Coppie da sogno

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    Goro Nishimura
    Per quanto riguardava gli incontri particolari, Kasumi avrebbe voluto averne di più, mentre Haiiro di meno, un po' come Goro, solo che lui era diviso equamente tra entrambi: da una parte, tutti quegli incontri gli davano materiale su cui riflettere e lavorare, mentre da un altro punto di vista...beh, erano spesso e volentieri anche una seccatura. Asako, invece, si concentrò sull'altra parte del discorso, soprattutto per quanto riguardava la risposta di Kasumi all'argomento "hobby".

    "Che sia pittura o danza è una buona cosa avere qualcosa su cui focalizzarsi, un ambito che si possa sentire come proprio. Per questo fai bene a continuare ad allenarti."

    Goro notò un evidente cambiamento di personalità per la durata del discorso, mentre Asako si limitò ad apprezzare l'incoraggiamento.

    "Grazie, dopo, se vuoi, potresti farci vedere la tua arte all'opera."

    Voleva davvero vedere una sua opera, anche solo uno schizzo, giusto per vedere di cosa era capace. Con il proseguimento del discorso, Kasumi sembrò interessarsi all'abilità speciale di Goro, e chi non lo sarebbe stato? Si parlava di un tipo che poteva guardarti i capelli e dire quanto tempo fa li avevi tinti, dannazione!

    "Haiiro mi aveva già accennato qualcosa. Quindi tu riusciresti ad analizzare “qualsiasi cosa”..."

    Goro avrebbe riconosciuto una persona interessata a qualcosa tra mille altre, e questa non faceva differenza.

    "Adesso, però, sono curioso di sapere cosa mi vorrebbe far analizzare...Tutto questo materiale in un giorno solo non l'avevo mai visto, forse solo la prima volta che mi sono analizzato ne ho visto di più."

    Per Goro, quel giorno era l'equivalente di un compleanno, era come se i pianeti si fossero allineati solo per lui e il suo desiderio di ricerca...era piacevolmente intrigato da tutto ciò, ma non lo lasciava vedere, come sempre.

    "Goro è davvero eccezionale in questo. Ha capito la natura di entrambe le mie anormalità senza che gli dicessi nulla in pratica, solo osservandole. Chissà, potrebbe farlo anche con la tua..."

    Riuscì a notare subito una specie di pentimento in Haiiro, come se avesse detto qualcosa che non doveva dire.

    "Ho già fatto delle ricerche sul mio minus. Più tardi te ne... ve ne parlerò."

    Dopo l'immediata soddisfazione provata nel sapere che avrebbe saputo altre cose riguardanti un nuovo minus, la sua mente si concentrò.

    "Ah, dunque anche lei è un minus, inoltre, dall'impressione che mi ha dato Haiiro, deduco anche che non le piaccia troppo come argomento, o meglio, che non le piacesse, visto che non sembra aver reagito male...interessante."

    Quello era nettare per Goro, tutte quelle informazioni che stava per immagazzinare lo stavano quasi agitando, dove "agitando" sta ad indicare semplicemente un interesse superiore al solito, ma non esagerato, era un ricercatore, dopotutto.

    "Sarei effettivamente interessato all'argomento."

    Questo andava preso come un "Ascolterò volentieri...non preoccuparti del diario, sto solo prendendo appunti". Passò qualche momento, come passato in riflessione generale, poi esordì Haiiro.

    "Ah Goro, parlando di passioni... beh della mia passione, hai più assaggiato del caffè?"

    Effettivamente, no, non ne aveva più avuto la possibilità.

    "Ecco! Cosa vi dicevo che io vengo sempre dopo il caffè nei suoi pensieri. Anche nella graduatoria delle sue passioni ero seconda..."

    Ed ecco Kasumi con una risposta sarcastica, era proprio in vena di torturare quel povero addormentato.

    Kasumi: "Beh, che uno come Haiiro ti abbia invitato a bere un caffè non mi sorprende. Probabilmente avrà anche cercato di far pagare a te..."

    Haiiro: "In realtà gli ho offerto io il caffè."

    Kasumi: "Davvero? Quel giorno doveva nevicare. Anzi, probabilmente è capitato qualcosa di ancora più straordinario: eri sveglio."

    Effettivamente, quello era il giorno in cui Goro lo aveva svegliato, per così dire.

    "In effetti, sì, quel giorno era sveglio, ma grazie ad un mio aiuto...comunque, no, non ho più avuto occasione di berne uno."

    Come sempre, lui prendeva un po' troppo alla lettera quel genere di battute, pur sapendo che erano solo questo.

    "In che senso?"

    Asako, giustamente, non sapeva nulla a riguardo.

    "Mi ha parlato del suo problema con il suo minus, allora ho voluto provare ad interagire con il suo organismo per permettergli di riposarsi senza dormire, e ho avuto successo."

    Lei rimase a guardarlo per qualche secondo.

    "Puoi fare cose del genere!?"

    Lui fece spallucce.

    "A quanto pare, sì."

    Detto questo, anche la domanda finale di Kasumi prese come bersaglio Goro.

    "Grazie alla mia anormalità, io non ho bisogno di cibo e acqua per vivere...neanche del sonno, ma è proprio grazie a questo aspetto del mio potere che mi è venuto in mente di aiutare Haiiro quella volta."

    Questo era letteralmente solo una frazione di quello che poteva fare, ma ora stavano parlando del più e del meno, a dopo i dati tecnici.
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    Haiiro & Kasumi

    Kasumi sorrise quando Asako le chiese di vederla all'opera.
    «Se ce ne sarà l'occasione, perché no?»
    “Chissà se si metterà a disegnare qualcosa di strano o inquietante...” Si chiese con curiosità Haiiro ascoltandola e pensando ai quadri di Kasumi.

    Quando Kasumi accennò al suo minus, Goro si mostrò subito interessato. Del resto era la persona che aveva autodefinito lo studio delle anormalità la sua passione, quindi nulla di strano.
    «Non te ne preoccupare, Goro. Avremmo tempo per discuterne.»
    Kasumi ripensò a quanto Haiiro aveva detto, ossia che Goro avesse capito le caratteristiche delle sue anormalità senza che lui gli spiegasse nulla. La ragazza si chiese se non ci fosse dietro una specie di “trucco”. Certi prestigiatori, maghi, ma anche truffatori facevano qualcosa di questo genere: parlando con una persona riuscivano a carpire da affermazioni casuali o gesti impliciti, informazioni che la persona non aveva espresso esplicitamente e che loro potevano fingere di aver scoperto grazie a fantomatici “poteri”.
    Quel Goro non aveva millantato nulla di simile, ma era possibile che le sue analisi dipendessero anche da questi elementi. Ad esempio Kasumi aveva appena rivelato che il suo era un minus, da cui Goro avrebbe potuto capire contenesse elementi pericolosi e poco piacevoli. Inoltre anche la reazione di Haiiro avrebbe potuto dirgli qualcosa in proposito, sulla sua ritrosia a discuterne, ad esempio.
    Presa in quei pensieri Kasumi si girò verso il suo ragazzo, chiedendosi se Haiiro potesse accorgersi di qualcosa del genere. La risposta era scontata.
    “Ho paura che il mio fidanzato sarà facile preda di imbroglioni e truffatori...” Pensò con un sospiro. Haiiro la guardò perplesso.
    «C'è qualcosa che non va, Kasumi?»
    «Nulla, nulla...»
    “Scommetto che non ha la minima idea di cosa io stia pensando...”
    “Scommetto che sta pensando qualcosa di poco lusinghiero su di me...”

    La domanda di Haiiro spostò il discorso lungo un diverso binario, ossia il caffè... cioè, verso il primo incontro tra Goro e Haiiro e l'operazione che il primo aveva effettuato sul secondo. Kasumi già sapeva di quei giorni senza sonno di Haiiro, ma non immaginava la connessione che avevano con Goro. In effetti Haiiro le aveva detto che era stata opera di un anormale: se si trattava di Goro, Kasumi poteva capire perché il Sognatore si fosse rivolto a lui per cercare di chiarire il mistero della sua seconda anormalità.
    «Quindi si trattava di te. Immagino che ti devo ringraziare, Goro... sai, indirettamente, si può dire che sia stato proprio la tua “sveglia” ad aver fatto in modo che io e Haiiro ci mettessimo insieme.»
    Concluse in tono allegro. Ma Haiiro al suo fianco non sembrava condividere il suo giudizio.
    «Non è proprio così. Quando mi sono dichiarato l'effetto della... sveglia o come la vogliamo chiamare era già finito.»
    «Vero, ma quel giorno ci eravamo incontrati poiché tu volevi capire, insieme a me, la tua anormalità, sfruttando la momentanea lucidità di pensiero che il trattamento di Goro ti aveva concesso. E da lì è scaturita l'occasione giusta perché ti dichiarassi.
    Senza di quello, è possibile che ora saremmo “solo amici”... o qualsiasi cosa fossimo prima di metterci insieme.»

    Quel pensiero disturbava Haiiro. Ora che stavano insieme, pensare che avrebbe potuto anche non accadere era quasi insopportabile.
    «Mi sarei dichiarato lo stesso, prima o poi.»
    «Ne sono convinta, ma la domanda è... quando?»
    E a quello Haiiro non poteva proprio rispondere.

    Dopo Kasumi si rivolse a Goro per chiedere di quella stranezza del caffè, ricevendo in cambio un'informazione decisamente anormale: Goro non mangiava, non beveva, né dormiva. O meglio, non ne aveva bisogno: quel bere un caffè con Haiiro doveva derivare da semplice curiosità.
    Quella scoperta causò una reazione nell'espressione della ragazza, che alzò un sopracciglio e fissò curiosa Goro.
    «Quindi... mi stai dicendo che sei una specie di vegetale e che sopravvivi per fotosintesi clorofilliana?»
    Disse a mo' di battuta. Non pensava che fosse così, ma era interessata a sentirne la risposta, ora che stavano parlando “alla leggera”.
    A fianco di lei Haiiro sorrideva leggermente, come chi conosce già la fine dell'episodio e pregusta la reazione del neofita della serie alla rivelazione finale. Ovviamente non era intenzionato a fare spoiler.


     
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    Goro Nishimura
    Quando Kasumi accettò di mostrarle le sue doti artistiche, qualora ce ne fosse l'occasione, Asako non poté trattenere un sorriso.

    "Ci conto, allora."

    Goro, invece, si concentrò maggiormente sulla possibilità di parlare del suo minus, niente di fuori dalla norma. Osservava e studiava anormalità da troppo tempo, aggiungere del nuovo con i minus poteva solo "emozionarlo", soprattutto visto che lo riguardavano personalmente, ora. Finito quel discorso, ritornarono sulla questione "Goro, Haiiro e il caffé", dopotutto, l'incontro tra due anormali, siano questi minus o plus, era comunque qualcosa di cui parlare.

    "Quindi si trattava di te. Immagino che ti devo ringraziare, Goro... sai, indirettamente, si può dire che sia stato proprio la tua “sveglia” ad aver fatto in modo che io e Haiiro ci mettessimo insieme."

    Era strano per lui sapere di essere stato causa di qualcosa di buono, non riusciva proprio a pensare a se stesso in positivo da quando il Berserker era entrato in scena.

    "Non è proprio così. Quando mi sono dichiarato l'effetto della... sveglia o come la vogliamo chiamare era già finito."

    Quei due amavano stuzzicarsi, era quasi divertente.

    "Vero, ma quel giorno ci eravamo incontrati poiché tu volevi capire, insieme a me, la tua anormalità, sfruttando la momentanea lucidità di pensiero che il trattamento di Goro ti aveva concesso. E da lì è scaturita l'occasione giusta perché ti dichiarassi.
    Senza di quello, è possibile che ora saremmo “solo amici”... o qualsiasi cosa fossimo prima di metterci insieme."


    Il povero Haiiro rimase un momento interdetto.

    Haiiro: "Mi sarei dichiarato lo stesso, prima o poi."

    Kasumi: "Ne sono convinta, ma la domanda è... quando?"

    Ancora una volta, Kasumi aveva prevalso nel discorso, era partita facile con qualcuno che era mezzo addormentato nel 90% dei casi. Goro avrebbe spiegato come dopo la successiva domanda.

    "Quindi... mi stai dicendo che sei una specie di vegetale e che sopravvivi per fotosintesi clorofilliana?"

    Beh...effettivamente sì, ma non del tutto.

    "Questa è sempre bella."

    "In un certo senso, sì."

    Lasciò momentaneamente in sospeso il discorso per prendere un respiro.

    "La mia anormalità è Evolution, il nome dice tutto. Potendo evolvere come voglio, posso togliermi il sonno riposando in altri modi, e sostituire a fame e sete la fotosintesi, l'assorbimento di liquidi e nutrienti tramite radici o simili."

    Dopo essersi guardato intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno in grado di assistere, Goro fece crescere un ramo dall'indice della mano destra, per poi trasformarlo in un occhio e, infine, ricoprirsi il dito con un esoscheletro protettivo, per poi riassorbirlo nel dito..

    "Ho le mie limitazioni, ma posso fare più o meno quello che voglio."

    Detto questo, tornò all'argomento "Sveglia per Haiiro".

    "Ho svegliato Haiiro somministrandogli una sostanza prodotta da me per fare in modo che il suo organismo potesse riposare un po' alla volta, senza che lui avesse bisogno di dormire."

    A quel punto, anche Asako rimase stupita, visto che non sapeva fosse in grado di fare quel genere di cose.

    "Altre domande?"

    Ormai stava parlando, tanto valeva chiedere ulteriori domande.
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    Edited by CellO_o - 17/10/2016, 22:23
     
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    Haiiro & Kasumi

    «In un certo senso sì.»
    A quella risposta Kasumi alzò un sopracciglio, curiosa di sapere come il discorso sarebbe continuato, ma quando Goro fece una pausa nel suo discorso – “Vuole forse alzare la suspense?” – una replica le uscì istintiva dalla bocca.
    «E dove sono le tue radici allora?»
    Haiiro accanto a lui sboccò in uno scoppio di risa, che subito però si spense, per trasformarsi in un improvvisato e un po' imbarazzato colpo di tosse, con cui si coprì la bocca.
    Poi Kasumi ascoltò le spiegazioni di Goro sulla sua anormalità, Evolution, e l'osservò in azione mentre mutava, o meglio evolveva, il suo dito. Quando si rese conto del suo funzionamento e delle sue potenzialità, la faccia di Kasumi mostrò tutto il suo stupore. Le possibilità che quel potere garantiva erano sterminate! Inoltre, poteva davvero mettere radici. Sembrava che tutte le battute che facesse si rivelassero azzeccate, quel giorno.

    «Sapevo che saresti rimasta sorpresa...»
    Al suo fianco Haiiro non era riuscito a evitare di intervenire, vedendo l'espressione di Kasumi. La ragazza gli rifilò in cambio un'occhiataccia, ma ingoiò la replica che aveva pronta (qualcosa sul genere “sì, ma non per merito tuo”) e gliela lasciò vinta, per una volta almeno. Tanto era sicura che non sarebbe durata a lungo.
    Goro poi spiegò meglio quello che aveva fatto su Haiiro e Kasumi notò che anche Asako ascoltava interessata.
    «In effetti è un potere che schiude possibilità di utilizzo sterminate. Ma fino a quanto puoi intervenire sulle altre persone? Del tipo, hai dato delle sostanze ad Haiiro per sostituirne il sonno, ma potresti far mutare anche un'altra persona? O, per spingersi meno in là, potresti, che so, accelerare la crescita di qualcuno o aumentarne l'altezza?»
    A quelle parole Haiiro, male interpretandole, fece una smorfia.
    «Va bene che ho un anno in meno di te e non sono molto alto, ma non mi sembra il caso di arrivare a certe soluzioni...»
    «Eh?»
    Kasumi lo guardò un attimo confusa, poi, capendo cosa il ragazzo volesse dire, scoppiò in una grassa risata.
    «Ahah! Haiiro! Non mi riferivo a te! Stavo facendo un esempio a caso. Ma davvero pensavi che volessi “modificarti”? Ahah! Hai per caso qualche complesso legato alla tua altezza?»
    Mentre Kasumi continuava a ridere, le guance di Haiiro si tingevano di rosso. Era abituato alle frecciatine di Kasumi, ma che si mettesse a irriderlo in modo così aperto lo imbarazzava. Eppure, in quel caso, aveva fatto tutto da solo!
    «Ok, ok, ho capito male. Non c'è bisogno di ridere tanto!»
    «Uhuh, va bene, non arrabbiarti dai.» Gli fece un buffetto sulla guancia, ma Haiiro si ritirò indietro, ancora irritato. A quel punto anche Kasumi smise di ridacchiare e lo guardò un po' scocciata.
    “Uff, com'è suscettibile certe volte... Pazienza.”

    Dopo quel breve, o forse non troppo breve, intermezzo, Kasumi ridiresse la sua attenzione su Goro per ascoltarne la risposta. Quando Goro chiese se avessero altre domande, Kasumi scosse la testa.
    «Per ora no. Però... Asako, mi sa che potrebbe essere l'occasione giusta per mostrare le mie capacità artistiche...»
    Detto questo tirò fuori una matita e un block notes da una tasca della giacca.
    «Ti porti addosso matita e block notes?»
    «Sempre. Non sai mai quando l'ispirazione può coglierti. E ora fammi un favore: girati.»
    «Uh?»
    Senza capire perché, Haiiro fece come detto e diede la schiena. Kasumi ci appoggiò sopra il block notes e si mise a disegnare.
    «Oh... per questo motivo...»
    L'aveva detto con un tono così miserevole che anche Kasumi provò pena per lui. Oltre al desiderio di rimettersi a ridere, che però trattenne. In quel momento Haiiro si sentiva piuttosto abbattuto: Kasumi decise che avrebbe dovuto fare qualcosa per risollevare il suo morale. Non era bello se il ragazzo si sentiva in quel modo: primo, la faceva sentire in colpa, secondo, non reagiva più alle sue punzecchiature, quindi non era più divertente. Più tardi avrebbe cercato di far qualcosa per lui, ma ora era concentrata a disegnare.
    «Con sola matita e un foglietto da block notes non sarà chissà quale dimostrazione, ma... pazienza.»
    Disse con un sospiro mentre dava gli ultimi ritocchi al disegno, per poi togliere il block notes dalla schiena di Haiiro, il quale, sollevato, si massaggiò la schiena. Kasumi intanto stava mostrando il foglietto a Goro e Asako.

    «Un disegno di Goro, o meglio ispirato alla sua anormalità.»
    Il foglio non era molto grande, al massimo quanto la pagina di un manga standard. Il disegno era a matita, Kasumi aveva optato per una semplice composizione senza ombreggiatura o altre tecniche particolari, ma che fosse chiaro nei contorni e nella rappresentazione. Raffigurava una figura umana, o meglio, i suoi contorni erano umani nel complesso, ma le parti del suo corpo erano ben lontani dall'esserlo.
    Da due radici nel margine inferiore del foglio si sviluppavano due serie di viti intrecciate tra loro, che poi andavano a formare due piccoli tronchi: le radici formavano i piedi, le viti le caviglie e i tronchi ginocchia e cosce. Kasumi aveva inoltre inserito qua e là elementi estranei al mondo vegetale, come sparsi segmenti ossei, una coda di pesce oppure un orecchio quasi ricoperto dalle viti.
    Dove i due tronchi si riunivano, la corteccia si trasformava in squame, nella parte inferiore del corpo. Il torso era invece composto da numerose teste di animali mammiferi, carnivori come erbivori, che nonostante il caotico accostamento formavano un disegno unitario e chiaro nel complesso. All'altezza del cuore era visibile una specie di feto umano, collegavano al resto del tronco da piccoli filamenti, nient'altro che linee di matita tracciate leggere e appena visibili.
    Le due braccia, tenute in diagonale rispetto al corpo, erano entrambe umane, ma diverse tra loro. La destra era un normale braccio umano, a parte il palmo della mano da cui spuntava un albero che, al posto di frutti, dava della pasta. La sinistra era ricoperta da placche ossee, da cui a loro volta spuntavano ciuffi d'erba. Un osso attraversava il palmo della mano sinistra e non si capiva se facesse parte della mano o se la stesse trafiggendo, la mano stessa finiva con artigli affilati.
    La testa era piuttosto grottesca: il collo era squamoso, da serpente, ma contornato di peli (o forse erano zampe di formiche...?). La mascella e tutta la parte inferiore del viso avevano un che di primordiale e di ferino, eppure i lineamenti erano ancora una volta umani. La bocca era una breve linea orizzontale, il naso sembrava (era?) un becco. La parte superiore della testa, fronte, occhi, capelli erano invece coperti da un cappuccio che ne celava i lineamenti.
    Haiiro gettò un'occhiata sul disegno, non affatto sorpreso dalla sua composizione. Kasumi non sembrava troppo soddisfatta del suo disegno.

    «Perché non hai disegnato tutta la testa?»
    «Per concentrare l'attenzione su quella parte: le persone sono sempre più attratte da ciò che è poco chiaro e misterioso, piuttosto che da ciò che è evidente. E poi così ognuno può immaginare quello che vuole»
    «Sarà, io però avrei voluto vedere cosa tu immaginavi ci fosse.»
    «Dai, per una volta lavora un po' tu di immaginazione.»
    Gli rispose sorridendo in tono allegro.


     
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    Goro Nishimura
    Kasumi rimase ad ascoltare Goro con attenzione e, battuta a parte, sentendolo parlare, il suo volto espresse tutta la sorpresa che poteva mostrare.

    "In effetti è un potere che schiude possibilità di utilizzo sterminate. Ma fino a quanto puoi intervenire sulle altre persone? Del tipo, hai dato delle sostanze ad Haiiro per sostituirne il sonno, ma potresti far mutare anche un'altra persona? O, per spingersi meno in là, potresti, che so, accelerare la crescita di qualcuno o aumentarne l'altezza?"

    Era una bella domanda, vista la sua etica, Goro non ci aveva mai provato, ma forse era possibile.

    "Questa è davvero una bella domanda, peccato che testarla su qualcuno potrebbe essere dannoso...che peccato."

    Mentre Goro pensava a svariati metodi sul come sopperire a questa mancanza di cavie, Haiiro fraintese la domanda di Kasumi, mettendo se stesso come soggetto interessato.

    "Va bene che ho un anno in meno di te e non sono molto alto, ma non mi sembra il caso di arrivare a certe soluzioni..."

    Pensava che la questione altezza riguardasse lui, certo, non era un gigante, soprattutto con Goro alto un metro e ottanta, ma era di taglia comunque normale. Kasumi se la rise di gusto, ma lui continuò a non trovare divertente niente di tutto ciò.

    "Dicono che se son rose fioriranno, no?"

    Asako, positiva com'era, stava vedendo solo il positivo di tutta quella particolare situazione, mentre Goro, preso com'era da quella domanda, stava ancora pensando, al che, Asako gli diede una leggera gomitata sul fianco per farlo tornare nel mondo dei comuni anormali.

    "Oh...grazie."

    Detto questo, riprese dalla domanda di Kasumi.

    "A livello teorico, potrei fare molte cose, ma non posso saperlo senza testarle, e questo comporterebbe rischi per la persona soggetta alle mutazioni, cosa che voglio evitare a tutti i costi."

    Tornando a pensarci su, riformulò meglio la frase.

    "Mettiamola in questo modo: semplicemente iniettando sostanze potrei modificare temporaneamente alcune funzioni del corpo, ma se potessi intervenire con un'operazione vera e propria, potrei apportare modifiche più particolari, ma non so quanto, visto che gli effetti di Evolution all'esterno del mio corpo non si mantengono per molto tempo."

    Un'altra cosa molto vera; ogni cosa creata da Goro tramite Evolution, senza il supporto del corpo originale non poteva sopravvivere, proprio come l'iniezione fatta ad Haiiro. Passando oltre, Kasumi non sembrò avere altre domande per il momento, ma desiderava mostrare le sue doti artistiche ad Asako, al che, questa si avvicinò a lei per osservare da vicino. Kasumi si posizionò sulla schiena del povero Haiiro, il quale non sembrava affatto troppo contento della sua situazione, ma lo notò solo Goro...Asako era troppo concentrata. Passò qualche minuto, doveva essere un disegno complesso quello che le era venuto in mente, impressionante, visto che stava usando solo la matita.

    "Un disegno di Goro, o meglio ispirato alla sua anormalità."

    I due si misero a guardarlo con attenzione, e dove Asako vide solo una serie di cose incredibili tutte racchiuse in un disegno a matita, Goro riuscì quasi a specchiarcisi dentro.

    "Solo con una matita...riesco addirittura a vederci il Berserker, ma non è possibile, deve essere un caso."

    Goro era rimasto impressionato da una cosa così semplice quanto bella, non era troppo strano crederlo, dopotutto lui era abituato a vedere cose impossibili, la norma era la sua anormalità.

    "È bellissimo! E solo a matita."

    "Sono rimasto stupito anche io."

    E anche se non si poteva notare dal suo tono, se lo stava dicendo, doveva essere vero. Casualità o meno, quell'aggiunta di Berserker l'aveva proprio colto alla sprovvista.

    Haiiro: "Perché non hai disegnato tutta la testa?"
    Kasumi: "Per concentrare l'attenzione su quella parte: le persone sono sempre più attratte da ciò che è poco chiaro e misterioso, piuttosto che da ciò che è evidente. E poi così ognuno può immaginare quello che vuole."
    Haiiro: "Sarà, io però avrei voluto vedere cosa tu immaginavi ci fosse."
    Kasumi: "Dai, per una volta lavora un po' tu di immaginazione."

    Effettivamente, la cosa incuriosiva anche Goro a questo punto.

    "A dire la verità, incuriosisce anche me questa cosa."

    Dai ad uno scienziato una sostanza e questo l'analizzerà con calma e disciplina, mettilo davanti ad una cosa che non vede tutti i giorni, per quanto semplice, e perderà la testa. Comunque, la passeggiata si stava rivelando piacevole e con diverse curiosità, pure.

    "Che ne dite di parlare di quella questione? La ci sono delle panchine."

    Un misto tra curiosità sul minus di Kasumi e sulla conversazione che ne sarebbe nata lo colpì, e visto che ormai si era parlato molto del più e del meno, la sua concentrazione si spostò sull'argomento originale.
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    Haiiro & Kasumi

    Kasumi, spente le risate verso Haiiro, ascoltò la risposta di Goro. L'anormale stesso sembrava non comprendere molto bene quella parte del suo potere a causa, come spiegò, della difficoltà e pericolosità di simili sperimentazioni che voleva evitare. A dispetto dell'atteggiamento distaccato, Goro sembrava avere un buon cuore. Che fosse quello uno dei motivi che per Asako lo rendevano “la persona giusta”?
    “Ma anche così su Haiiro ha sperimentato... si vede che l'operazione non era troppo pericolosa. Però una battuta del tipo 'Però Haiiro andava bene come cavia?' ci starebbe, se non fosse che...”
    Kasumi ripensò a come il suo ragazzo dopo la risata di prima fosse giù di morale, non le sembrava il caso di tirare troppo la corda.
    “Mah, per stavolta dovrò passar...”
    «Ah, quindi su di me andava bene fare sperimentazioni?»
    Kasumi si girò sorpresa verso Haiiro. Era un po' risentita che il ragazzo avesse fatto sua la battuta che lei aveva rigettato, ma più che altro ne era incuriosita e stupita.
    “È una cosa buona che in certi casi ragioniamo allo stesso modo?” Si chiese tra sé.
    «Uh? Cos'hai Kasumi? Era solo una battuta.» Haiiro guardò un attimo Goro, ora più dubbioso.
    «Non c'erano reali pericoli, vero Goro?»
    Il suo tono conteneva una traccia d'ansia, al che Kasumi sorrise. Gli venivano adesso i dubbi, dopo che si era sottoposto all'operazione e che tutto era andato bene?

    Comunque la successiva spiegazione di Goro approfondiva e chiariva il discorso. Nel caso di Haiiro aveva solo iniettato sostanze, quindi non c'erano troppi rischi. Per di più, come Haiiro aveva sperimentato in prima persona, gli effetti erano solo temporanei. Ma neppure Goro sapeva se, in caso di operazioni più complesse, gli effetti sarebbero sussistiti a lungo.
    «Hai davvero un atteggiamento da scienziato Goro, con tutte queste tue sperimentazioni e la voglia di ricercare nuove anormalità e capirle.»
    Disse con tono leggero, come complimento, ma anche come distinzione. In quanto artista, sentiva che il suo modo di procedere era diverso.

    Poi ci fu la sua dimostrazione di disegno. Asako si avvicinò per assistere meglio, mentre Goro rimase distaccato. Quando Kasumi finì e mostrò il disegno ai due, entrambi le fecero i complimenti. Fu particolarmente contenta di quelli di Goro che tra i due Goro era quello più difficile da emozionare. Infatti ne fu stupita e, nonostante il tono neutro di Goro, ne fu felice. Ma non poté evitare di chiedersi se c'era altro sotto.
    «È solo un ritratto di getto.» Si schernì non senza qualche compiaciuto imbarazzo.
    «Se vi piace potete pure tenerlo.»
    A suo fianco Haiiro era quasi sorpreso da quelle lodi, non perché sottostimasse i disegni di Kasumi, ma perché al contrario ormai considerava la bravura della ragazza un fatto normale. Però era bello vedere Kasumi così soddisfatta. Si chiese se anche lui non dovesse lodarla a quel modo, ma sapeva che se lo avesse fatto solo per comodo, e non perché convinto, la ragazza se ne sarebbe accorta e avrebbe ottenuto l'effetto contrario. Quindi si limitò a fare la sua domanda sulla parte del volto che non si vedeva.

    Curiosamente, anche Goro sembrava interessato a quell'aspetto. Kasumi lo guardò sorpresa. Aveva disegnato d'istinto, non aveva una vera spiegazione. E perché gli interessava quell'aspetto a Goro?
    “Mah, scienziati... si aspettano una ragione per ogni cosa. Poverini, chissà come li mette a disagio dover confrontarsi ogni volta con un mondo caotico e disordinato...”
    Nonostante quel pensiero, acconsentì alla richiesta di Goro di sedersi.
    «Non riesci a trattenerti dal ricercare la tua passione, Goro? Comunque per me va bene. Tu che ne dici Haiiro?»
    «Al momento qualsiasi cosa a parte fare da piano disegno mi va bene.»
    E qui Kasumi non poté che sorridere.
    «Se è per questo neanch'io mi sono lamentata, nonostante la tua schiena fosse ben lontana dall'essere confortevole e piana quanto avrei voluto.»
    Sì, aveva deciso che si sarebbe trattenuta, ma lo stimolo a replicare era stato troppo forte. Haiiro la guardò un attimo male, ma lei non fece altro che allargare il sorriso e sporgersi verso di lui, dandogli un bacio sulla guancia. Stavolta non si ritrasse e la sua espressione era meno torva di prima.
    “Quindi funziona... devo ringraziare Asako per l'idea."
    Non era sicuro che la ragazza avrebbe capito, ma mentre Haiiro non la guardava, alzò il pollice verso di Asako.
    Intanto si erano avvicinati alle panchine e si sedettero. Rispetto a prima, quando Kasumi era dal lato esterno e Haiiro da quello interno, stavolta si misero in posizioni inverse: Haiiro dal fondo della panchina, Kasumi verso l'interno.

    «Sai Goro, credo di essermi fatta un'idea del perché ti sei interessato al mio disegno e al dettaglio del volto lasciato oscuro. Non so in quali aspetti, ma il mio disegno deve aver riflesso qualcosa della tua anormalità, così come ha fatto quel particolare lasciato oscuro. Ma mi spiace, non c'è una reale spiegazione dietro la mia scelta. L'ho fatto d'istinto, basandomi sulla dimostrazione di Evolution e sulla mia immaginazione. Se proprio dovrei dare una motivazioni, oltre a quelle già date a Haiiro, potrei solo dire che, trattando la tua anormalità dell'evolversi, ho pensato che non sarebbe solo un compendio delle forme di vita passate, ma che dovrebbe anche dare accesso a un'evoluzione futura. Non avendo idea di come potrebbe essere, l'ho lasciato coperto.»
    Fece una pausa, per dare a Goro la possibilità di un'eventuale replica e per riprendere fiato. Haiiro al suo fianco ascoltava in silenzio. La capacità di dipingere di Kasumi aveva dello straordinario e anche in passato era riuscita a fare un dipinto basato su di lui e sul suo Dream Teller che aveva colpito il ragazzo. Ma Haiiro sapeva anche che, per quanto si potesse dichiarare “straordinario” il talento di Kasumi, era uno straordinario ancora nel regime del normale e dello speciale, non dell'anormale.
    «Inoltre, anche quella che credo sia la tua seconda assunzione è sbagliata. Tu devi aver pensato che il mio potere sia collegato alle mie capacità artistiche. Detto sinceramente, vorrei che fosse così, ma purtroppo la realtà è diversa. Il mio minus non è collegato in alcun modo ai miei disegni. Anche adesso che ha sviluppato un nuovo potere, non c'è nessun legame con l'arte, o con il comprendere le anormalità altrui.»
    «Un nuovo potere?» Chiese stupito Haiiro. Che un'anormalità potesse sviluppare nuovi poteri, era qualcosa di cui lui stesso aveva fatto esperienza. Ma credeva che quello non fosse il caso di Kasumi.
    La ragazza lo guardò con fare serio e annuì.
    «Esatto. Mi è successo in questi giorni e ancora non te ne ho parlato. Se volete vi parlerò del mio minus e delle ragioni che hanno portato alla sua creazione. Una storia che ho scoperto di recente e che non ho narrato a nessun'altro, finora.»


     
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    Kasumi sembrò bloccarsi momentaneamente nei suoi pensieri, chissà, forse stava fantasticando sulle possibili operazioni o modifiche che poteva fare con Evolution, ad Haiiro, invece, sorse un'altra domanda più importante.

    "Ah, quindi su di me andava bene fare sperimentazioni?"

    Anche Goro riuscì a capire che si trattava di una battuta, ormai ci stava facendo l'abitudine, ma Kasumi lo guardò come interdetta, forse non aveva colto, in compenso, dopo averla rassicurata della sua battuta, Haiiro ci pensò un po' meglio e riformulò la domanda un po' più seriamente.

    "Non c'erano reali pericoli, vero Goro?"

    Era strano che gli facesse ora quella domanda, ma tanto valeva specificare.

    "Stai tranquillo, come ho appena detto, con delle iniezioni posso fare poco, e poi ti avevo detto che se anche ci fossero stati dei problemi, mi sarebbe bastato resettare i tuoi parametri biologici con la mappatura che ti avevo fatto con la puntura."

    Goro sentiva di averlo rassicurato con quella spiegazione, ma forse era un po' poco chiara per tutti gli altri. Kasumi, dopo averlo ascoltato così attentamente, non poté trattenere un commento.

    "Hai davvero un atteggiamento da scienziato Goro, con tutte queste tue sperimentazioni e la voglia di ricercare nuove anormalità e capirle."

    Non era affatto sbagliato, anzi, era proprio un riassunto di Goro.

    "Lo faccio perché voglio capire cosa c'è dietro tutto questo, perché siamo così e perché non c'è mai un vero e proprio collegamento tra di noi, se non quelle che ho definito come vere e proprie basi."

    Qui lasciava sottintese le varie caratteristiche comuni che avevano i plus con i plus, e i minus con i minus, ma non era necessario spiegarlo, Haiiro l'avrebbe capito, probabilmente, e Kasumi era abbastanza sveglia, mentre Asako lo sapeva già. Passando poi al disegno, Kasumi sembrò quasi presa alla sprovvista dai complimenti, sembrava quasi imbarazzata.

    "Se vi piace potete pure tenerlo."

    Asako fu felice di sentirglielo dire, le sarebbe sembrato maleducato chiederglielo.

    "Davvero? Grazie, lo terremo volentieri, vero Goro?"

    Non era uno che apprezzava spesso le cose senza utilità pratica, ma quel disegno lo aveva catturato, dunque non ebbe problemi ad annuire. Passando oltre, la richiesta di Goro di sedersi e continuare il discorso sull'anormalità di Haiiro venne ascoltata e approvata.

    Kasumi: "Non riesci a trattenerti dal ricercare la tua passione, Goro? Comunque per me va bene. Tu che ne dici Haiiro?"
    Haiiro: "Al momento qualsiasi cosa a parte fare da piano disegno mi va bene."
    Kasumi: "Se è per questo neanch'io mi sono lamentata, nonostante la tua schiena fosse ben lontana dall'essere confortevole e piana quanto avrei voluto."

    Il povero Haiiro cadde ancora vittima delle punzecchiate di Kasumi, ma con il suo bacio sulla guancia, sembrò prenderla meglio, al che, la ragazza alzò il pollice verso Asako.

    "Ah, ho fatto qualcosa?....Ah, il bacio, ho capito."

    Non ci arrivò subito, ma poi anche lei alzò il pollice con aria di complicità, mentre Goro, rimanendo in mezzo alle due sulla panchina, non ci capì letteralmente niente.

    "Segreto femminile?"

    Comunque, questo momento a parte, Kasumi iniziò con le risposte.

    "Sai Goro, credo di essermi fatta un'idea del perché ti sei interessato al mio disegno e al dettaglio del volto lasciato oscuro. Non so in quali aspetti, ma il mio disegno deve aver riflesso qualcosa della tua anormalità, così come ha fatto quel particolare lasciato oscuro. Ma mi spiace, non c'è una reale spiegazione dietro la mia scelta. L'ho fatto d'istinto, basandomi sulla dimostrazione di Evolution e sulla mia immaginazione. Se proprio dovrei dare una motivazioni, oltre a quelle già date a Haiiro, potrei solo dire che, trattando la tua anormalità dell'evolversi, ho pensato che non sarebbe solo un compendio delle forme di vita passate, ma che dovrebbe anche dare accesso a un'evoluzione futura. Non avendo idea di come potrebbe essere, l'ho lasciato coperto."

    Dunque, era davvero il caso ad aver creato quei piccoli particolari nel disegno.

    "Devo ammettere che mi cogli alla sprovvista, principalmente perché nel disegno ho notato alcuni particolari come gli artigli e l'aspetto ferale che di solito caratterizzano il mio minus."

    Questa se l'era lasciata sfuggire, non che lo disturbasse più di tanto parlare del Berserker, ormai, ma Asako aveva vissuto quel momento in modo diverso, sperava solo di non averla disturbata.

    "Ne parlerò dopo, ora continua pure."

    Rimase in silenzio in attesa che Kasumi continuasse.

    "Inoltre, anche quella che credo sia la tua seconda assunzione è sbagliata. Tu devi aver pensato che il mio potere sia collegato alle mie capacità artistiche. Detto sinceramente, vorrei che fosse così, ma purtroppo la realtà è diversa. Il mio minus non è collegato in alcun modo ai miei disegni. Anche adesso che ha sviluppato un nuovo potere, non c'è nessun legame con l'arte, o con il comprendere le anormalità altrui."

    Certo che quello era un giorno d'oro per Goro.

    "Anche lei ha sviluppato un nuovo potere? Sento che oggi sarà una bella giornata."

    Era letteralmente uno dei pochi modi che esistevano al mondo per far salire l'eccitazione a Goro, parlargli di anormalità, e Asako lo sapeva bene.

    "Oggi sì che si divertirà."

    Mentre lei sorrideva, Haiiro venne colto alla sprovvista dalla notizia di Kasumi.

    "Esatto. Mi è successo in questi giorni e ancora non te ne ho parlato. Se volete vi parlerò del mio minus e delle ragioni che hanno portato alla sua creazione. Una storia che ho scoperto di recente e che non ho narrato a nessun'altro, finora."

    Qui stava per avere inizio una bella discussione per Goro.

    "All'inizio avevo sospettato una cosa del genere, ma mi sono subito corretto, perché è difficile, se non impossibile che un minus coinvolga una delle capacità più sviluppate del suo utilizzatore, ma ora ne sono certo."

    Era già entrato in azione.

    "Comunque, prego, so per esperienza personale che i minus sono un argomento particolare, dunque procedi come preferisci."

    Era normale che anche lui fosse un po' più "sensibile" sull'argomento, visto che lo coinvolgeva in prima persona.
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    Haiiro annuì alla spiegazione di Goro. O meglio, alla sua ri-spiegazione: ricordava, vagamente, che avevano già affrontato il discorso in precedenza prima dell'operazione. Anche se non riusciva a scendere nei dettagli.
    “Oh beh, tanto è andata bene, perché mi ri-preoccupo adesso? Chissà a cosa stava pensando Kasumi mentre mi guardava... probabilmente era uno dei suoi modi di scherzare.”
    Si girò verso la ragazza, impegnata in una discussione con Goro. Al suo commento sul suo atteggiamento da scienziato, l'anormale aveva spiegato le sue ragioni per la ricerca.
    A Haiiro non interessava sapere molto delle anormalità e dei minus oltre all'aspetto pratico che poteva riguardare lui o le persone accanto a lui, eppure quell'aspetto suscitò anche un suo interesse: capire le motivazioni dietro le anormalità avrebbe potuto aiutarlo nel comprendere l'origine della sua seconda anormalità. Al suo fianco, ascoltando le parole di Goro, Kasumi si ricordò di un altro anormale con cui aveva discusso. Per certi versi, lui e Goro si assomigliavano.
    «Ho già incontrato un'altra persona che ricercava il tuo stesso obiettivo, per quanto attraverso un diverso approccio. Chissà quale dei due sarà più proficuo?»
    Non approfondì in quel momento il discorso, era possibile che ne avrebbe parlato dopo, se fosse entrata nel merito del suo minus.
    Kasumi poi consegnò con un sorriso il ritratto di Goro ad Asako. Visto che era ispirato a Goro, le sembrava giusto che lo tenessero loro, se volevano. Allo stesso tempo si riprometteva di disegnarne un altro per sé, finito l'appuntamento.

    Quando Kasumi spiegò che il suo disegno era stato fatto in modo casuale, Goro ammise di essere sorpreso. Ma il dettaglio più interessante era che parlò di un suo minus. Il potere di cui aveva parlato prima, Kasumi ne era sicura, era un'anormalità, allora quel minus era un altro potere che deteneva? Uno legato agli artigli e all'aspetto ferale a cui Goro fece cenno?
    «Gli artigli li ho messi perché... beh, andiamo, avrei potuto fare anche degli zoccoli, ma non ci sarebbero stati affatto bene nel contesto, non pensate?»
    Disse quella battuta per sdrammatizzare, ma anche lei era sorpresa. Per gli artigli poteva essere un caso, ma l'aria ferale? In effetti all'inizio aveva pensato di fare la testa, nella parte visibile, umana, giusto per metterla in cima alla catena di evoluzione (tralasciando la parte coperta). Ma quando si era ritrovata a dipingerla era venuta fuori con un aspetto feroce. Aveva indovinato un minus che non sapeva neppure esistesse per pura coincidenza? Non era impossibile, ma strano sì.
    Quando Goro disse che avrebbe parlato dopo del suo minus – che anche lui fosse riluttante a discuterne? Era difficile capirlo per un tipo simile – Kasumi annuì, decidendo di non pensare per ora a quella “casualità” e passando al successivo discorso.

    Sentendo la sua considerazione, Goro approvò in parte, dicendo che aveva sì pensato a una connessione tra le sue capacità di disegno e il minus, ma che l'aveva scartata presto. Poteva essere considerato un mezzo successo per Kasumi, ma vista la calma di Goro, la ragazza ne sentiva più il fallimento.
    “È uno che non dà molte soddisfazioni nel dibattere contro...”
    Pensò Kasumi tra sé, deliziata. Era più interessante a quel modo.
    Haiiro la guardò: esteriormente Kasumi stava ascoltando con interesse e sorridendo in modo amichevole, ma lui poteva vedere come fosse eccitata per la discussione. Tra sé Haiiro si chiese con titubanza se Kasumi non fosse interessata a Goro (la risposta sarebbe stata sì, ma non nel modo in cui Haiiro temeva) e in quel caso cosa avesse lui da offrire più dell'anormale che poteva diventare più o meno qualsiasi cosa vivente (in quel momento il pensiero che Goro fosse felicemente fidanzata non gli passò neppure per la testa, e sì che Asako era davanti a lui).

    Kasumi intanto, ignara dei pensieri del suo ragazzo – altrimenti avrebbe avuto occasione per un'altra grassa risata – si era girata verso di lui, in cerca del suo parere, dopo che Goro aveva lasciato a lei decidere se parlare del suo minus.
    «Per me non è un problema parlarne. Haiiro, tu che ne dici?»
    «Uh...? Se finalmente sei riuscita a scoprire l'origine del tuo minus, allora voglio sentirla.»
    Sapeva come quell'aspetto avesse tormentato a lungo Kasumi e come lei avesse cercato una risposta alla domanda “perché mi è toccato questo minus?” Del resto, anche Haiiro si era domandato più volte la stessa questione, senza riuscire a giungere a una risposta certa. Se Kasumi aveva raggiunto una risposta, voleva scoprirla come e quale fosse. Allo stesso tempo aggrottò la fronte, mentre si ricordava di qualcosa.
    «Ma... non avrei dovuto parlare io della mia nuova anormalità?»
    «Questo è vero. Fra l'altro anche Goro ha accennato a un suo minus di cui parlare dopo. Asako, non è che per caso anche tu hai qualcosa da svelare? Già che ci siamo...»
    Disse con un sorriso. In effetti era curioso come si fosse sviluppato il discorso. Sembrava che tutti avessero un potere da dover spiegare agli altri. Kasumi ci pensò un po' sopra. Chiarire l'origine del suo minus avrebbe chiesto un po' di tempo e, come le aveva ricordato Haiiro, l'appuntamento era nato perché fosse il ragazzo a parlare del suo potere. Quindi era giusto che fosse lui il primo a prendere la parola, no?

    «Mi hai convinto, Haiiro. Prima mi parlerai del tuo Shadow Yourself, e poi spiegherò il mio Breath-Taker. Quindi... avanti.»
    E fece un gesto con le mani indicandolo, come una presentatrice che dà la parola a uno degli ospiti. Anche se Haiiro non sembrava troppo convinto.
    «Ma... non l'avevo detto per convincerti...»
    Ma ormai era tardi per far cambiare idea a Kasumi, come gli diceva l'espressione della ragazza. Come al solito faceva di testa sua ed era pronta tanto a cambiare idea velocemente, quanto a non voler cedere dopo averlo fatto.
    «Va bene, va bene, allora parliamo di me e del mio Shadow Yourself. Si tratta della mia nuova anormalità, che ho acquisito da poco. Non so perché né come sia nata, non sono neanche sicuro se sia un minus o un'anormalità. Semplicemente un giorno mi sono svegliato e l'avevo. Visto che il mio primo potere, il minus Dream Teller, mi permette di concretizzare quello che sogno, avrei potuto crearla mentre dormivo. Solo che non ricordo di aver sognato, anche se ricordo di aver avuto la sensazione di aver sognato. Inoltre, quello che sogno svanisce di norma quando mi sveglio o poco dopo. Invece ho ancora questo Shadow.»
    Si fermò a riprendere fiato e a pensare come formulare il seguito. Al suo fianco Kasumi ascoltava con attenzione, quasi bevendo le sue parole, ma non intervenne.
    «Comunque so come funziona, più o meno, anche grazie a Goro. Mi permette di evocare e rendere solida la mia ombra.»
    Per darne una dimostrazione pratica l'evocò, proprio davanti alla panchina su cui erano seduti, e poi la fece subito svanire. L'avevano già vista tutti, quindi non era il caso di soffermarsi su di lei, per di più in un luogo di passaggio delle persone come il parco.
    «Posso sentire le sue sensazioni e comunicare con lei, anzi mi è capitato di vedere quello che vedeva lei, e viceversa. L'Ombra è fisicamente più debole di me, ma si può rigenerare e non si stanca mai. In più c'è una limitazione sull'utilizzo, infatti non possiamo allontanarci per più di cento metri.
    Mi sembra sia tutto... Ah, ti avevo già detto che si chiama Shero, Kasumi?»

    «Sì: praticamente, era l'unica cosa che mi avevi detto o quasi.»
    L'aveva detto divertita, ma anche con una traccia di rimprovero. Che fosse ancora risentita per la spiegazione sbrigativa della volta scorsa o si divertiva solo a reguardirlo?
    «Ehm, sì. Goro, ho detto tutto o mi sono dimenticato qualcosa?»
    «Giusto Goro, puoi anche spiegarmi perché non riuscite a capire se sia un minus o un'anormalità?»
    «Questo potrei spiegartelo anche io...»
    «Se tu chiedi a Goro aiuto per spiegare la tua stessa anormalità, perché io dovrei chiedere spiegazioni a te, invece che a lui?»
    “...Ok, anche se non lo dà troppo a vedere, è irritata per qualcosa. Peccato che non riesco a capire per cosa.”
    Kasumi aveva accettato quell'uscita in quattro. Si era divertita a parlare con Asako e con Goro. Si stava godendo quell'appuntamento. Però chiederle di passare sopra, senza risentimenti, al fatto che Haiiro avesse richiesto la presenza di un'altra persona per spiegarle la sua anormalità invece di farlo lui, era semplicemente chiederle troppo.


     
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    Dopo aver spiegato le sue motivazioni dietro alla ricerca e all'analisi delle anormalità, Kasumi disse qualcosa che stupì, ma spaventò Goro.

    "Ho già incontrato un'altra persona che ricercava il tuo stesso obiettivo, per quanto attraverso un diverso approccio. Chissà quale dei due sarà più proficuo?"

    Goro era sicuro delle sue motivazioni e dei suoi metodi, ma non poteva dire lo stesso per questo altro tizio, anche se Kasumi non sembrò reagire in modo negativo nominandolo. Tralasciando questo momento di dubbio, Goro tornò ad ascoltare la ragazza, impegnata a spiegargli il perché degli artigli nel disegno, anche se scherzosamente.

    "Gli artigli li ho messi perché... beh, andiamo, avrei potuto fare anche degli zoccoli, ma non ci sarebbero stati affatto bene nel contesto, non pensate?"

    A Goro non la raccontava giusta.

    "Sembra indecisa, quasi confusa...la cosa deve averla scombussolata."

    Non era difficile credere al pensiero di Goro, Kasumi non sembrava riflettere spesso quello che pensava o provava, dunque aveva già imparato a vedere oltre, nel suo caso. Andando finalmente alla discussione sul minus, Kasumi non sembrò aver problemi nel parlarne, ma Haiiro saltò su con un dubbio abbastanza giusto, in realtà.

    "Ma... non avrei dovuto parlare io della mia nuova anormalità?"

    Sfortunatamente per la fame di dati che divorava Goro dall'interno, non poteva dare torto al sonnambulo, e anche Kasumi sembrò pensarla come lui, di conseguenza si iniziò dallo Shadow Yourself, ma non prima che Asako rispondesse a Kasumi.

    "No, fortunatamente non nascondo niente, ho sempre controllato il vento e continuo a controllare solo quello."

    Concluse la frase con una risata tranquilla, mentre Haiiro, dopo un convincente sguardo di Kasumi, iniziò a parlare.

    "Va bene, va bene, allora parliamo di me e del mio Shadow Yourself. Si tratta della mia nuova anormalità, che ho acquisito da poco. Non so perché né come sia nata, non sono neanche sicuro se sia un minus o un'anormalità. Semplicemente un giorno mi sono svegliato e l'avevo. Visto che il mio primo potere, il minus Dream Teller, mi permette di concretizzare quello che sogno, avrei potuto crearla mentre dormivo. Solo che non ricordo di aver sognato, anche se ricordo di aver avuto la sensazione di aver sognato. Inoltre, quello che sogno svanisce di norma quando mi sveglio o poco dopo. Invece ho ancora questo Shadow."

    Queste erano tutte considerazioni già fatte in precedenza insieme a Goro, dunque nulla di importante saltò all'orecchio dell'anormale. Andò avanti spiegando il funzionamento dell'anormalità e mostrandola in azione per Kasumi, anche se momentaneamente, vista la zona abbastanza trafficata, e quando le chiese se fosse già stata a conoscenza del nome di Shero, la ragazza rispose con un tono divertito.

    "Sì: praticamente, era l'unica cosa che mi avevi detto o quasi."

    Detto questo, Haiiro chiese conferma a Goro riguardo alle informazioni che aveva dato.

    Haiiro: "Ehm, sì. Goro, ho detto tutto o mi sono dimenticato qualcosa?"
    Kasumi: "Giusto Goro, puoi anche spiegarmi perché non riuscite a capire se sia un minus o un'anormalità?"
    Haiiro: "Questo potrei spiegartelo anche io..."
    Kasumi: "Se tu chiedi a Goro aiuto per spiegare la tua stessa anormalità, perché io dovrei chiedere spiegazioni a te, invece che a lui?"

    Quel caratterino sembrava spuntarle dal nulla, a volte, ma Goro e Asako c'avevano già fatto l'abitudine.

    "Il problema sta nel fatto che lo Shadow Yourself non rispecchia pienamente nessuna delle basi delle due classi di anormalità esistenti."

    Ogni volta che Asako lo sentiva parlare delle anormalità, per lei era come assistere ad un documentario, e a lei piacevano i documentari.

    "Un minus nasce da traumi, situazioni negative in cui la parte anormale si è sviluppata per rispecchiarle o difetti psicologici particolarmente violenti o dannosi, mentre l'anormalità è l'estremizzazione di una o più caratteristiche dell'anormale, come un talento, una capacità straordinaria o un attributo fisico particolarmente sviluppato."

    "Flessibilità e atletica...il collegamento alla mia anormalità c'è, effettivamente....wow."

    Mentre Asako scopriva queste cose solo ora, Goro continuò con la sua spiegazione.

    "Lo Shadow Yourself non può essere un minus, perché se Haiiro non sa da dove è nato, allora è difficile, se non impossibile, che possa essere a causa di un trauma recente, però non può essere un'anormalità comune, in quanto non evidenzia o estremizza nessuna capacità di Haiiro, di conseguenza si tratta di qualcosa che non ho mai visto."

    Haiiro sarebbe stato un incubo per le teorie e ipotesi che Goro aveva sviluppato dopo anni di studio, ma non uno dal quale era impossibile svegliarsi.

    "Ho studiato e documentato anormalità, capacità particolari e semplice bravura, dunque è davvero strano che una cosa del genere non rientri nelle cose che conosco o che posso analizzare fino in fondo."

    Dunque, ecco la spiegazione che Kasumi tanto desiderava.
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    Dopo che Asako ebbe assicurato di non aver nulla da svelare e informato con questo Kasumi della sua anormalità, il controllo dei venti, Goro si dette a spiegare la questione anormalità/minus. Parlò di come si originano i minus e le anormalità: le prime da un forte trauma, una situazione negativa oppure una caratteristica psicologica distorta; le seconde dallo sviluppo estremo di una capacità straordinaria. Kasumi annuì a quel discorso, mentre Haiiro ascoltava con un'espressione meditabonda – oppure si era solo perso in suoi pensieri distanti da quel discorso? Poi Goro spiegò perché il potere di Haiiro non rientrasse in nessuno dei due ambiti.
    «Quindi non ha nulla, né in positivo né in negativo che giustifichi la creazione di questa anormalità. Eppure, c'è.»
    «Mah, non so. Non ricordo nessun trauma particolare per il Dream Teller, eppure ho anche quello ed è un minus.»
    «Ma quello lo hai sviluppato da piccolo, può essere che non ti ricordi o non comprendesti le ragioni per cui nacque. Anche per me è successo qualcosa di simile. Però è davvero curioso questo tuo potere, privo sia delle eccezionalità delle anormalità sia dei difetti e pericolosità dei minus.»
    «Se lo definisci così, senza eccessi nel bene o nel male, mi sembra tutto tranne che interessante o curioso.»
    Ma anche se diceva così, Haiiro sapeva perché Kasumi fosse incuriosita dal suo Shadow Yourself: era proprio la difficoltà di inquadrarlo in una definizione, il modo in cui sfuggiva alle categorizzazioni e apriva una zona grigia all'infuori dei due massimi sistemi. Kasumi che amava le contraddizioni e ciò che usciva dagli schemi, non poteva che appassionarsi a quell'aspetto dello Shadow.
    Kasumi non mancò di rimarcare questo suo pensiero quando Goro ammise la sua incapacità di capire a fondo lo Shadow.
    «Ma è proprio questo che lo rende interessante. Il fatto che non si riesca a capirlo in fondo. Il fatto che esuli da quello che sappiamo su anormali e minus e che non si riesca a definirlo. Goro, se i tuoi studi precedenti non ti permettono di analizzarlo a fondo, significa che hai ancora da scoprire e indagare. Non ti rende felice una simile prospettiva di ricerca? Al confronto, l'aver già scoperto tutto quello che è da sapere sulle anormalità sarebbe molto noioso. Dovresti essere contento che lo Shadow Yourself sia così problematico.»
    Haiiro sorrise. Quel modo di pensare era proprio tipico di Kasumi. Ma ora che lo vedeva in quei termini, anche lui lo trovava motivi d'interesse.
    Absolute Break, la rottura degli assoluti. Se anormalità e minus sono categorie assolute che non si possono mai mischiare, allora uscire da entrambe come il mio Shadow Yourself potrebbe essere un tassello della rottura desiderata. Chissà...”
    Pur pensando in quel modo, allo stesso tempo si chiedeva se un po' tutti – Goro, Kasumi e lui stesso – non ci dessero più importanza del dovuto. Magari era solo stato trafitto da una Freccia mentre dormiva e ora la sua ombra poteva concretizzarsi, STANDo nel mondo.
    «Qualsiasi sia il motivo, la mia anormalità – o minus, o quel che è – come ha detto prima Kasumi c'è. Non ci possiamo limitare a prenderne atto senza cercarne motivi che magari neanche ci sono?»
    Kasumi a quelle parole sorrise divertita.
    «Lasciarti vivere e accettare la situazione presente senza chiedertene il motivo è tipico di te. Però, Haiiro anche tu, come me, come molti altri minus, ti sarai chiesto a lungo il perché dei nostri poteri distruttivi. Non ti sembra ingiusto non domandartene la ragione, solo perché il potere che ora hai non presenta problemi?»
    La prima frase, sul lasciarsi vivere, era stata detta da Kasumi in quel tono di ironica affabilità che ci si può permettere tra chi si conosce bene. Ma poi il tono si era fatto serio. Di fronte a quella serietà e a quella domanda, Haiiro si mosse a disagio sulla panchina.
    «Sì. Forse. Non so, può essere. Non sono bravo in questo genere di questioni.
    Goro, in quanto entrato da poco nella nostra famiglia dei minus, tu cosa ne dici?»

    Di fronte a quell'evidente tentativo di scansare la questione interpellando Goro, Kasumi si limitò a scuotere la testa. Anche quello poteva essere considerato tipico di Haiiro. Proveniente da altre persone, un simile atteggiamento l'avrebbe forse irritata, ma assunto da Haiiro le provocava solo un piacevole sentimento di famigliarità.


     
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    Goro Nishimura
    A seguito della sua spiegazione riguardo a Minus e Plus, sia Haiiro che Kasumi si mostrarono maggiormente interessati, probabilmente non sapevano di queste due basi, non fino in fondo, almeno.

    "Mi chiedo sempre come facciano gli anormali a non sapere queste cose, ma la domanda che dovrei davvero pormi è come fanno a saperle, invece."

    Per lui c'era la giustificazione, le studiava da troppo per non saperle, ma non sapeva come altri facessero.

    "Ma è proprio questo che lo rende interessante. Il fatto che non si riesca a capirlo in fondo. Il fatto che esuli da quello che sappiamo su anormali e minus e che non si riesca a definirlo. Goro, se i tuoi studi precedenti non ti permettono di analizzarlo a fondo, significa che hai ancora da scoprire e indagare. Non ti rende felice una simile prospettiva di ricerca? Al confronto, l'aver già scoperto tutto quello che è da sapere sulle anormalità sarebbe molto noioso. Dovresti essere contento che lo Shadow Yourself sia così problematico."

    Kasumi sorprese Goro con una sua osservazione, non per la stranezza di questa, ma per quanto si rispecchiasse bene con il suo modo di pensare. Tutto sarebbe stato noioso, una volta scoperto e analizzato, dunque avere cose difficili da analizzare non era male, di tanto in tanto.

    "Io sono felice dal momento in cui ho qualcosa di interessante sotto mano, e questo è proprio il caso, come hai detto tu."

    Finché c'era qualcosa in grado di catturare il suo interesse, anche la sua felicità sarebbe stata catturata.

    "Questo mi rende interessante?"

    Goro non si aspettava una domanda del genere, ma quando si voltò verso Asako e la vide sorridere divertita, capì di essere finito in una battuta.

    "Senza dubbio."

    Non si abituerà mai a ricevere queste "Risposte amorose" da parte di Goro, e appunto è arrossita un po'. Tornando all'argomento principale, Haiiro ebbe una considerazione diversa, rispetto alle loro ipotesi più scientifiche.

    "Qualsiasi sia il motivo, la mia anormalità – o minus, o quel che è – come ha detto prima Kasumi c'è. Non ci possiamo limitare a prenderne atto senza cercarne motivi che magari neanche ci sono?"

    Era un modo poco analitico per vedere la cosa, ma Goro capiva che non tutti potevano esserne interessati come lui.

    "Lasciarti vivere e accettare la situazione presente senza chiedertene il motivo è tipico di te. Però, Haiiro anche tu, come me, come molti altri minus, ti sarai chiesto a lungo il perché dei nostri poteri distruttivi. Non ti sembra ingiusto non domandartene la ragione, solo perché il potere che ora hai non presenta problemi?"

    Quel genere di domanda...faceva sentire strano Goro, era personale, toccava un punto sensibile, inoltre era anche abbastanza difficile.

    "Sì. Forse. Non so, può essere. Non sono bravo in questo genere di questioni.
    Goro, in quanto entrato da poco nella nostra famiglia dei minus, tu cosa ne dici?"


    Ecco spiegata la sensazione che lo prese prima, la domanda stava per essere rivolta a lui. Spostò lo sguardo sul laghetto, ripiegandosi e appoggiandosi con i gomiti alle cosce, mentre le mani si univano dritte davanti alla sua bocca, oscurando definitivamente quel poco di faccia che si poteva vedere da sotto al cappuccio.

    "È difficile rispondere a questo tipo di domanda, per uno che come me è nella situazione contraria."

    Per lui era stata una vita tranquilla da Plus fino a qualche tempo fa.

    "Essendo nato cosciente, grazie ad Evolution, ho sempre cercato di capire la mia situazione, principalmente perché ho avuto una mentalità diversa da quella del tipico Plus...si potrebbe dire che sono stato un Minus con un Plus per tutta la mia vita."

    Questa era una nozione che solo Asako e Kuron sapevano, probabilmente anche Tatsuya e Kuro, visto che lo conoscono da molto tempo, l'avevano intuita.

    "E da quando è nato il mio Minus, ho solo cambiato soggetto; se prima ero principalmente interessato ad Evolution, ora cerco ogni dettaglio, anche il più piccolo, per scoprire qualcosa di più sul Primeval Berserker."

    Gli era sfuggito il nome, beh, poco importava, dopo l'avrebbe comunque dovuto dire.

    "Per quanto riguarda la tua ultima domanda, Kasumi, trovo sia sempre meglio cercare di capire le origini del proprio potere, anche se posso capire il desiderio di Haiiro di non preoccuparsi, per una volta."

    Un Minus aveva appena ottenuto un potere non auto-distruttivo, era giusto che volesse godersi il momento di pace...

    "Però...mi è appena venuta un'idea per tentare di capirci qualcosa di più senza dover fare altre domande ad Haiiro. Kasumi, potresti disegnarlo?"

    Nel dirlo, indicò Haiiro col pollice.

    "Potrebbe sembrare una cosa senza senso, ma se quella coincidenza di prima non lo fosse? Se tu fossi davvero in grado di disegnare le anormalità di chi ritrai? Se fosse così, con questo test otterremmo non una, ma ben due nuove informazioni."

    Era la prima volta che Goro aveva la possibilità di sperimentare con anormalità e abilità altrui, era quasi emozionato.
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    Haiiro & Kasumi

    Goro si disse d'accordo con l'osservazione di Kasumi sulla prospettiva di ricerca e non mancò uno scambio di battute con Asako che Kasumi osservò con un sogghigno, divertita sia dalla battuta di Asako sia dal suo successivo imbarazzo.
    Dopo il successivo scambio di parole tra Haiiro e Kasumi, Goro rispose alla domanda fattagli dal ragazzo, anche se prima si concesse una digressione sulla sua mentalità, definendosi per mentalità un minus dotato di plus. A quella autodefinizione Haiiro lo guardò perplesso e scettico. Kasumi scoppiò in una risata non priva di derisione.

    «Ahah, Goro! C'è un limite a quanto si possono fraintendere le parole! Io ho detto che noi minus ci domandiamo l'origine del nostro potere, ma questo non significa che un anormale, o plus, che si chieda il perché della sua anormalità abbia una mentalità da minus.
    Non è certo per curiosità o interesse scientifico che noi ci domandiamo la nostra origine. La nostra domanda discende dal peso che dobbiamo sopportare, dalla colpa che sentiamo di avere per il nostro minus e dall'ingiustizia di cui ci sentiamo vittime a causa sua. Se non hai sentito questo peso, se non hai provato il timore che ogni tuo atto quotidiano possa danneggiare le altre persone, la paura che perdendo il controllo un attimo tu possa scatenare una tragedia – e il tuo controllo non è mai totale – allora non ti puoi definire un minus. Dubito, da quanto mi hai detto, che il tuo Evolution porti a simili reazioni.
    Ma se questo tuo Primeval Berserker ti suscita emozioni simili, allora congratulazioni! Anche tu sei entrato nella nostra grande famiglia: quella dei minus.»


    Finì di dire con un ghigno in bocca e una certa gioia feroce negli occhi. Haiiro pur rispecchiandosi nelle sensazioni descritte da Kasumi, era un po' inquieto per quella sua espressione, “grande famiglia”, per indicare i minus. L'aveva già sentita usare, da Kuruki. Kasumi non aveva mai incontrato quella ragazza, che usasse senza saperlo un simile modo di dire faceva impensierire Haiiro.
    «Comunque sì, anch'io capisco l'atteggiamento di Haiiro, ora che non deve provare un tale peso, almeno per quanto riguarda questo Shadow. Solo che... preferirei vederti un po' più attivo in queste cose.»
    Per l'ultima frase si era girata verso Haiiro, cambiando il soggetto a cui si rivolgeva. Haiiro, un po' incerto di come reagire a quella frase (dal suo punto di vista, lui si era mostrato attivo: non si era forse rivolto a Goro per ottenere informazioni?), provò a cavarsene fuori con una battuta.
    «Ehi, l'hai detto proprio tu che un simile atteggiamento è tipico di me. Io sto solo provando a uniformarmi all'immagine che hai di me.»
    Kasumi si limitò ad alzare un sopracciglio e replicare con poche parole.
    «Bel tentativo... riprova e sarai più fortunato.»

    Intanto Goro aveva fatto una curiosa proposta a Kasumi: fare un disegno di Haiiro. Il Sognatore si chiese se Kasumi si sarebbe irritata perché Goro voleva indagare una possibilità che lei aveva esplicitamente negato prima, oppure se sarebbe stata intrigata da quella proposta e dal poter disegnare di nuovo. Se si trattava di Kasumi, di certo non avrebbe imboccato una via di mezzo mostrandosi sia propensa che un po' irritata, ma avrebbe o accettato felicemente o rifiutato sdegnatamente. E se Haiiro la conosceva, si aspettava che Kasumi sarebbe stata...
    «Disegnare Haiiro e vedere cosa salta fuori? Mi sembra un'ottima idea!»
    … ecco, come si aspettava.
    «Un altro tuo disegno che mi rappresenti quindi. Devo per caso farti da modello? Mettermi in una posa particolare?»
    «Ti chiederei di mostrare una faccia intelligente, ma so che per te sarebbe dura, quindi... no, non c'è bisogno.»
    Lo disse nel suo solito tono leggero, da battuta. Guardandolo dal lato positivo, almeno aveva evitato di fare una battuta sul posare nudo.
    «Ti conosco abbastanza bene da poterti disegnare a memoria, e poi non è un vero ritratto da fare con tutti i crismi. Più un capriccio.»
    «Capriccio?»
    Kasumi si limitò a fare un gesto vago con la mano, come a dire “lasciamo perdere”. Usando stavolta la panchina come ripiano su cui disegnare, si mise a trafficare con foglio e matita. Ma le cose non andarono lisce come con il precedente disegno di Goro. Kasumi disegnava, cancellava, e ridisegnava sopra o su un diverso foglio. Sembrava insoddisfatta.

    «Niente. Non sono ispirata a disegnarti.»
    «Come? A Goro sì e a me no? Potrei offendermi.»
    «Non scherzare per favore. Disegnare quando chiesto da altri è diverso da farlo perché ci si sente ispirati. Se si trattasse di ritrarti e basta sarebbe semplice, ma non è questo il caso...
    Inoltre, proprio il fatto che ti conosca bene rende difficile, a differenza che con Goro, lasciare libera la fantasia.»

    «Uhm, quindi...»
    «Quindi cambiamo prospettiva. Invece di disegnare te, disegnerò Shero.»
    «Qui?!»
    Il ragazzo lanciò furtive (almeno nelle sue intenzioni) occhiate intorno a loro. Il parco Hijifu era meta di molti studenti e non solo, che passeggiavano nel parco, si fermavano a chiacchierare e altro. La panchina in cui sedevano non era esattamente il posto più nascosto e indicato per mostrare la propria anormalità.
    «Non proprio qui. Seguitemi un attimo.»
    Kasumi prese a guidare i quattro per il parco, in modo trasversale al tracciato del parco, fino a una radura lontana da sguardi indiscreti.

    «Ho trovato questo luogo mentre passeggiavo cercando un panorama da disegnare. Se avete bisogno di un posto tranquillo e indisturbato nel parco, questo fa al caso vostro... o anche se volete solo appartarvi soli soletti.»
    Disse sogghignando rivolta a Asako e Goro. Ma anche Haiiro che era al suo fianco appariva un po' imbarazzato. E dire che si era aspettato un simile commento!
    «Bene Haiiro, mostrami di nuovo Shero.»
    Haiiro annuì ed evocò l'Ombra al suo fianco: questa si materializzò nel suo solito aspetto: una figura umanoide della stessa altezza di Haiiro, i tratti fisici indistinti e oscuri, i contorni variabili.
    «Uhm... quindi è quello Shero...» Ora che poteva vederlo per più tempo, Kasumi lo osservò con attenzione.
    «La tua ombra resa concreta... in effetti ha la tua stessa altezza – spero che tu non ti facci problemi a sentirtelo dire – mentre la sua forma è, beh, ombrosa. In effetti anche se è la tua ombra, una tua copia, è difficile riconoscere i tuoi lineamenti. Fagli fare qualcosa di caratteristico. Qualcosa che solo lei può fare.»
    «Anche se mi dici così, non ha niente di caratteristico che può fare.»
    A parte ricomporsi se danneggiata. Che fosse il caso di chiedere a Goro di danneggiarla? Ma l'anormale non sembrava molto propenso a questa soluzione e neppure Haiiro o l'Ombra stessa lo erano. Mentre ci rifletteva, l'Ombra si era avvicinata a Kasumi e agli altri.
    Kasumi ne toccò la spalla e per un breve istante sembrò che quel contatto l'avesse ispirata, perché si sporse verso il foglio con la matita in mano. Ma si fermò prima di toccare il foglio bianco, insoddisfatta o incerta di qualcosa.
    Intanto Shero si era messo di fronte prima a Asako e poi a Goro. Proprio mentre fronteggiava il ragazzo anormale, Shero fece “qualcosa di caratteristico”. Estese il braccio verso Goro, poi ne modificò la forma, facendo in modo che il braccio si allungasse e si piegasse, andando a cingere le spalle di Goro. Infine si girò verso Haiiro, trasmettendogli un forte sentimento di orgoglio e rivalsa. Il messaggio era chiaro.

    «Ho capito, ho capito. Goro aveva ragione nella sua valutazione e io ho sbagliato a sottovalutarti. Ti va bene?»
    “Questa forse è meglio se lo spiego alle ragazze: entrambe non erano presenti quando Goro mi ha detto che l'Ombra sarebbe stata in grado di modificare la sua forma. Di sicuro Kasumi ne sarà interessata... ah, no, direi che al momento è impegnata in altro.”
    La ragazza infatti si era finalmente messa a disegnare di buona lena.
    «Ecco!» Aveva esclamato Kasumi vedendo la scena. Si era seduta a terra, senza neppure pensare di starsi sporcando i pantaloni, e aveva appoggiato il foglio con sotto il block notes sulle sue gambe mettendosi a disegnare.
    Mentre lei era all'opera, Haiiro spiegò la questione ad Asako.
    «Quando ho chiesto spiegazioni a Goro su questa anormalità, mi aveva avvertito che l'Ombra avrebbe potuto modificare la sua forma. Ma visto che al momento non era capace di farlo, io non gli ho creduto. E... sembra che mi sia sbagliato.»
    «Ti sei... sbagliato.» Lo corresse l'Ombra. Magnifico, adesso oltre che da Kasumi doveva subire i rimproveri da parte della sua Ombra.
    Intanto Kasumi, apparentemente sorda ai loro commenti, continuava a disegnare, fino a che non poté esclamare, soddisfatta: «Finito!»
    Si alzò e girò verso di loro il foglio, facendolo esaminare a tutti, Shero compreso.
    «Ho cercato di disegnare seguendo il mio estro e riflettendoci il meno possibile; per un simile esperimento penso sia il modo migliore. Questo è il risultato finale.»

    Il disegno di Kasumi mostrava Haiiro che si guardava di fronte a un grosso specchio. Il sole o la luce doveva essere dietro di lui, perché la sua ombra partiva dai piedi, attraversava il pavimento, risaliva la parete su cui era posto lo specchio e – ad altezza delle caviglie dove lo specchio iniziava – continuava sostituendo il riflesso di Haiiro. In pratica, l'ombra costituiva il riflesso allo specchio di Haiiro, ma costituiva anche, all'apparenza, una “normale” ombra creata dalla luce. Haiiro tendeva il braccio sinistro verso lo specchio e, ovviamente, lo stesso faceva l'ombra-riflesso. Solo che il braccio dell'ombra proseguiva più lungo di quello di Haiiro e superava il confine dello specchio, andando a stringere il polso di Haiiro. Si poteva notare come da quella posizione l'ombra facesse forza, ma non si capiva se fosse per spingersi fuori dallo specchio oppure per tirare dentro Haiiro.
    Questo era quanto appariva a una prima sommaria occhiata, osservando con più attenzione emergevano alcuni particolari. Il primo e più evidente, riguardava il braccio destro di Haiiro e quello speculare dell'ombra: a differenza del sinistro questo era teso lungo il fianco per entrambe le figure. Il particolare interessante era come il braccio dalla parte di Haiiro fosse stato disegnato molto più scuro di quanto altrove adoperato per il ragazzo. Al contrario il braccio speculare dell'Ombra era molto più articolato e netto rispetto ai contorni volutamente grossolani del resto della figura. Un altro dettaglio interessante ma più nascosto, era che l'ombra non partiva – come sembrava a prima vista – dai piedi di Haiiro, ma che tra i piedi del ragazzo e l'inizio dell'ombra c'era un piccolo iato, uno spazio che li separava. Infine la cornice dello specchio: era una di quelle cornici elaborate, con dei motivi a percorrerne lo spessore. Sulla poca superficie del foglio questi motivi erano appena accennati e indistinti, se non per uno, posto alla sommità dello specchio dove lo spazio della cornice si allargava un poco. Mostrava una mano destra, protesa verso il basso.

    Haiiro non aveva notato tutti questi dettagli, ma la vista dello specchio, per qualche motivo, l'aveva turbato, Si ricordava qualcosa, ma non sapeva cosa. Shero invece, sorrideva leggermente, ma in modo evidente anche nella sua faccia indistinta. Le emozioni che trasmetteva a Haiiro erano positive, ma troppo difficili da intendere nel dettaglio.
    Kasumi guardando la faccia di Haiiro, sembrò intuire qualcosa.
    «Non so bene cosa questo disegno mostri... ma dalla tua faccia, Haiiro, sembra che ci abbiamo azzeccato.»


     
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    Goro ascoltò la risposta di Kasumi, erano parole, come dire...insomma, gli davano l'impressione di avere una base più malinconica di quanto lasciasse vedere lei. In ogni caso, grazie alle sue parole, si rese conto di non essere riuscito ad esprimere il concetto che voleva spiegare, ma non era strano, era la prima volta che ci provava e ancora non sapeva bene come parlare di cose che riguardavano sentimenti e/o anima, dunque era meglio non riprovarci prima di uno studio più approfondito dell'argomento.

    "Capisco quello che vuoi dire, ma sento di non essermi espresso come volevo...meglio lasciar perdere, non sono ancora bravo in questo tipo di argomenti, sfortunatamente."

    Asako, sentendolo parlare così, capì quasi subito cosa intendesse dire.

    "Per quanto riguarda il berserker, sì, quelle sono sensazioni che posso associarvi con estrema facilità, ma altrettanta malavoglia. Parlerò del mio minus più tardi, però, ora concentriamoci sull'argomento attuale."

    Detto questo, seguì Haiiro e Kasumi verso il posto che quest'ultima voleva usare per dipingere Shero inosservata, e una volta arrivati li, Goro rimase quasi stupito, non l'aveva mai visto...quanti incontri si sarebbe risparmiato andando li, ma forse era meglio che non l'avesse trovato prima.

    "Ho trovato questo luogo mentre passeggiavo cercando un panorama da disegnare. Se avete bisogno di un posto tranquillo e indisturbato nel parco, questo fa al caso vostro... o anche se volete solo appartarvi soli soletti."

    Asako arrossì subito sentendo quel commento, mentre Goro impiegò qualche momento prima di cogliere il doppio significato, ma non sembrò reagire come la sua fidanzata, mantenne invece la sua solita calma. Haiiro, dopo la richiesta di Kasumi, convocò Shero, e subito lei osservò bene quell'ombra.

    "La tua ombra resa concreta... in effetti ha la tua stessa altezza – spero che tu non ti facci problemi a sentirtelo dire – mentre la sua forma è, beh, ombrosa. In effetti anche se è la tua ombra, una tua copia, è difficile riconoscere i tuoi lineamenti. Fagli fare qualcosa di caratteristico. Qualcosa che solo lei può fare."

    Haiiro non sembrò molto convinto, dopotutto avevamo constatato che Shero non era in grado di fare cose così particolari, per ora, ma aveva del potenziale. Dopo pochi momenti, l'ombra si mise davanti ad Asako per osservarla, e poi a Goro, fu in quel momento che lui notò qualcosa nel braccio che alzò in sua direzione.

    "Sembra...muoversi?"

    Goro notò subito i movimenti nella sostanza che componeva Shero prima che il suo braccio si allungasse e andasse a cingere le sue spalle.

    "Aha! Lo sapevo!"

    Era la prima volta che Goro "esultava" dopo aver avuto conferma per una sua teoria, ma aver capito qualcosa di un'anormalità senza vera caratterizzazione era un ottimo traguardo. Kasumi esordì prima di cominciare a disegnare, un buon segno.

    "Quando ho chiesto spiegazioni a Goro su questa anormalità, mi aveva avvertito che l'Ombra avrebbe potuto modificare la sua forma. Ma visto che al momento non era capace di farlo, io non gli ho creduto. E... sembra che mi sia sbagliato"

    Haiiro spiegò la situazione alle ragazze, mentre Shero confermò che si era sbagliato.

    "Ah! Ecco perché mi è sembrato di vederti sorridere."

    Goro la guardò.

    "Ho sorriso?"

    "Eccome, di solito sorridi così solo quando usciamo insieme o parliamo, potrei ingelosirmi, sai?"

    Goro non colse subito l'ironia.

    "Era una battuta, tranquillo."

    "Eh, non lo capisco bene l'umorismo, lo sai."

    Asako gli mise una mano sulla spalla in segno di comprensione, e fu a quel punto che Kasumi terminò il disegno.

    "Finito!"

    Asako e Goro si avvicinarono per vedere il pezzo d'arte, ma Goro era più concentrato sulle sue ipotesi.

    "Dal disegno posso confermare la mia ipotesi sull'abilità di Kasumi, ma questi dettagli..."

    Iniziò ora ad analizzare seriamente il disegno, e Asako sapeva cosa questo volesse dire.

    "Oh, no, riconosco quello sguardo"

    Ma era troppo tardi, Goro era in trance.

    "Beh, è in trance, questo vuol dire che il suo cervello sta osservando ogni dettaglio...rimarrà così per qualche secondo."

    Indubbiamente vero.

    "Nel disegno, Shero sembra tirare Haiiro verso lo specchio, o è il contrario? Potrebbe essere identificato come un tentativo dell'ombra di diventare più simile al suo creatore, oppure un richiamo, come per far capire qualcosa ad Haiiro. La mano che tengono sul fianco sembra darmi ragione, in qualche modo si stanno scambiando, ma potrebbe voler semplicemente enfatizzare il fatto che uno è il riflesso dell'altro. Noto uno spazio nel collegamento tra l'ombra e Haiiro...analisi impossibile, mi mancano troppi dati, accidenti. La mano sullo specchio, quella sembra un segno, Haiiro sembra turbato, forse qualcosa che sente ma non ricorda o non sa? Shero sta sorridendo, invece, e in modo anche abbastanza evidente...questa cosa si fa sempre più interessante."

    Elaborò i dati per ancora qualche secondo prima di uscire dalla trance, senza rendersi conto di aver guardato Haiiro e Shero nello svolgersi di quell'analisi.

    "Ben tornato."

    Sbatté le palpebre due volte prima di rispondere.

    "Grazie, ma quel disegno ha solleticato il mio interesse più del previsto...ah, inoltre conferma quello che pensavo sulle capacità artistiche di Kasumi."

    Detto questo, indicò Haiiro e Shero.

    "Come me, loro due hanno reagito, forse inconsciamente o forse no, al disegno, come se qualcosa avesse reagito con la visione. Inoltre ho quasi sviluppato una teoria su una possibile nuova abilità della tua anormalità, Haiiro."

    Prima di continuare, Goro si fermò un momento.

    "Forse sto pensando in modo troppo pratico, ma mi fa credere che tu e Shero possiate in qualche modo scambiarvi, non so se di posizione o proprio di corpo, ma anche senza uno sguardo troppo attento si può intuire dal disegno, sempre se non si cercano significati più profondi."

    Mentre parlava, Goro sembrava uno studioso preso dall'argomento, anche se continuava ad usare quel suo tipico tono gelato.

    "Le possibilità sembrano molte: potrebbe voler dire uno scambio di posizione, una specie di trasformazione di Shero in te, o forse tutte e due le cose, e se la mia prima teoria sulla modifica corporea dell'ombra, forse anche queste potrebbero risultare vere."

    Infine, Asako intervenne.

    "Tu mi devi spiegare come fa la tua mente a pensare a queste cose, io non sono quasi riuscita a seguirti."

    Goro fece spallucce.

    "Se non riuscissi a ragionare in questo modo, Evolution non funzionerebbe come deve."

    E quello era vero su molti livelli.

    "Comunque, questo è quello che sono riuscito a tirare fuori di pratico dal disegno, il resto lo sto ancora elaborando, ma non ho abbastanza dati per unire tutto."
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    Haiiro & Kasumi

    Goro si dimostrò felice di aver anticipato la possibilità di Shero di modificare la propria forma, visto che sorrise: evento piuttosto raro come sottolineò Asako. Del resto le stesse precedenti parole di Goro sulla sua difficoltà a descrivere la sua condizione mostravano come non fosse abituato a esprimere il suo stato d'animo agli altri. Haiiro invece si limitò a scrollare le spalle come se la questione non lo interessasse più, ma sentiva ancora il malumore, specie per le parole dell'Ombra.
    Intanto Kasumi aveva finito il suo disegno e l'aveva mostrato ai due, provocando il momentaneo log out di Goro dal mondo esterno come Asako aveva anticipato. Mentre era in stato di trance, fece vagare lo sguardo su Haiiro e Shero.
    «Chissà se riesco a dipingergli la faccia nel frattempo...»
    “Chissà se riuscirei a strangolarlo nel frattempo...”
    «Ehi!»
    «Cos'hai da strillare Haiiro? Stavo solo scherzando. Non si può disegnare in faccia con una matita, non viene bene il segno.»
    «No, ecco, non dicevo a te...»
    «Come no, allora a chi...»
    Capendo all'improvviso a chi si riferiva, si girò verso Shero, che fino a poco prima teneva il braccio allungato intorno alla spalla di Goro. Ora sembrava un gesto meno innocuo e amichevole di quanto aveva pensato prima.
    “Sembra che, dopotutto, sia davvero un minus.”
    Dall'Ombra sentì un moto di protesta, come a dire a Haiiro che non aveva capito bene quello che intendeva... ma quel pensiero l'aveva percepito chiaramente!

    Il ritorno di Goro nell'aldiqua mise fine a quel discorso. Intanto l'anormale disse che la sua ipotesi sui disegni di Kasumi era giusta.
    «Così pare... da parte mia posso solo esserne felice.»
    Kasumi esibiva in effetti un bel sorriso soddisfatto. A differenza di Haiiro era veloce a cambiare posizione e idea: l'ipotesi che prima aveva scartato adesso l'accettava con entusiasmo.
    «Adesso hai una motivazione in più per disegnare.»
    «Non mi servono altre motivazioni, in realtà. Ma sì, è un qualcosa che schiude interessanti prospettive.»
    E continuò a sorridere, ma ora il suo sorriso aveva qualcosa di più “affilato”. Haiiro si chiese quali fossero quelle “interessanti prospettive”, ma preferì non domandare. Magari voleva mettersi a fare disegni dei suoi conoscenti per trarre informazioni su di loro, ma sarebbe riuscita a decifrarne le caratteristiche come aveva fatto Goro?
    «Ah, Asako, se mai volessi anche tu un disegno basta dirlo, oppure per oggi lo lasciamo come esclusiva ai maschi?»

    Poi Goro spiegò la sua idea su cosa il disegno potesse significare, svelando che forse aveva individuato un'altra abilità di Shero.
    «In effetti quel quadro mi ha... come dire, mi ha suscitato qualcosa, anche se non saprei definire cosa
    Comunque dopo che hai indovinato già un potere di Shero, stavolta mi sa che conviene ti ascolti.»

    E così fece: ascoltò Goro esporre la sua ipotesi sulla possibilità che Haiiro e Shero potessero scambiarsi, di posto oppure di corpo. Haiiro guardò Shero incerto su cosa pensare. Provò a immaginare all'Ombra che si trasformava in lui, oppure lui che si trasformava nell'Ombra. Chissà che razza di sensazione sarebbe stata? Però gli ricordava qualcosa.
    Shero invece, meno desideroso di calarsi in quei pensieri astratti, camminò verso Haiiro, afferrò il ragazzo e lo trascinò dove si trovava prima lui. Poi si mise dove prima era Haiiro e fece il gesto della vittoria con la mano.
    «Credo che quando parlasse di scambio di posizione, Goro intendesse qualcosa di diverso, Shero...»
    «Hai un'ombra più intraprendente di te stesso Haiiro. E più infantile, direi.»
    «Beh, è nata da pochi giorni in fondo, quindi è normale-»
    “Però quel pensiero sullo strangolare Goro mi preoccupa...”
    Kasumi poi si mise a osservare il suo stesso disegno. Come detto, non conosceva le motivazioni per cui l'aveva dipinto a quel modo, però era pur sempre stato lei a dipingerlo, quindi ne conosceva le caratteristiche anche senza analizzarlo.

    «Io non ho Evolution dalla mia, ma forse posso provare a dare un'interpretazione del mio disegno. Ma potrebbe avere il difetto opposto dell'analisi di Goro, quello di pensare in modo troppo astratto.»
    «Nel disegno, Haiiro, tu ti osservi allo specchio. E nello specchio c'è l'ombra. Credo che questo abbia un certo significato. Forse è la tua paura di essere un minus, quello che rende il tuo riflesso un'ombra scura. E il fatto che ti tenga il braccio può significare che il minus è una parte di te da cui non puoi sfuggire. O forse anche verso cui sei attratto, in fondo tendi il braccio verso l'ombra/specchio.»

    Haiiro pensò per un breve istante a Kuruki e alla sua offerta di entrare a far parte della classe -13. L'aveva rifiutato, ma non ne era stato attratto? Non lo era ancora adesso?
    «Quindi pensavo se il disegno, nonché l'origine dello Shadow, fosse un tuo sentirti diviso o il voler isolare la parte minus di te, proiettandola all'esterno in un essere diverso, in... Shero?»
    «Uhm...»
    Kasumi sospirò, sconfortata.
    «Lo sapevo, non hai capito quello che ho detto...»
    «No! Non è che non ho capito... cioè, più o meno ho compreso. Quasi tutto.»
    Kasumi si domandò quanto esteso fosse quel “quasi”.
    «Però... non so, io ho ancora il mio Dream Teller e quello è un minus. Se avessi creato Shero per mettere in lui la parte minus di me, non dovrebbe essere lui a poterlo utilizzare?»
    «Io sono minus... quanto lo è Haiiro.»
    Kasumi annuì di fronte alle obiezioni di entrambi gli Haiiro.
    «Un minus è sempre un potere imperfetto, quindi non sarebbe strano se un simile passaggio non fosse riuscito. Anzi, direi che proprio il passaggio della tua natura minus all'ombra era impossibile. Forse è anche per ricordare questo che il braccio destro di Haiiro è scuro come quello dell'ombra e il contrario. Per ricordarvi che sotto sotto siete sempre lo stesso.»
    Haiiro si chiese quanto di quello che Kasumi avesse detto fosse vero. Non aveva da obiettarle, ma non poteva dirsi convinto. Del resto, era stato tutto tranne che convinto della possibilità ventilata da Goro che Shero modificasse la propria forma...
    «Allora mi rimane una sola domanda... perché adesso?»
    Kasumi sorrise, come se non avesse aspettato che quella domanda.
    «Perché stai cambiando. Sei venuto all'Hakoniwa, hai incontrato altre persone e ti sei fatto degli amici, hai rincontrato me... Hai rifiutato la possibilità di dispiegare il tuo potere di minus. Se una persona sente che sta cambiando, è normale che sia confusa dal cambiamento e si guardi allo specchio per chiedersi chi è, adesso.»
    Per Goro e Asako sarebbe forse stato difficile capirlo, ma Haiiro sentiva come Kasumi stesse parlando anche di sé.
    «E forse al momento tu sei così confuso da doverti... scindere? O comunque di avere bisogno di un altro punto di vista, un altro... te.»
    Haiiro guardò Shero e Shero guardò Haiiro. E di nuovo Haiiro vide sé attraverso gli occhi di Shero e Shero vide sé attraverso gli occhi di Haiiro. Haiiro guardava Haiiro attraverso Haiiro.
    «Beh, visto che posso letteralmente vedere quello che Shero vede, anche se solo in certi momenti, quello del secondo punto di vista ha senso. Sul resto però non saprei cosa dire.»
    Kasumi annuì, per nulla sorpresa.
    «Il problema, come ha detto Goro, è che non abbiamo abbastanza dati. Possiamo solo basarci sui poteri dell'ombra e sul mio disegno. Shero non è che può rivelarti qualcosa?»
    «Mhm... a dire il vero non riesco a capire se non sappia nulla o se lo sappia e non voglia dirmelo. Il problema è che anche se glielo chiedo...»
    Trasmise il suo desiderio di voler sapere all'Ombra. Poi provò a domandarglielo ad alta voce. Shero rimase silente.
    «...questo è il risultato.»


     
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    Mentre Kasumi e Haiiro parlavano, Goro continuò comunque a pensare, mentre Asako, presa momentaneamente alla sprovvista dalla domanda di Kasumi, le rispose.

    "Non so cosa si potrebbe scoprire disegnando me, per oggi lasciamo a loro il divertimento."

    Sorrise mentre lo diceva, sembrava voler scherzare su Goro, ma era inutile sperare che l'avesse capito. Lui continuò a guardare Shero mentre faceva lo "scambio" per come l'aveva inteso, non era proprio una persona matura, quell'ombra.

    "Io non ho Evolution dalla mia, ma forse posso provare a dare un'interpretazione del mio disegno. Ma potrebbe avere il difetto opposto dell'analisi di Goro, quello di pensare in modo troppo astratto. Nel disegno, Haiiro, tu ti osservi allo specchio. E nello specchio c'è l'ombra. Credo che questo abbia un certo significato. Forse è la tua paura di essere un minus, quello che rende il tuo riflesso un'ombra scura. E il fatto che ti tenga il braccio può significare che il minus è una parte di te da cui non puoi sfuggire. O forse anche verso cui sei attratto, in fondo tendi il braccio verso l'ombra/specchio."

    Quella era la parte di spiegazione che mancava alla sua, la parte più astratta, per così dire.

    "Si vede che ci capisco ancora poco..."

    Quelli che seguirono furono discorsi sempre difficili da capire e gestire per Goro, era quel genere di cose che gli faceva capire quanto ancora gli mancasse per rendere perfetta la sua analisi delle cose. Quando Haiiro, però, chiese all'ombra dei chiarimenti, Goro trovò finalmente il modo di rimettersi nel discorso.

    "In realtà non è strano che non ti possa rispondere."

    Iniziò Goro, mentre osservava meglio l'ombra.

    "Il tuo potere è letteralmente appena nato, se vogliamo metterla così, deve svilupparsi e crescere, perché nessuno sa quello che gli succederà durante lo sviluppo, e così dovrebbe essere per i propri poteri, salvo alcuni casi rari."

    Conosceva solo una persona, per ora, dotata di un potere simile.

    "Ad esempio, io non ho pianificato la nascita del Berserker e le capacità che riesco ad utilizzare senza perdere il controllo, dunque non penso sia diverso per Haiiro e Shero."

    Asako ascoltò tutto ciò che disse, era genuinamente interessata.

    "Esiste la possibilità che un'anormalità non cambi?"

    Questa domanda prese Goro alla sprovvista.

    "Non ci avevo mai pensato, a dire il vero."

    Ci pensò per qualche secondo, impegnando ogni angolo del suo cervello.

    "Non è impossibile. Esistono persone che non cambiano in modo sostanziale o che non vivono eventi abbastanza incredibili da cambiare il proprio essere, di conseguenza, tenendo in considerazione che la crescita o la nascita di un'anormalità è direttamente collegata al cambiamento o sviluppo della persona, oltre ad un fattore che ancora oggi non sono riuscito ad isolare, è possibile che un'anormalità rimanga tale per sempre."

    Questa risposta così rapida prese Asako quasi di sorpresa.

    "Sei davvero troppo rapido per me."

    Aveva uno sguardo impressionato, faceva ancora fatica a credere quanto fosse rapido ad analizzare le cose.
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