatta sparire in qualche modo. Ma chi? Non ricordava che Haiiro avesse quel potere, mentre Goro sembrava essere sparito. Non rimaneva che una sola persona: Enma. Che a quanto pare aveva appena provato a fare la stessa cosa con l'elettricità, subendo il colpo. Nonostante lo guardò con un'espressione da "ritenta, sarai più fortunato", trovava quell'abilità alquanto interessante. Sembrava proprio che avesse fatto parecchi progressi dall'inizio del loro allenamento. Dunque tutti erano sopravvissuti al suo attacco e quella scomoda abilità aveva reso inutile il suo piano. Da un lato era meglio così, si sarebbe divertita di più.
    Poco dopo Haiiro ed Enma riuscirono a nascondersi, quasi come se fossero stati coperti da una foresta..... "Quello dovrebbe essere un mio potere, non è carino rivoltarmelo contro!" Disse Galatea, parlando fra sé e sé.

    In ogni caso non poter vedere era tutt'altro che un problema per lei. Qualcos'altro, però, la preoccupava eccome. Goro era letteralmente sparito. E non era stato nascosto da foreste, sogni, illusioni, sfortuna, magia o quant'altro. Probabilmente aveva in mente un piano. Galatea ora si trovava a circa 4 o 5 metri da terra, ancora in volo grazie a Fusione.
    Decise quindi di attivare il sonar del Gene Huntress (1 PA), che possedeva un raggio d'azione di 30 metri intorno a lei. Subito individuò Haiiro ed Enma, poco lontani dal punto in qui erano prima.
    Ciò che la preoccupò di più era, come sospettava, la posizione di Goro: parecchi metri sotto terra, appena percettibile. Questo voleva dire che doveva essere almeno ad una ventina di metri in profondità o poco meno. Strano, ma soprattutto difficile da raggiungere, anche se non impossibile.
    Scese a terra, più o meno verso il punto in cui il sonar aveva segnato la presenza di Goro (anche se leggermente spostata per sicurezza), evocando la Belladonna e il Girasole (1PA). I simulacri di Belladonna crearono una serie di grosse e robuste radici (8 in tutto), che si conficcarono nel terreno, mentre l'altro le avrebbe concesso il potere del fuoco.
    Una volta raggiunto il terreno, le radici iniziarono a scavare con grande vigore, avvolgendosi su loro stesse per esercitare una maggiore pressione e spaccando il terreno mentre si facevano largo fra le rocce, la terra e arrivando sempre più in profondità (1 PA). Nel frattempo Galatea riversava costantemente una grande quantità d'acqua sopra di loro, per rendere il terreno più friabile e renderlo facile da scavare (1 PA). Si stava avvicinando piuttosto in fretta, ma senz'altro Goro. Per sicurezza utilizzò nuovamente il sonar (1 PA), probabilmente lui si sarebbe accorto di tutto quel trambusto ed era necessario localizzarlo di nuovo. Le radici continuavano ad aprirsi la strada verso di lui, ora nuovamente localizzato. Giusto per movimentare un po'la situazione, Galatea utilizzò Respira combinando Fuoco e Vento (il secondo aumentava l'estensione e la violenza del primo, avvolgendosi su se stesso nella forma di un tornado), sparandolo direttamente nel tunnel che aveva appena creato (1 PA). Quest'ultimo fu letteralmente invaso da un enorme vortice di fuoco, che si sarebbe fatto strada generando grossi danni, e devastando l'area sottostante. L'obiettivo era quello di farlo letteralmente esplodere per distruggerne svariati metri.
    Probabilmente avrebbe avuto tempo di risistemarsi, ma la possibilità di localizzare la sua posizione le dava degli obiettivi quasi certi. Tuttavia sapeva molto bene che era parecchio resistente, ma almeno avrebbe provato a disturbarlo e fargli dei danni, dato che la mobilità sotto terra era sicuramente inferiore a quella che possedeva sulla terraferma, almeno in questo avrebbe avuto un po'di vantaggio.
    Erano parecchio distanti da Haiiro ed Enma, ma in ogni caso il sonar le aveva comunicato anche le loro posizioni. Meglio rimanere vigili anche nei loro confronti.

    Numero di simulacri attivabili per ogni fiore [Elementali 5: Normali 4]
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    Huntress: x3 aumenta forza fisica e velocità, aumento piuttosto notevole
    Radar: percezione perfetta nei 10 metri intorno a lei (sempre attiva) + scandagliato zona ad estensione massima (30 metri)
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    Fiori attivati: Ninfea (5), Belladonna (4), Girasole (5).
    Respira: Vento, Fuoco
     
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    Le mie frecce-spada come sospettavo non colpirono nessuno, proprio a causa dell'effetto elettrico, fantastico! Ed io che ero così contento di aver trovato la risposta al limite di quel potere: non posso creare armi sa lancio come giavellotti o frecce, ma un arco non è un proiettile, di conseguenza posso anche usarlo.
    Poco male, se non altro gli effetti della mia sfortuna condivisa si stavano mostrando bene, e anzi a proposito continuai a mantenerla attiva [1AP] per dare un po' di fastidio in più in giro. Considerando che insieme a sfortuna potevo condividere anche malumore, direi che andava più che bene come distrazione.
    Goro ancora non si vedeva, forse si era perso sotto terra... perso? In un tunnel che lui stesso aveva scavato? Ma no, non siamo ridicoli, probabilmente stava preparando qualcosa da mostrarci più avanti. Perso... ah! Come se Goro fosse il tipo da perdersi!
    Galatea d'altro canto sembrava non badare nemmeno a me o Haiiro, anche se ci stava guardando dall'alto come un'aquila non sembrava minimamente rivolgere la sua attenzione verso di noi, piuttosto si avvicinò al buco scavato da Goro per fare qualcosa, ma non riuscii a capire bene cosa, sia perchè ero troppo lontano sia perchè qualcos altro mi stava distraendo, qualcosa che sembrava farsi strada lungo le mie gambe, qualcosa di contorto e piuttosto viscido... chiusi gli occhi e sollevai il capo.
    Ti prego... fa che non siano dei tentacoli...
    Vicino: erano delle specie di radici, o forse liane, che stavano attorcigliandosi a me per impedirmi di muovermi. Inoltre la zona intorno a me si riempì di pietre appuntite, così anche se fossi riuscito a svincolarmi da quelle liane avrei avuto problemi a muovermi e a spostarmi...
    Potrebbe essere stata Galatea, ricordo che il suo potere ha a che fare con la natura e le piante, magari ha imparato a controllare anche la terra e i sassi... ma non è impegnata con Goro?! Che seccatura...
    Mi voltai verso Haiiro, con aria un po' incredula, e il mio stupore aumentò non appena mi resi conto che Shero era scomparso! Forse era la mia occasione per creare ancora più caos fra di loro e distrarli ulteriormente, se avessi aumentato in particolare la sua sfortuna ed il suo malumore avrei potuto piano piano risvegliare il suo lato più assopito, e i suoi sogni oltre che più contorti e deprimenti sarebbero potuti divenire più aggressivi...
    Ma forse non è proprio una buona idea... non so che cosa possa fare con i suoi sogni in fondo. Però è anche vero che è la mia occasione per attaccare quel sognatore, visto che Goro e Galatea non era ancora il caso di colpirli.
    Mi decisi comunque di una cosa: trasformai l'arco in una spada [1AP] e dopo aver evocato l'ombra -l'ombra... sembra così informale, almeno Haiiro le ha dato un nome, forse potrei trovarne uno provvisorio per lo scontro... uhm, forse Steve può andare, sì, decisamente- ehm, dopo aver evocato Steve gli feci dare una manata sul terreno per levare di torno i sassi [1AP] e col suo aiuto [1AP] estirpai anche quelle stupide radici. Una volta fatto ciò ero libero di potermi muovere, così presi una spada di quelle create poco prima e la impugnai con la mano destra, per poi correre incontro ad Haiiro e colpirlo con un fendente di spada mistica, quella che lo avrebbe appesantito nell'animo [1AP], mantenendo l'altra libera in caso lui avesse cercato di rispondere in qualche modo, così da arrecargli del danno fisico serio [1AP].
    E in tutto questo io cercavo pure una specie di alleanza con lui... ma forse in questa tutti-contro-tutti ci sarà un momento in cui saremo dalla stessa parte.


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    Haiiro Kugatsu
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    Galatea si era abbassato, ma non capiva se dipendesse dalla sua illusione o meno. Forse no, visto che si mise a creare delle radici che andavano sottoterra. Shero pensò che volesse attaccarli da sotto usando le piante, in fondo quella era la sua specialità, ma un altro pensiero gli attraversò la mente: che quel suo comportamento fosse collegato alla scomparsa di Goro? In effetti l’anormale non avrebbe avuto problemi a farsi talpa e quello avrebbe spiegato perché era scomparso. Non avendo modo di sapere la verità, decise semplicemente che sarebbe stato attento.
    Intanto Enma si stava liberando con l’ausilio della sua ombra dalle liane e sassi. Visto che non sembravano essere capaci di fermarlo, Haiiro decise di avventurarsi in un altro sogno. Adoperò inoltre il suo Choose your dream per indirizzare il suo sogno verso le emozioni più negative, approfittando dello sconforto – maggiore del normale e dovuta forse a lui-sapeva-chi – che sentiva e che si sarebbe ripercosso nel suo sogno [1 PA].

    CITAZIONE
    Per una volta, nel suo sogno non camminava/vagava o simili. Invece, era seduto in una caffetteria. Hiroshi e Tatsuya servivano al bancone, mentre Kasumi e Mimì si affrettavano tra i tavoli, in mezzo intravide pure i camerieri yaoisti. Tra gli avventori del locale c’erano Galatea, Kuro, Goro, Kazuma, Enma e altri suoi conoscenti, seduti assieme nella stessa tavolata. Sorridevano mentre bevevano tutti il caffè. Haiiro li guardava e avrebbe voluto gridare. Avvertirli che quella loro serenità si stava per infrangere in mille pezzi. Ma quando aprì la bocca vomitò fuori scorpioni e ragni. Alzò la faccia: tutti gli sguardi erano puntati su di lui, pieni di disgusto. In un istante capì il suo errore. A essere in pericolo non erano loro, ma lui. Le piante di Galatea azzannarono i suoi piedi e le caviglie, la spada di Kuro trafisse la sua gamba, la mano di Goro, simile a un artiglio e rivestita d’ossa, penetrò nel suo petto e ne estrasse le viscere, il drago di Kazuma gli strappò un braccio, l’ombra di Enma l’altro; Tatsuya e Kasumi recisero la sua testa dal torso. Anche con la testa mozzata, rimase a vedere i suoi amici che brindavano sopra il suo cadavere.

    Nei due secondi necessari perché Haiiro sviluppasse il suo sogno, Enma aveva creato una spada e adesso correva verso di lui/loro.
    “Mi pare di aver già visto questa scena, anche se a differenza di prima non ho dubbi sulle intenzioni di Enma…”
    Comunque Shero non rimase a cincischiare e reagì nella maniera che riteneva più adatta: corse via, dall’altra parte rispetto a Enma [1 PA]. Contro un individuo dalle spiccate capacità fisiche come Galatea o un Goro non avrebbe funzionato, ma contro Enma per il momento poteva andare bene, anche se persino un suo compagno-minus come Enma aveva capacità fisiche superiori a Haiiro. La distanza tra loro era però tale che Enma non l’avrebbe colmata nell’immediato, mentre il terreno fangoso e molle rendeva più difficile muoversi a tutti e due.
    “Certo che, lo capisco solo ora che lo sto possedendo, un corpo di carne è davvero una gran seccatura, non è così Haiir… Ehi, che ti succede?”
    “Infidi traditori bastardi, che brindano sul mio cadavere e progettano la mia morte! Li consideravo amici e invece… proveranno sulla loro pelle cosa significhi il tradimento!”

    Shero capì che si era fatto prendere troppo dal suo sogno. Se non fosse stato dentro il suo corpo, gli avrebbe elargito uno sguardo di profonda disapprovazione, ma non potendolo fare, lo diede a Enma, responsabile a metà di quella situazione... rischiando pure di incespicare quando si girò verso di lui. Nel mentre, un’esplosione sotterranea scosse l’arena: Galatea stava giocando ad acchiappa le talpe? Se Enma non lo tenesse impegnato a rincorrersi, si sarebbe unito pure lui.
    “Haiiro, è solo un sogno, ora concentriamoci su…"
    “Ma tu non sai…! Ho visto Tatsuya e Kasumi baciarsi dopo avermi decapitato…”
    “È solo il tuo sentimento di incertezza verso la tua relazione con Kasumi e il senso di inferiorità verso Tatsuya che si esprime nel sogno… Oh, ma perché mi metto a fare lo psicologo? Facciamogliela vedere a tutti loro!”
    “Sì!”

    Si trovavano d’accordo forse per la prima volta dall’inizio dello scontro. Haiiro partì ad adoperare i suoi sogni: a Galatea inviò l’immagine di Goro che, dal tunnel appena esploso, si gettava su di lei e affondava la sua mano/artiglio nelle viscere della ragazza [1 PA], a Goro quella dell’ombra di Enma che, spuntata alle sue spalle, gli strappava il braccio [1 PA], a Enma invece le piante che uscendo dal terreno stritolavano le sue caviglie, con una presa che, benché illusoria, era ben più forte delle liane di prima [1 PA]. Tutte erano un’illusione, ma rafforzate dal A Nightmare on Elm Street che le rendeva così verosimili da poter causare danni reali [1 PA].
    “Con Enma ci vai davvero piano, a parte la spada che io gli ho lanciato non hai mai cercato di ferirlo sul serio e anche adesso hai scelto per lui l’attacco più debole… Ah, l’hai fatto per questo motivo? Proviamo se funziona.”
    Nel frattempo, sentendo giungere al termine il tempo di utilizzo dello Shadow’s Puppet, Shero era uscito da Haiiro, il quale di conseguenza era ruzzolato per terra. Per fortuna il terreno reso molle ammortizzò abbastanza l’impatto da non farlo svegliare. Shero, di fronte a Haiiro rispetto alla posizione di Enma, si rivolse a questo secondo.
    «Enma... Sembra che le piante ti perseguitino… dovresti aver capito chi le causa! Che ne dici se... invece di giocare a rincorrerci... prima ci sbarazziamo dei due anormali?»

    CITAZIONE
    Potere attivo: Shadow's puppet (disattivato a fine turno)
    Numero di turni di attivazione: 2 su 2 massimi.
    Numero di turni per ricaricarlo: 2 (il conteggio parte dal prossimo turno)
     
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