Coppie da sogno

Multipla chiusa

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    Haiiro & Kasumi

    Goro intervenne per dire che non era strano che l’Ombra non fosse a conoscenza dei dettagli del suo potere, essendo questo appena nato. Quello che l’anormale diceva poteva anche essere ragionevole, ma non eliminava la spiacevole sensazione di Haiiro che Goro stesse ingiustamente difendendo Shero a discapito del Sognatore. E quel che era peggio, ora che Shero era sostenuta dalle parole di Goro, non faceva altro che fissare Haiiro con sguardo di presunzione – vero che all’esterno l’Ombra mostrava le solite inespressive fessure a forma di occhi, ma lui sapeva che quello sguardo ostentava presunzione – come a dirgli “Visto? Ascolta chi ne sa più di te”. Era insopportabile.
    «Sarà come dici… eppure non riesco a togliermi dalla testa che sappia qualcosa di più di me, non tutto su questo potere, ma qualcosa, e non me lo voglia dire.»
    Il divertimento che percepì dall’Ombra a quella sua frase non fece che confermare il suo presentimento, ma ormai si era rassegnato a non avere da lei ulteriori informazioni.

    Intanto il discorso, sulla domanda di Asako, era andato verso il cambiamento o meno di anormalità e, di conseguenza, di carattere.
    «Potrebbe anche essere il caso di persone dotate di una personalità così marcata e “forte” da non cambiare sostanzialmente neppure in seguito a fatti significanti. Una persona del genere, e non mi stupirebbe che ce ne fossero tra gli anormali o i minus, manterrebbe la sua anormalità invariata anche di fronte ad avvenimenti che cambierebbero altri.»
    Kasumi sembrava interessata a quel discorso, mentre Haiiro rimaneva abbastanza freddo, anzi annoiato, come succedeva quando si parlava di anormalità in generale senza che ci fosse un legame col suo caso particolare o quello delle persone vicine a lui. Si appoggiò a un alberello, trattenendo a malapena uno sbadiglio.
    “Tranquilli… non userei mai un espediente così ovvio come addormentarmi e sognare per movimentare la nostra uscita… beh, forse sì.”
    “Con chi stai parlando…?”
    "Mah, nessuno… gli effetti del sonno immagino.”
    Intanto Kasumi continuava il suo discorso.
    «Incontrare una personalità di questo tipo sarebbe interessante... eppure a suo modo mi spaventerebbe, credo. Qualcuno capace di resistere a ogni cambiamento e fatto significativo… potrebbe essere definito come qualcuno incapace di cambiare.»
    «A suo tempo io credetti non di essere una persona incapace di cambiare, ma che il mio potere fosse immutabile e alieno ai cambiamenti.»

    Il cambio di rotta nel discorso di Kasumi era avvertibile, insieme sembrava che le parole di prima servissero come preparazione per entrare nell’argomento, ancora piuttosto sensibile per la ragazza. La schiena di Haiiro si drizzò, staccandosi dal contatto con l’alberello. Non era più annoiato.
    «Il mio potere è in realtà duplice, anche se lo scoperto solo da poco. Una pianta su cui è nato un rampicante, e ora le due sono talmente intricate che una non può sussistere senza l’altra. Così mi è stato descritto una volta.» Quasi casualmente, Haiiro aveva mosso dei passi per finire a posizionarsi accanto a Kasumi.
    «La mia anormalità originale è il Death Kiss: il potere di concedere una morte serena attraverso un bacio, a coloro che lo desiderano – con la mano sinistra si toccò le labbra. La destra era intrecciata alla mano di Haiiro – mentre il secondo potere, il mio minus, è il Breath-Taker, il fiato che toglie l’energia vitale. Come potete capire, il primo può sembrare solo un’estremizzazione del secondo a una distanza zero, come io stessa ho creduto fino a poco tempo fa, ma in realtà funzionano secondo regole diverse.
    In più, ora che l’ho capito, il mio potere sta ulteriormente cambiando.»

    Haiiro si girò verso Kasumi: questo era qualcosa che interessava anche a lui. E venne baciato sulla guancia, di fianco alle labbra.
    «Cosa?!»
    «Non dovevi muoverti… o quasi sbagliato mira.»
    «Mira?»
    «Esatto. Prova a usare la tua anormalità.»
    Haiiro la guardò ancora confuso. Shero invece, non impedito dai sentimenti che la sua controparte provava, si mise in azione.
    Provò ad accrescere la forma del suo braccio: questo cominciò a espandersi, per poi fermarsi in mezzo alla trasformazione. Il risultato finale era che la parte centrale dell’avambraccio si era gonfiata come un palloncino, ma la mano era rimasta della solita dimensione e, sull’avambraccio ingigantito, faceva l’effetto di uno strano moncherino.
    Shero guardò interrogativo il suo braccio. Si sforzò di nuovo di cambiare forma e riuscì a ingigantire l’intero suo braccio. Ma l’attimo dopo questo si “sgonfiò”, tornando alle sue dimensioni usuali.
    Haiiro avvertì come le sensazioni che l’Ombra gli trasmetteva fossero insolite. Shero non provava mai stanchezza. E anche in quel momento, quella che provava non era stanchezza, quanto una sorta di impaccio.
    «Kasumi cosa gli… cosa mi hai fatto?»
    «Invece che su Shero avevo pensato di fartelo capire usando il Dream Teller, credo che sarebbe stato più efficace… ma anche così va bene.
    Goro, hai capito di cosa si tratta e come funziona?»


     
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    Goro Nishimura
    Haiiro non era sicuro di ciò che diceva Goro, o meglio, gli credeva, ma non del tutto.

    "Deve avere i suoi motivi per dubitarne, il potere è il suo, dopotutto."

    Dopodiché, Kasumi seguì il ragionamento di Goro e ci ragionò ulteriormente.

    "Potrebbe anche essere il caso di persone dotate di una personalità così marcata e “forte” da non cambiare sostanzialmente neppure in seguito a fatti significanti. Una persona del genere, e non mi stupirebbe che ce ne fossero tra gli anormali o i minus, manterrebbe la sua anormalità invariata anche di fronte ad avvenimenti che cambierebbero altri."

    Questo modo di pensare non era sbagliato, non l'aveva detto, ma ci aveva già ragionato in passato.

    "Incontrare una personalità di questo tipo sarebbe interessante... eppure a suo modo mi spaventerebbe, credo. Qualcuno capace di resistere a ogni cambiamento e fatto significativo… potrebbe essere definito come qualcuno incapace di cambiare. A suo tempo io credetti non di essere una persona incapace di cambiare, ma che il mio potere fosse immutabile e alieno ai cambiamenti."

    E qui si interessò maggiormente, poiché stavano per addentrarsi nel potere di Kasumi, come pianificato. Haiiro sembrò svegliarsi di colpo, e lo capiva perfettamente, dopotutto si stava per parlare di come la sua ragazza aveva trovato il modo per convivere col suo minus.

    "Il mio potere è in realtà duplice, anche se l'ho scoperto solo da poco. Una pianta su cui è nato un rampicante, e ora le due sono talmente intricate che una non può sussistere senza l’altra. Così mi è stato descritto una volta."

    Una descrizione calzante.

    "La mia anormalità originale è il Death Kiss: il potere di concedere una morte serena attraverso un bacio, a coloro che lo desiderano, mentre il secondo potere, il mio minus, è il Breath-Taker, il fiato che toglie l’energia vitale. Come potete capire, il primo può sembrare solo un’estremizzazione del secondo a una distanza zero, come io stessa ho creduto fino a poco tempo fa, ma in realtà funzionano secondo regole diverse. In più, ora che l’ho capito, il mio potere sta ulteriormente cambiando"

    Un discorso interessante, stava scoprendo ora che il suo potere era in fase di cambiamento, questo era uno sviluppo intrigante. Dal nulla, baciò Haiiro, ma questo si stava girando verso di lui, dunque lo prese quasi sulla bocca, anche se non credeva lui desiderasse di morire.

    "Cosa?!"
    "Non dovevi muoverti…ho quasi sbagliato mira."
    "Mira?"
    "Esatto. Prova a usare la tua anormalità."

    E fu a quel punto che accadde qualcosa di incredibile; Shero provò a sfruttare le sue appena scoperte capacità di mutaforma, ma riuscì solo ad imitare scarsamente Braccio di ferro e a sgonfiarsi il braccio.

    "...Ha indebolito la sua anormalità...Non avevo ancora mai visto nulla del genere."

    Haiiro mostrò la sua confusione, e anche Asako.

    "Wow, non sapevo si potessero fare cose del genere con i propri poteri."

    Il suo stupore era giustificato.

    "Invece che su Shero avevo pensato di fartelo capire usando il Dream Teller, credo che sarebbe stato più efficace… ma anche così va bene. Goro, hai capito di cosa si tratta e come funziona?"

    L'aveva capito eccome.

    "È una variante del tuo minus, anzi che sottrarre le energie del bersaglio, con questa capacità puoi sottrarle direttamente alla sua anormalità. Inoltre, parlando di mira, immagino tu non possa baciarlo sulle labbra, visto che quello sarebbe il Death Kiss."

    Nel dirlo si era portato la mano al meno in segno di riflessione.

    "A livello pratico potresti dare sollievo a persone dotate di poteri autodistruttivi...non mi stupirei se fossi anche in grado di annullare le anormalità, ma un utilizzo di questo calibro dovrebbe avere come minimo una restrizione maggiore o diverse più leggere."

    A questo punto stava riflettendo a voce alta.

    "Quanto durano gli effetti di questa capacità?"

    Era a dir poco intrigato da quel potere, sia per la differenza da ogni altra anormalità che aveva visto fino a quel momento, sia per la sua possibile applicazione nel fermare il Berserker....beh....molto improbabile, visto cosa bisogna fare per riuscirci, ma pur sempre qualcosa.

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    Edited by CellO_o - 6/5/2017, 13:55
     
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    Haiiro & Kasumi

    Come si poteva immaginare, Goro aveva capito la tipologia di potere… del resto era facile.
    «Più che una variante, potremmo dire che è un incrocio dei due diversi poteri: come il fiato toglie energia, ma alle anormalità, come il bacio dona… un tipo diverso di riposo. Il riposo da un’anormalità o da un minus che come hai detto si rivela autodistruttivo per il suo portatore. Oltre a riprendere la tipologia di utilizzo di quest’ultimo, richiedendo un bacio per attivarsi… Un metodo di uso piuttosto antipatico.»
    «A me non spiace.»
    Kasumi ruotò il suo sguardo, insieme scettico e beffardo, sul proprio fidanzato.
    «Se lo uso su di te immagino di no… ma diresti lo stesso se dovessi usarlo su altri anormali sconosciuto?»
    Ora che glielo faceva notare, l’idea di Kasumi che baciava, anche solo sulla guancia, anormali desiderosi di un qualche conforto, non gli piaceva.
    «Uh… in effetti no.»
    «Esatto.»
    «Comunque Goro, in merito alla durata e alle sue restrizioni… non ne ho idea. L’ho sbloccato da poco e finora l’ho solo usato in modo… virtuale, potremmo dire. Su quelli che possiamo definire dei fantasmi.»
    «Fantasmi?» Ad Haiiro tornò in mente l’avventura vissuta con Tatsuya e lo sciamano Kazuma contro degli spiriti. Ma quella sembrava una diversa cosa.
    «Fantasmi della mia mente e del mio passato, a cui tramite un’anormalità veniva data forma visibile. Una specie di illusione simile ai tuoi sogni, ma così intensa da poter apparire reale. Dandogli questo bacio, riuscivo a bloccare le loro anormalità e a portargli sollievo; per questo l’ho chiamato Relieve Kiss. Ma essendo pur sempre esseri creati dalla mia mente, non posso essere certa del suo effetto reale.»
    Kasumi non disse che, uno di quei fantasmi, era lo stesso Haiiro quando aveva dodici anni, sul punto di perdere il controllo del suo minus.
    «In pratica tu sei il primo essere vivente su cui l’abbia usato.»
    «Mi stai dicendo che ho fatto da cavia?!»
    Kasumi fece spallucce.
    «Volevo solo che tu fossi la prima persona a riceverlo.»
    A quello Haiiro non poteva proprio replicare, anzi sentì una fitta di colpa per la frase sul suo “fare da cavia”.
    «Però una cosa te la posso dire, Goro. Come il bacio della morte richiede il desiderio di chi lo riceve, così il Relieve Kiss rivela il suo effetto solo su chi desidera bloccare la sua anormalità. In questo caso l’anormalità viene bloccate del tutto… almeno era così sui miei fantasmi. In caso contrario, com’è successo per Shero, l’efficacia e l’utilizzo del potere vengono solo ridotti.»
    Scosse la testa tra sé.
    «Per questo ho detto che sarebbe meglio stato verificarlo sul Dream Teller. Se funziona, ti permetterebbe di dormire senza problemi. Anche se prima dobbiamo verificare la sua durata.»
    «Dormire senza problemi… è vero!» In preda all’entusiasmo lasciò andare la mano di Kasumi e l’afferrò per le spalle, facendola girare verso di lui con un’irruenza che in altre occasioni la ragazza non avrebbe gradito, ma che in quell’occasione poteva scusare. «Potrei dormire senza preoccuparmi dei sogni!»
    Kasumi non sapeva se ridere o sentirsi frustrata da quella tardiva realizzazione.
    «E te ne accorgi solo ora?! È stato il primo utilizzo che mi è venuto in mente, appena ho capito di che potere si trattava!» Il tono della ragazza era uno strano miscuglio di irritazione e divertimento.
    «Sì, beh, lo sai che sono lento in certe cose… In ogni caso, anche se la durata non fosse troppo lunga, basterebbe che tu rimanessi con me a dormire, per permettermi di non adoperare il Dream Teller…»
    Si fermò, stupito da come Kasumi fosse arrossita, per poi abbassare gli occhi.
    «Cosa c’è? Ho detto qualcosa che non va?»
    «…Sì, sei decisamente lento, su molte cose.»
    Ci vollero una manciata di secondi perché capisse cosa aveva imbarazzato Kasumi. A quel punto anche lui arrossì e distolse lo sguardo, togliendo le sue mani dalle spalle di lei. Aveva fatto la figura del Kirito di turno!
    «In ogni caso è importante riuscire a capire il suo funzionamento esatto. Visto che c’è l’occasione di sentire un “esperto”, come consigli di procedere Goro? E Shero, tu come ti senti e cosa riesci a fare?»
    Cambiando argomento, Kasumi aveva ripreso il suo solito piglio, mentre Haiiro sembrava ancora a disagio e teneva gli occhi bassi (come, del resto, faceva spesso). Shero nel frattempo si era messo a muovere in tondo, sempre provando a cambiare forma. Al momento esibiva una spada al posto del suo braccio.
    «Sono riuscito a… cambiare forma, ma ora che trasformazione… conclusa, non riesco a tornare… indietro.»


     
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    Goro Nishimura
    A quanto pareva, Kasumi non conosceva ancora abbastanza bene quel potere da poterne conoscere durata e restrizioni, comprensibile.

    "Comunque Goro, in merito alla durata e alle sue restrizioni… non ne ho idea. L’ho sbloccato da poco e finora l’ho solo usato in modo… virtuale, potremmo dire. Su quelli che possiamo definire dei fantasmi."

    La parte dei fantasmi lo prese alla sprovvista, ma preferì attendere una spiegazione da lei, prima di fare assunzioni strane, e poi, allo stupore aveva già pensato Haiiro.

    "Fantasmi della mia mente e del mio passato, a cui tramite un’anormalità veniva data forma visibile. Una specie di illusione simile ai tuoi sogni, ma così intensa da poter apparire reale. Dandogli questo bacio, riuscivo a bloccare le loro anormalità e a portargli sollievo; per questo l’ho chiamato Relieve Kiss. Ma essendo pur sempre esseri creati dalla mia mente, non posso essere certa del suo effetto reale."

    Queste informazioni erano diverse da quelle a cui era abituato, non aveva mai immaginato di applicare effetti anormali a personificazioni degli aspetti della propria mente.

    "Però una cosa te la posso dire, Goro. Come il bacio della morte richiede il desiderio di chi lo riceve, così il Relieve Kiss rivela il suo effetto solo su chi desidera bloccare la sua anormalità. In questo caso l’anormalità viene bloccate del tutto… almeno era così sui miei fantasmi. In caso contrario, com'è successo per Shero, l’efficacia e l’utilizzo del potere vengono solo ridotti"

    Mentre Goro elaborava quelle informazioni, Haiiro gioiva all'idea di poter dormire come una persona normale grazie all'effetto di quel potere.

    "Un potere del genere, se riuscissimo a scoprirne durata e restrizioni complete, potrebbe aiutare molti anormali e minus, anche me...no, dare un bacio al Berserker è impossibile, questa opzione è da cancellare, a meno che non ci si trovi in condizioni ideali."

    Lui pensava, Haiiro invece faceva una figuraccia.

    "Sì, beh, lo sai che sono lento in certe cose… In ogni caso, anche se la durata non fosse troppo lunga, basterebbe che tu rimanessi con me a dormire, per permettermi di non adoperare il Dream Teller…"

    Kasumi arrossì, era la prima volta che Goro la vedeva imbarazzata, certo, la conosceva da un giorno, ma insomma, ci siamo capiti. Ad Asako sfuggì un sorriso divertito, mentre lui rimase come sempre con la sua faccia inespressiva.

    "In ogni caso è importante riuscire a capire il suo funzionamento esatto. Visto che c’è l’occasione di sentire un “esperto”, come consigli di procedere Goro? E Shero, tu come ti senti e cosa riesci a fare?"

    Shero non era ancora in grado di modificarsi come voleva, ora era bloccato con la forma che stava cercando di ottenere prima.

    "Se è vero che questo potere funziona principalmente con il consenso del bersaglio, allora dovresti provare ad utilizzarlo nuovamente su Haiiro, mentre tu dovresti essere d'accordo all'annullamento momentaneo del Dream Teller, in questo modo riusciremmo a verificare tre incognite: efficacia, durata e la possibilità di utilizzarlo più volte sullo stesso bersaglio."

    Come sempre, Goro era organizzato e pronto, ma forse lo era anche troppo per il povero Haiiro.

    "Come hai dimostrato poco fa, il tuo bacio non è pericoloso, dunque il rischio massimo è che Haiiro riesca a farsi una dormita, inoltre non c'è motivo di credere che la durata di questo effetto sia permanente, non ho mai osservato un potere del genere."

    Detto questo, lasciò alla coppia la scelta finale sul da farsi.
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    Haiiro & Kasumi

    Come si aspettava, Goro espose l’idea più pragmatica e immediata per ottenere il risultato migliore. Kasumi non aveva nulla da ridire su quella scelta, ma allo stesso momento fu colpita dalla consapevolezza che, per quanto l’anormale fosse un personaggio interessante (il quadro che aveva realizzato su di lui ne era la conferma), lei non sarebbe mai riuscita ad apprezzarlo. Era troppo logico, così tanto da togliere sbaglio all’errore e a ogni in-più inessenziale, in altre parole a tutto il divertimento e l’inaspettato.
    «Mi sembra una buona idea. E sono più che disposto ad affrontare questo tipo di rischio.» Disse nel frattempo Haiiro, felice di prestarsi a un esperimento in cui avrebbe dovuto ricevere un bacio da Kasumi e dormire.
    La ragazza, intuendo cosa stesse pensando lui in quel momento, sorrise sarcastica.
    «Mio eroe, il tuo grandissimo coraggio mi colpisce sempre.» Il tono apatico con cui pronunciò la frase rendeva solo più evidente l’intento canzonatorio dietro di essa. Imbarazzato, ad Haiiro non restò che sorridere scioccamente, senza riuscire a trovare un modo per replicare.
    «Va bene, facciamolo.» Kasumi prese la mano di Haiiro e, mimando una galanteria di altri tempi e altri spazi, si esibì in un baciamano.
    «Uh? Funziona anche così?» Più che curioso di avere una risposta, Haiiro sembrava deluso dal tipo di bacio ricevuto.
    «Funziona su ogni parte del corpo tranne la bocca, come ho detto prima… però ha fallito. Ho provato ad attivare il potere, ma non ci sono riuscita. Deve essere perché non posso usarlo più volte di seguito, oppure perché non funziona sulla stessa persona quando il primo effetto è ancora attivo.»
    «Quindi… posso dormire o no?»
    Kasumi gli lanciò un’occhiata tagliente. Quel test era per verificare l’uso del suo potere, non per permettere a Haiiro di dormire. Ma quando vide gli occhi del ragazzo, pieni di aspettativa per la possibilità di riposare, speranzosi come quelli di un cucciolo di cane che chiede del cibo, non seppe dirgli di no. Decise anche che più tardi avrebbe provato a rappresentare in un disegno quel terribile spettacolo di occhi atteggiati a quelli di un cucciolo, ma cerchiati da buie occhiaie e privi della benché minima tenerezza che invece si ritrova nei piccoli delle specie animali.
    «Sì, puoi dormire. Ma congeda Shero prima, in modo che il Relieve Kiss possa concentrarsi sul bloccare solo il tuo Dream Teller.»
    «Ehi! Io non voglio… ancora» non poté dire altro, perché svanì.
    «Goro, nei tuoi calcoli dovrai considerare che parte del Relieve Kiss è stato impiegato per Shero, ma comunque dovremmo capire grosso modo l’efficacia del sigillo.»
    Haiiro si era seduto sull’erba e stava per appoggiare la schiena a un tronco per dormire. Kasumi tuttavia si sedette vicino a lui e, senza guardarlo in faccia né tantomeno guardare l’altra coppia, fece appoggiare la testa del ragazzo sul suo grembo. Dopo un attimo di incertezza, Haiiro si adagiò. Sperava che il sigillo avesse avuto effetto, perché altrimenti i suoi sogni avrebbero rivelato qualcosa di imbarazzante…
    Kasumi ne guardò il viso rilassato, sentendone il respiro lieve e regolare. In quel momento, contrariamente a prima, poteva dire di vedere una certa tenerezza in lui. Gli passò una mano sui capelli con un gesto lento, ma la ritrasse di scatto, quando si ricordò che non erano loro due da soli.
    «Vi avverto, questo potrebbe richiedere un bel po’ di tempo.» Disse non meno di scatto rispetto a come aveva ritratto la mano, quasi a voler coprire la memoria di quel gesto che l'imbarazzava.
    «Ah, Goro. Sai perché i cuccioli degli animali, siano cani, gatti, agnelli, pulcini o altri, sono tutti carini e ispirano tenerezza? Non è che possa essere un meccanismo di autodifesa, per cui non avendo alla nascita i mezzi per sopravvivere autonomamente o difendersi in altri modi, cercano di alzare le loro possibilità di salvezza muovendo a compassione?»
    Non c'entrava nulla col discorso che stavano facendo, ma visto che le era passato per la mente, perché non chiedere?


     
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    I due non ebbero problemi a mettere in pratica il suo piano, e appunto scoprirono subito che l'effetto non poteva essere riattivato sulla stessa persona, certo, avrebbero potuto verificare il suo funzionamento su lui e Asako, ma poteva essere una domanda un po' strana da fare. In ogni caso, Haiiro sembrava più concentrato sulla possibilità di dormire piuttosto che il funzionamento dell'anormalità di Kasumi, la quale si arrese al suo desiderio, in realtà anche giustificato dal suo punto di vista, e gli disse di sì.

    "Sì, puoi dormire. Ma congeda Shero prima, in modo che il Relieve Kiss possa concentrarsi sul bloccare solo il tuo Dream Teller."

    E fu così che, anche se non volente, Shero venne congedato.
    Haiiro si sedette sull'erba per appoggiarsi ad un tronco, ma Kasumi lo fece appoggiare con la testa sul suo grembo, cosa che prese alla sprovvista pure lui, vista la sua espressione. Dopo qualche momento di incertezza, Haiiro si addormentò e Kasumi si comportò in modo diverso da quel che aveva fatto vedere fin'ora, forse era felice di vederlo dormire una volta tanto. Gli passò la mano tra i capelli, ma quando si ricordò che c'eravamo anche noi, la ritrasse di scatto, cercando di distrarli con un'avvertenza sul tempo che avrebbero dovuto aspettare. Asako sorrise, la cosa era tenera da vedere, e Goro si avvicinò ai due, per sedersi li vicino, seguito anche dalla ragazza, non voleva parlare abbastanza forte da svegliarlo.

    "Ah, Goro. Sai perché i cuccioli degli animali, siano cani, gatti, agnelli, pulcini o altri, sono tutti carini e ispirano tenerezza? Non è che possa essere un meccanismo di autodifesa, per cui non avendo alla nascita i mezzi per sopravvivere autonomamente o difendersi in altri modi, cercano di alzare le loro possibilità di salvezza muovendo a compassione?"

    Oh, una domanda sull'evoluzione, questo era l'argomento preferito da Goro!...Ok, basta ovvietà. Quella domanda incuriosì anche Asako che si era sempre chiesta perché i cuccioli fossero così carini.

    "È esatto, sono così perché il loro aspetto serve a spostare l'istinto predatorio su quello materno o paterno, però non è un meccanismo perfetto, ci sono appunto animali che non sono assolutamente sviati da quella tattica."

    Ogni volta che ci pensava, Goro non poteva trattenersi dal dirsi che era un metodo assolutamente poco funzionale.

    "Si sente parlare a volte di animali che si prendono cura di cuccioli di altre specie, il che ci porta a pensare che questo meccanismo di difesa possa funzionare, a volte...Ora che ci penso, c'è anche uno studio a riguardo, ma come ho detto poco fa, quella tattica non funziona sempre, dunque è un'evoluzione imperfetta, o anche incompleta."

    Ad esempio, col Berserker non avrebbe funzionato proprio per niente...c'è anche da dire che quello è un mostro, non un animale.
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    Haiiro & Kasumi

    Goro e Asako imitarono Kasumi e Haiiro – quest’ultimo già nel mondo dei sogni, per una volta senza controindicazioni per il mondo della realtà – sedendosi vicino a loro. Kasumi fece per spostarsi in modo da farli spazio, nonostante di spazio che ne fosse in abbondanza, ma con la testa di Haiiro in grembo non poteva certo muoversi. Era una cosa da nulla, ma nella sua mente si diede della stupida. Si poteva mostrare imbarazzata, ma alla fin fine non aveva problema a stare vicino a Haiiro. Ma quando si trattava di altre persone, come Goro e Asako, cercava ancora di mantenere una certa distanza. Con chi si mostrava amichevole aveva sempre qualche problema a rapportarsi, si trovava più a suo agio quando qualcuno si poneva in maniera antagonista. In fondo con questi era facile dialogare, bastava solo rispondere per le rime, e non doveva neanche farsi remore su un possibile sfiato del Breath-Taker, né preoccuparsi di essere troppo brusca. Con persone amichevoli si doveva invece cercare un argomento d’interesse comune, qualcosa che non annoiasse troppo nessuno di loro, e anche se si era in disaccordo non manifestarlo in modo troppo scortese o sprezzante. Insomma, una fatica se non si era abituati. E ora non aveva neppure Haiiro per colmare eventuali vuoti e silenzi…
    Per fortuna almeno Goro aveva un chiaro ambito di interesse, quindi parlando di quello si poteva stare tranquilli. E poi la questione dei cuccioli al momento le interessava davvero, se no non l'avrebbe chiesta. Certo non escludeva che dopo dieci minuti l'avrebbe già dimenticata...

    «È esatto, sono così perché il loro aspetto serve a spostare l'istinto predatorio su quello materno o paterno, però non è un meccanismo perfetto, ci sono appunto animali che non sono assolutamente sviati da quella tattica.»
    Kasumi annuì, moderatamente soddisfatta di averci visto giusto nella questione. A volte non serviva essere uno scienziato o uno specialista della materia, per avere intuizioni esatte.

    «Si sente parlare a volte di animali che si prendono cura di cuccioli di altre specie, il che ci porta a pensare che questo meccanismo di difesa possa funzionare, a volte...Ora che ci penso, c'è anche uno studio a riguardo, ma come ho detto poco fa, quella tattica non funziona sempre, dunque è un'evoluzione imperfetta, o anche incompleta.»
    «Che giudizio severo Goro… Anche se funzionasse una sola volta su venti, non avrebbe comunque alzato la possibilità di sopravvivenza di un ventesimo?»

    Mentre parlava, senza accorgersene, aveva ripreso ad accarezzare i capelli di Haiiro e a seguirne con le dita i contorni del suo orecchio.
    «E non sono tutte imperfette le evoluzioni? Se non lo fossero, non ci sarebbe più bisogno di evolversi. Proprio perché non c’è un’unica evoluzione perfetta, i diversi esseri viventi si evolvono in modo differente e cercano di prevalere l’uno sull’altro. Altrimenti sarebbe la stasi… e la noia.»
    Ecco: aveva ripreso il suo approccio polemico e antagonistico. Ma del resto era quando parlava così che si sentiva più libera e stimolata. E mica era stata rude. Inoltre, lei odiava ciò che era o voleva essere perfetto o completo. Perché la perfezione e la completezza erano il capolinea dopo cui non si poteva andare. Un limite, quindi qualcosa da aborrire. E neanche così eclatante: si poteva ammirare la perfezione tecnica con cui un artista traccia a mano libera un cerchio regolare, ma un disegno simile non suscitava emozioni. Sì, parlava di evoluzione, ma pensava dentro di sé all’arte. Del resto, lei era un’artista… che fosse questo a farle detestare la perfezione?

    «Ah, per verificare la funzione del Relieve Kiss, volete che lo usi su uno di voi? Così possiamo verificare se prima su Haiiro non ha funzionato perché l’avevo già adoperato su di lui o perché non posso usarlo più volte di seguito… in fondo siamo qui per scoprire le esatte condizioni di utilizzo dei nostri poteri.»
    Lo disse in tono casuale, una volta finita la discussione sull'evoluzione, ma per lei quella non era una richiesta da nulla, vista la sua ritrosia al contatto fisico con persone che non conoscesse molto bene o non fossero sue nemiche. Tuttavia era qualcosa che sentiva di dover fare.


     
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    Kasumi non sembrava approvare il giudizio così distaccato di Goro, ma era così, un'evoluzione incompleta, per quanto utile ad alzare anche se solo di poco le possibilità di sopravvivenza in natura.

    "E non sono tutte imperfette le evoluzioni? Se non lo fossero, non ci sarebbe più bisogno di evolversi. Proprio perché non c’è un’unica evoluzione perfetta, i diversi esseri viventi si evolvono in modo differente e cercano di prevalere l’uno sull’altro. Altrimenti sarebbe la stasi… e la noia."

    Era un argomento che infuriava nella testa di ogni scienziato, studioso o semplice curioso, e questo voleva dire che anche Goro era vittima di quel dilemma.

    "Le mie evoluzioni sono perfette, però."

    E qui non parlava per superbia o vanto, era davvero così!
    Quello che voleva era ciò che otteneva, sempre, al 100%, l'unico problema era il corpo di base.

    "Non è per vanto che lo dico, ho sperimentato su me stesso così tante volte da aver finito 11247 pagine di appunti, e sono in crescita, per questo lo posso dire con certezza."

    Era giusto spiegarlo anche a lei.

    "L'unica limitazione che ho è il mio corpo base, quello da cui tutte le mie evoluzioni devono partire, per questo anche evoluzioni perfette possono fallire contro un nemico più forte, veloce o resistente...Ma torniamo all'argomento più interessante."

    La osservò un attimo, quell'argomento era difficile.

    "Ogni ricercatore vuole trovare la perfezione, ma allo stesso tempo la ripudia per le stesse ragioni che hai esposto tu poco fa, anche io non sono diverso in questo senso. Perfezione vuol dire fine, e fine vuol dire niente, ma è questo che mi spinge a continuare."

    Ok, sapeva di non aver spiegato niente.

    "Ora parlo per me. Io ricerco noi anormali per capire perché siamo così, cosa siamo davvero in grado di fare e se abbiamo dei limiti, non ho uno scopo finale proprio perché ognuno di noi è dotato di abilità sempre diverse e più o meno complesse, dunque potresti anche dire che non posso raggiungere la "perfezione", no? Sbagliato. Anche in questo tipo di studio si può fare, perché ad un certo punto mi sarà possibile categorizzare i nostri poteri in modi sempre più precisi e ampi, così da renderli quasi tutti uguali, ma è questo il punto. Come arriverò a quel momento?"

    Prese fiato, quell'argomento lo "emozionava", dove "emozionare" vuol dire che sembra solo meno freddo del solito.

    "Vedi, sono arrivato alla conclusione che una fine non esiste, non davvero almeno."

    Qui anche Asako alzò un sopracciglio, non ci stava più capendo niente.

    "Le mie possibilità evolutive sono limitate dal numero di evoluzioni che posso effettuare, ma ho infinite opzioni, dunque, se le opzioni sono infinite e se la perfezione è uno "stadio", vuol dire che anche dopo la perfezione c'è qualcosa di più, come dopo la ruota sono venuti i carri e dopo il fuoco l'illuminazione e la cucina, dopo la perfezione ci sarà qualcos'altro ancora, ed è per questo che vado avanti con i miei studi e le mie ricerche, per vedere il percorso verso la "perfezione" e dunque capire come andare ancora oltre, è questo che stanno facendo i ricercatori di tutto il mondo, pur senza saperlo."

    Un discorsone, avrebbe capito se Kasumi o Asako non lo avessero accettato, dopotutto non era per tutte le orecchie. Dopo questo mattone di un discorso, Goro si concentrò sull'ultima proposta di Kasumi, quella di provare il Relieve Kiss su uno di loro. Inconsciamente guardò Asako e lei lui.

    "Tu hai una sola anormalità, dovrebbe essere più semplice, mentre io...io non voglio rischiare.

    Asako lo guardò un attimo, ma poi capì dai suoi occhi cosa intendeva.

    "Oh! Sì, hai ragione, ho capito."

    Lei subito si alzò e si avvicinò a Kasumi, cercando di far piano per non svegliare Haiiro, anzi, usando i suoi poteri per "passeggiare" nell'aria fino a lei.

    "Non volevo rischiare di svegliarlo."

    Probabilmente avrebbe fatto domande su quel "Non voglio rischiare" di Goro, ma intanto Asako era pronta per il test.
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    «Le mie evoluzioni sono perfette, però.»
    «Oh… quanta modestia. Dall’aspetto non si direbbe, ma pure tu hai un lato vanaglorioso. Cominci quasi a starmi simpatico» replicò Kasumi in tono sferzante, ma con un lampo di divertimento nel suo sorriso. Goro non era proprio il tipo da vantarsi, non serviva un disegno per capirlo, ma di fronte a un’affermazione di quel tipo non si poteva rimanere in silenzio. L’anormale fu lesto a replicare.
    «Non è per vanto che lo dico, ho sperimentato su me stesso così tante volte da aver finito 11247 pagine di appunti, e sono in crescita, per questo lo posso dire con certezza.»
    La “certezza” di cui cianciava Goro non evitò che Kasumi sollevasse, in modo quasi caricaturale, un sopracciglio a esprimere dubbio. Ma non fece obiezioni.
    «L'unica limitazione che ho è il mio corpo base, quello da cui tutte le mie evoluzioni devono partire, per questo anche evoluzioni perfette possono fallire contro un nemico più forte, veloce o resistente...Ma torniamo all'argomento più interessante.»
    «Quindi l’unico tuo punto debole sarebbe… te stesso. C’è un che di ironico o di profondo o forse di entrambe le cose in questo.»
    Fu l’ultimo commento che Kasumi fece al discorso di Goro. Il resto lo ascoltò in silenzio, cercando di afferrare il senso di quanto l’anormale stesse affermando. Immaginò di aver in faccia la stessa espressione confusa e smarrita che aveva Haiiro quanto lei cercava di spiegargli qualcosa di complicato. La sensazione era nient’affatto piacevole e promise a se stessa – ben sapendo che non avrebbe mantenuto la promessa – di sforzarsi a non stuzzicare il suo ragazzo in tali frangenti.
    Anche dopo che Goro ebbe finito di parlare, Kasumi rimase in silenzio per qualche secondo, riflettendo sulle sue parole.
    «Non lo avrei detto ma… come ogni essere umano, pure tu ti scaldi discutendo dell’argomento che ti appassiona. Mi fa piacere.» Stavolta le parole di Kasumi non erano beffarde, ma sincere. Certo, lo “scaldarsi” di Goro, rispetto a una persona normale, era pari al fuoco di un fiammifero in confronto a un falò.
    «Continuo ad avere i miei dubbi sulle tue capacità di realizzare quanto dici… ma se vuoi raggiungere qualcosa che va oltre la perfezione, qualcosa che ancora non esiste, allora faccio il tifo per te. Non vedo l’ora di poter ammirare quel ‘qualcosa’ che si estende al di là della perfezione. Chissà, potrebbe essere un buon soggetto per un mio quadro.»
    E qua il sorriso che lei fece era più simile a quello di un cacciatore che punta una preda, piuttosto che a quello di un artista verso un possibile spunto pittorico.
    Ma il tempo per i lunghi discorsi sembrava essere finito, o quantomeno aver chiamato un time-out tecnico. Ora toccava alle prove sul campo, la verifica sul Relieve Kiss. E il soggetto di prova a quanto pare sarebbe stato Asako.
    «Oh? Hai scritto diecimila pagine di esperimenti su di te, ma rifiuti il mio test? Potrei prendermela…» Disse in un tono finto offeso, che tuttavia lasciata trasparire una certa malizia. L’affermazione di Goro sul “non volerlo risvegliare” non le era sfuggita e se si univa al disegno che prima aveva realizzato dell’anormale, poteva intuire i motivi della sua preoccupazione. Ma sul momento non insistette e osservò Asako avvicinarsi a lei, muovendosi silente e senza peso sull’aria.
    “Ecco, questa è l’esatta definizione di leggiadro” Pensò tra sé Kasumi, colpita dalla grazia di quel movimento aereo. Asako aveva rifiutato di farsi ritrarre, ma sarebbe stato un peccato ignorare un simile soggetto pittorico… Kasumi decise che, finito l’appuntamento e tornati a casa, ne avrebbe realizzato un dipinto, anche se un simile disegno a distanza avrebbe indebolito l’espressività del tutto.
    «Non volevo rischiare di svegliarlo.»
    «Sei molto dolce e premurosa, Asako.» Le rispose sorridendo e allungandosi verso di lei per sfiorarle la guancia con le proprie labbra, azionando il Relieve Kiss. Questo le fece venire in mente, un altro soggetto pittorico, una variante sul tema del tarocco degli Amanti. La scena tradizionale mostra un uomo incerto tra due donne (moglie e amante?), la sua avrebbe mostrato due donne intrattenere una relazione segreta - svelata da un bacio ben più sensuale di quello candido che si era scambiata con Asako - alle spalle dell’uomo addormentato.
    “Questa si sta dimostrando una giornata proficua…” Pensò dimentica per un istante che l’obiettivo era chiarire i rispettivi poteri, oltre che godersi un’uscita a quattro, e non ideare nuovi soggetti pittorici. Del resto per lei ogni occasione era buona per sollecitare la propria vena artistica.
    «Prova a utilizzare i tuoi poteri, Asako. Direi di cominciare in modo lieve, per poi aumentare la potenza. Va bene così, analista?» Chiese rivolta a Goro.
    Dopo osservò gli effetti del suo Relieve Kiss sulla ragazza. A un certo punto tuttavia fece la seguente osservazione.
    «Ah Goro, ricordati che avevamo detto di parlare dei nostri rispettivi minus. Io e Haiiro abbiamo fatto la nostra parte, quindi rimani solo tu.»
    Diversamente dal suo solito, disse questa frase senza guardarlo negli occhi. Ma il suo significato era chiaro.
    «Anche se dovremo quantomeno aspettare che questo qui si svegli.» Continuò accarezzando amorevolmente i capelli e la fronte di Haiiro, stavolta senza curarsi del possibile sguardo degli altri due astanti.


     
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    Goro terminò finalmente il suo discorso, e che discorso.
    Non era solito parlare così tanto, ma quando parlava di anormalità, evoluzione e studio scientifico, beh, andava da 0 a 100 in meno di un secondo.

    Non lo avrei detto ma… come ogni essere umano, pure tu ti scaldi discutendo dell’argomento che ti appassiona. Mi fa piacere.

    Anche lei l'aveva notato, non che fosse difficile notare la differenza tra acqua e ghiaccio, ma significava comunque che il suo modo di fare cambiava molto in quelle situazioni.

    Continuo ad avere i miei dubbi sulle tue capacità di realizzare quanto dici… ma se vuoi raggiungere qualcosa che va oltre la perfezione, qualcosa che ancora non esiste, allora faccio il tifo per te. Non vedo l’ora di poter ammirare quel ‘qualcosa’ che si estende al di là della perfezione. Chissà, potrebbe essere un buon soggetto per un mio quadro.

    Era normale avere dubbi su una cosa del genere, ne aveva anche lui, ma senza provare non l'avrebbe mai capito...fatto sta che gli fece quasi piacere notare nelle sue ultime parole lo stesso interesse alla scoperta che di solito caratterizzava specialmente lui, anche se in un ambito diverso.
    Quando chiese ad Asako di fare l'esperimento al posto suo, Kasumi reagì con finta offesa, fortunatamente abbastanza finta da farlo capire anche a Goro.

    Mi spiace, ma non so ancora cosa succederebbe a separare Evolution dal Primeval Berserker, o viceversa, dunque preferisco non mettervi in pericolo.

    A quel punto, non restava altro da fare se non aspettare che Kasumi attivasse il suo potere, dopodiché ne avrebbero verificato l'efficacia.

    Prova a utilizzare i tuoi poteri, Asako. Direi di cominciare in modo lieve, per poi aumentare la potenza. Va bene così, analista?

    Goro fece un cenno col capo, mentre Asako iniziò a provare.

    L'uso più base del mio potere è generare leggere correnti d'aria, proverò con quello.

    Iniziò a fare i soliti movimenti fluidi che erano necessari per un uso più efficiente del suo potere, si concentrò per creare abbastanza aria da muovere almeno le foglie degli alberi, ma ottenne appena un venticello leggero, quanto bastava per muovere di poco i loro capelli.

    Direi che è molto indebolito.

    Goro fece due conti a mente, tenendo conto di quella che sapeva essere la potenza di Asako a tutti i livelli e quella rilasciata adesso.

    All'incirca sei stata in grado di rilasciare un terzo di quello che sei in grado di usare di solito a quel livello di potere, e considerando che di solito generare la corrente di cui parlavi prima è quasi un'azione priva di spesa energetica per te, direi che il Relieve Kiss è un'abilità potente.

    Come sempre, l'attenzione di Goro era al massimo potenziale, soprattutto ora che stava avendo a che fare con un Minus.

    Nulla passa mai inosservato davanti a te, vero?

    Rise leggermente, dopodiché tornò a concentrarsi sul suo potere.

    Ora proverò ad alzarmi da terra.

    Fu in quel momento che Goro iniziò a prestare maggiore attenzione, non voleva certo che cadesse a terra.
    Concentrò le sue capacità come faceva di solito, ma riuscì a malapena a sentirsi più leggera del solito, dunque decise di aumentare la potenza.
    Nel mentre, Kasumi ci tenne a ricordare una cosa a Goro.

    Ah Goro, ricordati che avevamo detto di parlare dei nostri rispettivi minus. Io e Haiiro abbiamo fatto la nostra parte, quindi rimani solo tu. Anche se dovremo quantomeno aspettare che questo qui si svegli.

    Goro sapeva quanto potesse essere fastidioso parlare del proprio Minus quando chi lo possedeva non aveva ceduto alla negatività di quest'ultimo.

    Tranquilla, non me lo sono dimenticato.

    Le rispose brevemente, dopotutto non poteva dimenticarsi nulla grazie a Evolution.
    Dopo qualche momento, Asako raggiunse la potenza che usava di solito per lanciare le sfere d'aria e solo a quel punto iniziò ad alzarsi da terra di circa 3 metri.

    Sto usando la stessa potenza che uso per creare le sfere d'aria, Goro, e mantenere...questo livello è...molto faticoso.

    Dopo circa 30 secondi in aria, Asako perse stabilità e iniziò a cadere, ma Goro era già pronto e con un rapido scatto, attivando momentaneamente Evolution, andò a mettersi sotto di lei per prenderla.

    Tutto a posto?

    Sì, sono solo stanca...uff...mantenere tutta quella concentrazione per un livello di potenza che di solito dura pochi istanti mi ha drenata molto.

    Goro la mise in piedi, dopodiché fece due conti a mente, di nuovo.

    Direi di riprovare tra pochi minuti, il tempo di farti recuperare le forze.

    Aiutò Asako a sedersi comoda, dopodiché guardò Kasumi.

    Dandole qualche momento di pausa, scopriremo anche quanto può durare e/o se decade nel tempo, dunque, Haiiro permettendo, posso parlarvi del mio, se vuoi.

    Anche Goro fece per sedersi, in attesa che Kasumi decidesse cosa fare, se svegliare Haiiro o aspettare che si svegliasse naturalmente, cosa che avrebbe potuto rubare a tutti loro anche delle ore, considerando che di solito non dormiva per più di qualche minuto...certo, a meno che non perdesse efficacia il Relieve Kiss, nel qual caso avrebbero iniziato a vedere cose strane tra non molto.
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    «Tranquilla, non me lo sono dimenticato.»
    Kasumi a quella risposta da parte di Goro si limitò ad annuire, per poi tornare a osservare Asako. Non conoscendo i poteri ordinari della ragazza, non poteva fare un confronto. Per fortuna c’era Goro a fornire una spiegazione precisa e, neanche a dirlo, matematica. Secondo le sue stime il Relieve Kiss riduceva a un terzo le capacità di un anormale, abbastanza perché la giudicasse ‘un’abilità potente’. Kasumi se ne sentì stranamente orgogliosa.
    Rimase a fissare senza commentare – quello era il compito di Goro – Asako librarsi in aria. Anche lei si rese conto di quanto le costasse fatica, tanto che non molto tempo dopo la ragazza cadde a terra, subito soccorsa dal suo principe azzurro.
    «Direi di riprovare tra pochi minuti, il tempo di farti recuperare le forze.
    Dandole qualche momento di pausa, scopriremo anche quanto può durare e/o se decade nel tempo, dunque, Haiiro permettendo, posso parlarvi del mio, se vuoi.»

    La proposta era sensata. Kasumi abbassò lo sguardo verso il proprio, di principe azzurro. Anche se in quel momento lui, disteso sull’erba, il capo chino sul suo grembo e gli occhi chiusi, era più simile alla bella addormentata.
    Era carino, rifletté lei tra sé, mentre dormiva così. L’aria di serenità, la rilassatezza del suo volto contrastavano piacevolmente con le nere occhiaie e con il viso sciupato. “Se lo merita, un riposo del genere.” Decise Kasumi. Tuttavia Goro doveva ancora parlare del suo minus e non potevano aspettare che Haiiro si svegliasse da sé. Lei, grazie ai fogli di carta e alla matita, avrebbe potuto tranquillamente passare delle ore in quel modo, disegnando nel frattempo. E Goro le dava l’impressione di poter stare lì ore, immobile, senza mostrare segni di irrequietezza o fastidio. Ma Asako si sarebbe di certo annoiata, e poi avevano magari altre cose da fare. “In fondo, grazie a questo mio potere, potrà riposarsi così quando vuole.”
    «Va bene. Tra un attimo sveglio Haiiro, così potrà ascoltare pure lui.» Fu un attimo particolarmente lungo.

    Qualcosa, qualcuno, lo stava scuotendo. E gli parve di cogliere il suo nome, accompagnato dall’odiosa frase: ‘è ora di svegliarsi’.
    «La fai facile, tu. Tu non hai occasione di fare una dormita come si deve una volta ogni mese, se ti va bene.» Mormorò con voce ancora impastata dal sonno. Stropicciandosi gli occhi poté scorgere la sagoma di Kasumi ritta su di lui.
    «Una volta al mese? Pensavo di permetterti di dormire ben più spesso, ma se è questo che vuoi, chi sono io per dirti di no?»
    Avesse avuto ancora gli occhi chiusi e fosse stato tanto confuso dal sonno da non riconoscere la sua voce, avrebbe comunque capito che era lei, dal suo inconfondibile tono di scherno. Sorrise, senza replicare a quell’affermazione.
    «Sai che ti ho sognato?»
    «Ne sono felice – e il suo tono era allegro, ma vibrante della solita giocosa irrisione – ma ora voglio sentire cos'ha da dirci Goro.»
    «Goro?» Si girò di lato, accorgendosi della coppia di anormali seduta di fronte a loro.
    «Siete ancora qui? Ma quanto ho dormito?» Si tirò su.
    «Mah, cinque, dieci minuti, credo. Per una stima più precisa domanda a Goro.»
    «Parevano di più.» Commentò trattenendo a malapena uno sbadiglio. «Beh, che ci devi dire? Ah, non ho… fatto nulla di strano mentre dormivo, vero? Tipo immagini varie, sensazioni o camion che si concretizzavano dal nulla?»
    «Camion? Non avevi sognato me?»
    «Sì, anche. Ma c’era pure un camion da qualche parte del sogno. Per la consegna di un peluche. Un cucciolo di gatto dagli occhi dolci. Non guardarmi così; da quando i sogni sono logici?»


     
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    Va bene. Tra un attimo sveglio Haiiro, così potrà ascoltare pure lui.

    Inutile dire che si trattò di un attimo decisamente longevo, comprensibile vista la natura del potere di Haiiro e il bisogno di dormire da esso derivato. Il processo di risveglio del sognatore fu abbastanza indolore, certo, non rapido, ma non sembro lamentarsi troppo del risveglio.

    Haiiro: Sai che ti ho sognato?
    Kasumi: Ne sono felice, ma ora voglio sentire cos'ha da dirci Goro.

    Fu in quel momento che Haiiro si rese conto che non erano da soli, realizzazione che lo portò subito a chiedere quanto avesse dormito. Goro continuò ad osservare i due Minus, quasi interessato alla naturalezza con cui stavano affrontando un discorso così, dal suo punto di vista, particolare.

    Haiiro: Beh, che ci devi dire? Ah, non ho… fatto nulla di strano mentre dormivo, vero? Tipo immagini varie, sensazioni o camion che si concretizzavano dal nulla?
    Kasumi: Camion? Non avevi sognato me?
    Haiiro: Sì, anche. Ma c’era pure un camion da qualche parte del sogno. Per la consegna di un peluche. Un cucciolo di gatto dagli occhi dolci. Non guardarmi così; da quando i sogni sono logici?

    Era vero, i sogni non erano affatto logici, lui se ne ricordava uno particolarmente terribile che gli ha fatto passare la voglia di permettersi di dormire.

    Tranquillo, niente camion o immagini strane.

    Goro partì subito tranquillizzando Haiiro.

    Comunque, volevo parlavi del mio Minus, come pattuito all'inizio.

    Il volto di Asako divenne leggermente più cupo, una cosa impercettibile, normalmente, dovuta al fatto che sapeva quanto a Goro desse fastidio parlarne.

    Il mio Minus è Primeval Berserker e consiste in una serie di mutazioni al livello del mio stesso DNA che si azionano con lo stress emotivo, principalmente la rabbia.

    Si tolse il cappuccio, rivelando i suoi capelli neri un po' arruffati e gli occhi verdi.

    Il modo migliore per vedere quando questo Minus è a rischio di attivazione è osservando i miei occhi.

    Si indicò gli occhi e iniziò a mutarli volontariamente per far vedere come apparivano nei vari livelli di rischio; iride rossa, iride rossa ma con pupilla ferina, iride di color rosso acceso con iride ferina e occhi iniettati di sangue, occhi completamente rossi e privi di iride e pupilla e l'ultimo livello, sclera completamente nera, assenza di iride e pupilla ferina rossa che non sta ferma un momento, come lo sguardo di un pazzo.

    Nelle prime tre variazioni il cambiamento è minimo e, con un po' di sforzo, posso costringermi a tornare normale, ma negli ultimi due livelli diventa molto difficile farmi regredire, specialmente nella quinta, dove solo Asako riesce a fermarmi.

    Le prese la mano, quasi come se fosse un "grazie" nascosto.
    Lei lo guardò e sorrise.
    Con la mano sinistra, quella libera, Goro iniziò a riprodurre delle "versioni in miniatura" delle sue varie mutazioni e come avvenivano.

    Questi sono i vari livelli di mutazione.

    I primi tre erano mutazioni normali, come quelle che riesce a fare con Evolution, anche se dall'aspetto sicuramente più "cattivo", mentre le ultime due, beh, non si sprecavano di certo ad apparire normali.
    La quarta consisteva letteralmente nello scioglimento di tutto ciò che non era osso nel corpo di Goro, seguito da un turbine di carne mutata che andava a solidificarsi in una forma come minimo due volte lui, spalle larghe quasi quanto era alto...era sproporzionato e enorme, anche in quella forma ridotta.
    Infine, dopo quella, mostrò la quinta.
    La miniatura che aveva creato sulla sua mano iniziò a fumare e continuò così per qualche secondo, coprendosi completamente, dopodiché la nube si disperse come se fosse esplosa e rivelò l'ultima mutazione, più piccola ma anche più potente di tutte le altre.

    Questo è il mostro in cui mi trasformo se perdo il controllo.

    Si prese un momento per sospirare e assimilare quella riproduzione in miniatura di se stesso.

    Di solito è impossibile farmi perdere la calma in qualunque modo, ma abbiamo passato un brutto periodo in cui lei è stata messa in pericolo e...non ho sopportato il rischio di perderla e il mio potere originale è andato fuori controllo, dando vita a questo Minus.

    Asako gli mise una mano sulla spalla, stringendo con più forza la sua mano.

    Hey, ora va tutto bene, ok?

    Goro la guardò e, come al solito, gli bastò ascoltarla per calmarsi.

    La trasformazione parte dal mio cervello che inizia a secernere una sostanza che chiamo Berserker Blood, sangue in tutto e per tutto, ma ha una composizione mutagena altissima ed è di color rosso fluorescente.

    Fece vedere a tutti loro come appariva attraverso la sua mano sfruttando Infection, uno sviluppo molto recente del Primeval Berserker.

    Ho imparato a controllare alcuni aspetti questo Minus.

    Trasformò il suo braccio nel braccio della mutazione numero cinque, ma solo dopo essersi tirato su la manica.

    Posso sostituire le parti del mio corpo con quelle del Berserker, e non solo.

    Mandò in autocombustione il braccio mutato, dandogli l'aspetto di un grosso pezzo di metallo surriscaldato, dopodiché lo solidificò in un blocco di quella che ad occhio sembrava pietra.
    Dopo aver normalizzato il braccio, tirò giù la manica.

    Posso anche riprodurre il ruggito della mia forma mutata, mandando tilt la parte razionale del cervello di chi viene colpito dall'onda sonica, oppure infettare il suolo e causare delle mutazioni anche in esso, ma...non ne vale la pena.

    Tornò a guardare Kasumi e Haiiro.

    Sono nuovo, per quanto riguarda questo tipo di Anormalità, e non so se il mio rapporto con questo potere migliorerà, ma dubito che riuscirò mai a controllarlo, per questo uso sempre almeno una delle mie dieci evoluzioni per bloccare la fuoriuscita del Berserker Blood e impedire l'avanzare della mutazione.

    Fece un respiro profondo.

    Condivido quest'informazione solo con le persone di cui mi fido per permettere a chi non è in grado di combattere di scappare e a chi lo è di fermarmi, senza restrizioni, perché nelle ultime due forme non posso morire, ma se dovessi subire danni massicci sarei costretto a tornare nella mia forma normale.

    Aveva finito di dire quello che doveva dire, anche se non proprio in fretta.

    E questo è quanto, sono terrorizzato da questo Minus e da quello che può farmi fare alla gente che amo.

    La calma nella sua voce andava assolutamente contro questa sua affermazione, ma si poteva vedere dai suoi occhi che era tutto meno che falsa.
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    Edited by CellO_o - 18/8/2019, 01:38
     
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    «Tranquillo, niente camion o immagini strane.»
    A quell’affermazione di Goro, il Sognatore si tranquillizzò.
    «Comunque, volevo parlavi del mio Minus, come pattuito all'inizio.»
    A questa seconda affermazione, invece, tese la testa in avanti, interessato e curioso. Senza dar mostra di essersi dimenticato del minus di Goro e della sua promessa di parlarne. Che poi dimenticato è una parola grossa. Diciamo che gli era passato di mente. Adesso che lo aveva nominato se lo ricordava eccome. Insomma, sono cose che capitano.
    Anche Kasumi era curiosa di sapere che razza di minus uno come Goro potesse avere. La loro curiosità fu presto soddisfatta.
    «Il mio Minus è Primeval Berserker e consiste in una serie di mutazioni al livello del mio stesso DNA che si azionano con lo stress emotivo, principalmente la rabbia.»
    Passò poi a dare una dimostrazione pratica di quelle mutazioni, partendo dagli occhi. Haiiro osservò attendo il loro mutare. Prima avevano l’iride rossa. Il Sognatore sbatté le palpebre: gli occhi di Goro avevano ancora l’iride rossa, ma le loro pupille erano quelle strette e acuminate dei predatori notturni. Altro battito di ciglia e le iridi erano di un rosso più acceso. Le palpebre di Haiiro si chiusero e aprirono di nuovo, gli occhi di Goro persero le pupille e brillarono rossi. Infine mutarono per l’ultima volta: erano neri come la notte scura e ciò che brillava al loro interno non era una placida luna argentata, ma una folle pupilla del colore del sangue.
    A suo fianco Kasumi non aveva quasi sbattuto le palpebre, per non perdere nulla di quella mutazione. Eppure ogni tanto era costretta ad abbassare i suoi di occhi, per osservare gli schizzi che la sua mano, in modo quasi automatico, aveva preso a tracciare. Su quella carta impresse le cinque diverse mutazioni degli occhi.
    «Le prime tre variazioni il cambiamento è minimo e, con un po' di sforzo, posso costringermi a tornare normale, ma negli ultimi due livelli diventa molto difficile farmi regredire, specialmente nella quinta, dove solo Asako riesce a fermarmi.»
    Più che le parole, al solito pronunciato nel suo timbro indifferente, fu eloquente il gesto che fece verso la sua ragazza, prendendola per mano. L’altra sua mano invece l’impiegò per creare dei modelli in scala di quanto gli avveniva con le diverse mutazioni.
    Dire che Kasumi impresse su carta pure quei modelli sarebbe scontato. Esplicitare però come, nel farlo, si protendesse in avanti con gli occhi rapiti e un sorriso in volto, non lo è affatto. In particolare il suo interesse fu catturato dalle ultime due forme, tanto che lasciò incompiuti gli schizzi delle precedenti mutazioni per concentrarsi su quelli, le braccia che si muovevano febbrili sulla carta. Anche Haiiro era affascinato e inquietato assieme da quelle forme, ma il comportamento di Kasumi era, se non inaspettato, strano abbastanza da provare a chiamarla, con un mormorio a mezza voce. Non ottenne risposta da parte della ragazza, ancora concentrata sul suo disegno.
    «Questo è il mostro in cui mi trasformo se perdo il controllo.» Cominciò intanto a spiegare Goro. Era ovvio la sua ritrosia di fronte a quelle mutazioni, anzi Haiiro si stupì dal notare un’emozione così umana come l’ansia e la preoccupazione sul volto solitamente impassibile di Goro. Sapeva che provava emozioni, altrimenti non sarebbe stato insieme ad Asako, ma che rivelasse una simile vulnerabilità era nuovo… e preoccupante? Eppure anche Goro conosceva quelle emozioni negative, come aveva conosciuto la rabbia. Proprio lì, lo spiegò, stava il problema.
    «Di solito è impossibile farmi perdere la calma in qualunque modo, ma abbiamo passato un brutto periodo in cui lei è stata messa in pericolo e... non ho sopportato il rischio di perderla e il mio potere originale è andato fuori controllo, dando vita a questo Minus.» In soccorso dell’anormale venne Asako, che lo calmò con uno sguardo e una semplice frase.
    Haiiro non riusciva bene a immaginare cosa potesse significare per uno come Goro "un brutto periodo". Ma avrebbe voluto pure lui dire qualcosa per confrontarlo o comunque farlo sentire meglio. Magari una frase ad effetto, da protagonista di shonen jump, una di quelle che a Tatsuya uscivano bene. Ma non gli venne nulla da dire, quindi rimase in silenzio. Al suo fianco Kasumi ultimava i suoi schizzi, ancora persa nel suo mondo di carta.
    «La trasformazione parte dal mio cervello che inizia a secernere una sostanza che chiamo Berserker Blood, sangue in tutto e per tutto, ma ha una composizione mutagena altissima ed è di color rosso fluorescente.»
    Kasumi parve scuotersi e tornò a concentrarsi su quanto Goro stava dicendo. Seppure interessata, non ritenne il Berserker Blood meritevole di rappresentazione su carta.
    «Ho imparato a controllare alcuni aspetti questo Minus.
    Posso sostituire le parti del mio corpo con quelle del Berserker, e non solo.»

    Diede una dimostrazione pratica mutando il proprio braccio, prima nella forma degenere del Berserker poi bruciandolo e solidificandolo. Haiiro si accorse, di sfuggita, che Kasumi aveva ripreso in mano la matita, ma poi l’aveva abbassata, senza disegnare altro. Goro accennò ad avere altri poteri legati a quel minus, ma non volle mostrarli. Il Sognatore comprendeva quella sua ritrosia.
    «Sono nuovo, per quanto riguarda questo tipo di Anormalità, e non so se il mio rapporto con questo potere migliorerà, ma dubito che riuscirò mai a controllarlo, per questo uso sempre almeno una delle mie dieci evoluzioni per bloccare la fuoriuscita del Berserker Blood e impedire l'avanzare della mutazione.»
    «Mi pare una buona idea. Anormalità di questo tipo non si possono controllare, non del tutto. Si possono solo domare e indirizzare per un certo fine. Come un fuoco che a ogni istante rischia di bruciare te e le vicinanze, trasformandosi in un incendio.»
    «Siamo poetici, eh?» Scherzò Kasumi, ma con un sorriso tirato.
    «…Beh, è qualcosa su cui mi capita di riflettere. Oggi meno di ieri, ma comunque non svanisce mai del tutto.»
    Vi era da dire che non erano pensieri su cui avesse piacere di soffermarsi. Anche per questo riportò l'attenzione sul discorso dell'anormale.
    «Condivido quest'informazione solo con le persone di cui mi fido per permettere a chi non è in grado di combattere di scappare e a chi lo è di fermarmi, senza restrizioni, perché nelle ultime due forme non posso morire, ma se dovessi subire danni massicci sarei costretto a tornare nella mia forma normale.»
    Continuò a spiegare Goro.
    «E questo è quanto, sono terrorizzato da questo Minus e da quello che può farmi fare alla gente che amo.»
    Confessò infine. Sulla veridicità di quell’affermazione, nonostante il suo solito tono freddo, non potevano esserci dubbi. Sia Haiiro che Kasumi sapevano quanto fosse doloroso vivere con la consapevolezza di poter nuocere alle persone care. Avevano dovuto imparare a fare i conti con una simile eventualità e solo dopo lungo tempo avevano trovato un loro instabile equilibrio. Proprio perché erano consapevoli di cosa volesse significare, non dissero nulla per indorare la pillola.
    «Fai bene. Non è qualcosa che si può controllare. Mi è bastato vedere i tuoi occhi e i modellini per capirlo: è qualcosa di terrificante e pericoloso, da temere e bloccare. Come ha detto Haiiro, lo puoi indirizzarlo, ne puoi sfruttare i poteri, come già stai facendo. Ma sarà sempre un controllo parziale: il rischio di non riuscire a domarlo e di ferire le persone accanto ci sarà sempre. Però ti posso dire una cosa.»
    Kasumi si prese una pausa prima di continuare nel suo discorso e si concesse un respiro profondo.
    «Qualsiasi cosa succeda, non lasciare che il rischio di ferire le persone che ami ti allontani da loro. Lo so, è la reazione naturale: non vuoi ferirle, sai che potresti ferirle, quindi ti allontani. Ma così le ferirai ugualmente, in modo non fisico ma pur sempre doloroso, che lascia cicatrici, anche se non sulla pelle. E ti condannerai anche tu. Perché non c’è salvezza se ti isoli, se ti separi da chi ti vuol bene. Perché queste sono le uniche persone che ti possono salvare. Ricordati che Asako è l’unica persona che può farti tornare umano se perdi il controllo. In più di un senso.»
    Mentre lo diceva Kasumi guardava fisso Goro, ma con la mano cercò e strinse quella di Haiiro. Ma Haiiro non guardava né Goro né Kasumi, tantomeno Asako. Guardava per terra, con vergogna e senso di colpa, perché sapeva che quelle parole erano rivolte anche a lui. Lui era scappato, tempo fa, impaurito da quello che il Dream Teller aveva e avrebbe potuto fare. Kasumi non l’aveva ancora né dimenticato né completamente perdonato. E a giudicare da come lei gli stringeva la mano, tanto forte da fargli male, non aveva intenzione di farlo.
    «Riguardo al doverti combattere nel caso perdessi il controllo… sperando che non accada o che io non mi debba trovare nelle vicinanze…»
    «Sei proprio un cuor di leone.» Sospirò Kasumi, per fortuna allentando la stretta.
    «Ehi, apprezza il mio tentativo di essere sincero. Comunque dicevo, in questo malaugurato caso, pensi che il mio Dream Teller possa risultare efficace? A vedere la riproduzione in scala, sembri piuttosto… come dire… “duro” da buttare giù. Forse le mie illusioni possono servire. Del tipo, se resisti alle ferite fisiche, magari quelle mentali sono più efficaci.»
    Aspetto il responso di Goro, del resto era lui quello che ci capiva di più su quell'ambito. E con "quell'ambito" si intende le anormalità in generale, non solo il suo Primeval Berserker.


     
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    Quello era uno dei discorsi che maggiormente odiava, ma sapeva quanto fosse necessario alla sopravvivenza dei suoi amici nel caso in cui dovesse perdere il controllo, dunque doveva ingoiare la pillola amara e continuare a informarli.
    Kasumi passò quasi tutta la sua spiegazione a disegnare tutto quello che poteva, azione che molti avrebbero potuto vedere come "poco carina", ma Goro scriveva praticamente tutto di tutti, dunque capiva l'importanza di prendere appunti...scritti o disegnati.
    I due ascoltarono molto attentamente quello che aveva da dire, una scelta saggia, vista l'instabilità del suo controllo su quel potere; lo stesso Haiiro si trovò d'accordo con la sua scelta di mantenere il Berserker Blood sotto attento controllo, vista la sua pericolosità.
    Dopo aver terminato la sua lunga spiegazione, la prima a parlare fu Kasumi.

    Fai bene. Non è qualcosa che si può controllare. Mi è bastato vedere i tuoi occhi e i modellini per capirlo: è qualcosa di terrificante e pericoloso, da temere e bloccare. Come ha detto Haiiro, lo puoi indirizzarlo, ne puoi sfruttare i poteri, come già stai facendo. Ma sarà sempre un controllo parziale: il rischio di non riuscire a domarlo e di ferire le persone accanto ci sarà sempre.

    Lui stesso aveva detto quelle parole più e più volte anche in altre occasioni, ma era impossibile nascondere che quando erano altri a dirle, beh, suonavano anche meno piacevoli di quando a farlo era lui.

    Però ti posso dire una cosa.

    Prima di continuare oltre, Kasumi prese un respiro profondo.
    Goro conosceva quel gesto.

    Qualsiasi cosa succeda, non lasciare che il rischio di ferire le persone che ami ti allontani da loro. Lo so, è la reazione naturale: non vuoi ferirle, sai che potresti ferirle, quindi ti allontani. Ma così le ferirai ugualmente, in modo non fisico ma pur sempre doloroso, che lascia cicatrici, anche se non sulla pelle. E ti condannerai anche tu. Perché non c’è salvezza se ti isoli, se ti separi da chi ti vuol bene. Perché queste sono le uniche persone che ti possono salvare. Ricordati che Asako è l’unica persona che può farti tornare umano se perdi il controllo. In più di un senso.

    Dallo sguardo basso di Haiiro, Goro ottenne la conferma a ciò che pensava: era un discorso personale.
    Considerando il suo Minus, era normale che anche lui avesse cercato di allontanarsi, dunque non avrebbe cercato di intromettersi oltre in quel discorso.

    Lo so, Asako e mia sorella Kuron me l'hanno ripetuto più volte del dovuto, appunto perché ho cercato di allontanarmi.

    Guardò Asako e poté vedere nei suoi occhi uno sguardo misto tra il rimprovero e la comprensione, non sapeva come lei potesse riuscire a mescolare le due cose insieme, ma c'era riuscita.

    Ho già parlato a diversi miei amici di questo mio problema per prepararli ad affrontarmi e mi fido di ogni singola persona a cui ne ho parlato, ma...

    Sospirò, quasi con resa.

    Quando arriva il momento di affidarmi a loro non vedo più gente che io stesso ho preparato ad affrontarmi, vedo i miei amici che stanno per rischiare la propria vita per fermarmi e non per mancanza di fiducia in loro, ma per paura che per un breve istante non riescano a vedermi come un nemico da fermare, rallentando le loro reazioni anche solo di un millisecondo, quanto basterebbe per far entrare un attacco della mia forma berserker.

    Goro abbassò lo sguardo, il pensiero di una situazione del genere lo torturava.

    Io non ho bisogno di dormire, come Haiiro sa già, ma da quando ho questo Minus, se per caso decido di addormentarmi vengo sempre tormentato da degli incubi...fin troppo reali.

    Asako lo guardò preoccupata.

    Questo non me l'avevi mai detto.

    Lo so...non l'ho fatto perché posso evitare il problema semplicemente non dormendo, l'ho detto ora solo perché mi è venuto fuori con il discorso.

    Asako, proprio come temeva Goro, si era preoccupata a sentirglielo dire.

    Sogno sempre la stessa cosa...

    Iniziò a spiegare.

    La città mezza distrutta, gente morta per le strade e quando vedo Asako o Kuron, se provo a raggiungerle si trasformano in polvere tra le mie mani, non prima di aver tentato di fuggire da me.

    A sentire quelle parole, Asako non ci pensò due volte ad abbracciare Goro.

    Non ci faresti mai del male, lo sappiamo noi come lo sai tu.

    Goro voleva crederle, ma sapeva perfettamente che non era sua la scelta, non lo era mai quando c'entrava il Berserker.
    Le accarezzò un braccio con la mano sinistra nel tentativo di rassicurarla, solo quando lo lasciò tornò a concentrarsi sulle parole dei suoi interlocutori.

    Scusate, sono andato un po' fuori argomento.

    Era tornato calmo, non che si potesse sentire un cambiamento vero e proprio, ma ormai anche Kasumi e Haiiro erano in grado di capire quando c'era un cambio di umore da parte sua.
    Haiiro aveva fatto un'altra domanda, una importante per giunta, ma le parole di Kasumi lo avevano fatto addentrare troppo in riflessioni spiacevoli e non era riuscito a dare l'adeguata attenzione alla sua domanda.

    Tornando alla tua domanda, Haiiro...sinceramente non lo so.

    Rimase un momento in silenzio per pensare se potesse esserci qualcosa di utile da dirgli. Nel mentre Asako si chiedeva come fosse possibile per lui cambiare discorso così in fretta...ma con tutta probabilità era il suo modo per non rimanere bloccato su una cosa troppo negativa.

    So che è possibile interagire con la mia mente per farmi vedere e sentire cose anche in quei momenti, ma quando la quarta o la quinta mutazione sono attive so quasi per certo che non posso subire effetti di controllo mentale, la regressione della mia psiche è troppa per riuscire a capire comandi o indicazioni, ma se anche non lo fosse, sarebbe troppo ferale per essere comandata.

    Sapeva che Tatsuya riusciva ad interagire con i suoi sensi, ma la sua mente era inaccessibile.
    Asako riusciva a calmarlo non grazie alle sue parole, ma grazie al fatto che anche in quella forma si ricordava di lei e del suono della sua voce, per quanto riguardava Kuron, invece, lei riusciva a dargli dei semplici comandi solo perché, essendo il suo clone, emanava dei feromoni simili ai suoi che le permettevano di influenzarlo leggermente.

    Per quanto riguarda le ferite mentali, c'è il rischio che anzi che fermarmi o rallentarmi, possano invece farmi infuriare di più o peggio, darmi un bersaglio.

    Con l'ultima frase osservò direttamente Haiiro, come per dire "Meglio non rischiare", ma in caso di necessità sapeva che non avrebbe potuto fare diversamente.

    L'opzione migliore è infliggermi un quantitativo massiccio di danni fisici, perché con la quarta e quinta mutazione perdo la capacità di rigenerarmi, ma il mio corpo si auto-stabilizza quanto basta da permettermi di continuare a combattere...finché i danni non sono troppi da sostenere.

    Asako ricordava quanti danni servirono a farlo tornare normale.

    Sfortunatamente, Asako ha visto quanti danni servono per farmi tornare normale, anche se avrei voluto risparmiarle la visione, e può confermare che non sono pochi o facili da infliggere.

    Strappargli una gamba e un braccio, dividerlo in due dal bacino e poi frantumargli la cassa toracica per entrargli nel petto e maciullargli il cuore...insomma, tutti possono infliggere quel tipo di danno, no?

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    Haiiro & Kasumi

    «Lo so, Asako e mia sorella Kuron me l'hanno ripetuto più volte del dovuto, appunto perché ho cercato di allontanarmi.»
    Kasumi non era sorpresa di sentirlo, soprattutto non era sorpresa che lui avesse già tentato di allontanarsi. Era contento che fossero riuscite a dissuaderlo. E forse pure un poco gelosa.
    «Ho già parlato a diversi miei amici di questo mio problema per prepararli ad affrontarmi e mi fido di ogni singola persona a cui ne ho parlato, ma...
    Quando arriva il momento di affidarmi a loro non vedo più gente che io stesso ho preparato ad affrontarmi, vedo i miei amici che stanno per rischiare la propria vita per fermarmi e non per mancanza di fiducia in loro, ma per paura che per un breve istante non riescano a vedermi come un nemico da fermare, rallentando le loro reazioni anche solo di un millisecondo, quanto basterebbe per far entrare un attacco della mia forma berserker.»

    “Chissà se io esiterei…” Si domandò Haiiro. Non c’era modo di saperlo prima, ma non pensava che l’avrebbe fatto. Non quando la sua stessa vita era in pericolo. E poi non era un tipo tanto riflessivo da mettersi a pensare a simili cose durante una battaglia. Quanto a Kasumi, non pensava neppure di intervenire in una simile lotta. Il suo potere non era adatto al combattimento e, se anche il Release Kiss avesse potuto ridurre l’anormalità di Goro, il rischio di avvicinarsi per usarlo sarebbe stato troppo alto.
    «Io non ho bisogno di dormire, come Haiiro sa già, ma da quando ho questo Minus, se per caso decido di addormentarmi vengo sempre tormentato da degli incubi...fin troppo reali.»
    A quanto pare quella era una novità persino per Asako. Descrisse poi il suo incubo, che si ripeteva sempre uguale.
    «La città mezza distrutta, gente morta per le strade e quando vedo Asako o Kuron, se provo a raggiungerle si trasformano in polvere tra le mie mani, non prima di aver tentato di fuggire da me.»
    Asako abbracciò Goro, assicurandogli che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Kasumi si chiese chi tra loro due avesse più bisogno di quell’abbraccio e del conforto che portava. Forse era una domanda inutile.
    «Scusate, sono andato un po' fuori argomento.»
    Kasumi fece spallucce.
    «Non è un problema. Anzi, credo sia un bene che tu ne abbia parlato. Non sei d’accordo, Asako?»
    Poi Goro rispose alla domanda fatta da Haiiro. Pareva essersi calmato.
    «Tornando alla tua domanda, Haiiro...sinceramente non lo so.»
    Lo stesso Goro si prese del tempo per pensarci sopra. Haiiro lo lasciò fare. Lui non conosceva abbastanza il Primeval Berserker per giudicare, ma Goro al contrario conosceva a sufficienza il suo Dream Teller.
    «So che è possibile interagire con la mia mente per farmi vedere e sentire cose anche in quei momenti, ma quando la quarta o la quinta mutazione sono attive so quasi per certo che non posso subire effetti di controllo mentale, la regressione della mia psiche è troppa per riuscire a capire comandi o indicazioni, ma se anche non lo fosse, sarebbe troppo ferale per essere comandata.»
    «No, beh, non intendo far qualcosa di complicato come dare ordini. Cioè, non la so fare una cosa del genere neanche normalmente… forse dovrei provarci…»
    Scenari in cui frotte di studenti si muovevano al ritmo dei suoi sogni si materializzarono nella sua mente. Immaginò di sognare di essere una guerra, di essere lui il generale e sotto di sé l’intera scuola come sua armata…
    «Non incantarti.»
    «Uhm? Oh, giusto. Dicevo, stavo pensando più a delle illusioni per distrarti. Tipo metterti di fronte un muro che non esiste per fermarti. O proiettare nella tua mente l’immagine di una persona per dirigere la tua… furia diciamo, contro questa illusione. Oppure immergerti in una caduta eterna che non ha fine. Altrimenti che eterna sarebbe?»
    E di nuovo si immerse in quelle che in una persona normale sarebbero state riflessioni, ma che per un insonne era più simile al continuo rigirarsi del cervello intorno allo stesso pensiero. Riuscì a riprendersi l’istante prima che Kasumi intervenisse di nuovo a ‘svegliarlo’. Una fortuna, visto che per l’occasione stava preparando uno scappellotto.
    «Cioè, immagino che non ti possano trattenere per sempre. È qualcosa che potrei usare solo se fossi con altre persone, per prendere tempo mentre loro ti colpiscono. Tipo il party contro un mostro o un boss di fine livello. Ma quello che ti voglio chiedere è: il Berserker verrebbe tratto in inganno dalle mie illusioni, non saprebbe subito capire che non sono reali, giusto?»
    «Per quanto riguarda le ferite mentali, c'è il rischio che anzi che fermarmi o rallentarmi, possano invece farmi infuriare di più o peggio, darmi un bersaglio.»
    Goro lo guardò fisso come per dirgli qualcosa, ma Haiiro gli restituì lo sguardo, ostinato. Non dubitava né la forza di Goro né la pericolosità del suo Berserker, ma illusioni e attacchi mentali erano il suo orgoglio e non si sarebbe rassegnato a non adoperarli tanto facilmente.
    «L'opzione migliore è infliggermi un quantitativo massiccio di danni fisici, perché con la quarta e quinta mutazione perdo la capacità di rigenerarmi, ma il mio corpo si auto-stabilizza quanto basta da permettermi di continuare a combattere...finché i danni non sono troppi da sostenere.»
    «Beh, anche quella dei danni fisici è una possibilità che posso concretizzare col mio Dream Teller.» Anche se di norma preferiva un approccio meno monolitico e diretto.
    «Sfortunatamente, Asako ha visto quanti danni servono per farmi tornare normale, anche se avrei voluto risparmiarle la visione, e può confermare che non sono pochi o facili da infliggere.»
    «Già, per qualche motivo immaginavo che fosse questo il caso... Quindi? A quanto ammonterebbero più o meno questi danni? Siamo a livello dei film splatter trasmessi a tarda notte o c'è la possibilità di cavarsela con meno?»
    Kasumi guardò Goro chiedendosi se fosse il tipo da guardare film horror o quantomeno conoscerne le classificazioni. Non fu difficile darsi una risposta negativa.
    «Non so se il tuo esempio gli sia comprensibile...»


     
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